Ho visitato il Museo del Risparmio di Torino in occasione di un’apertura gratuita (altrimenti che risparmio sarebbe!) e mi è piaciuto moltissimo come spiega in modo semplice concetti finanziari complessi. Ti consiglio questo museo davvero di ♥︎ perché è ricco di giochi per tutte le età, bambini piccolissimi compresi. Al Museo del Risparmio puoi andare da sola, in coppia, con amici o con bambini e tutti troveranno qualcosa a cui appassionarsi grazie all’allestimento interattivo, agli spazi gioco e alle aree suddivise per temi.
🏛 Cosa vedere al Museo del Risparmio di Torino
Il Museo del Risparmio è uno dei musei più innovativi e interessanti di Torino, nonché il primo museo economico d’Europa. Realizzato dal Gruppo Intesa San Paolo, ha lo scopo di far crescere le competenze economiche di tutti, dai bambini agli adulti.
Nonostante l’argomento considerato difficile da molti, il linguaggio utilizzato dal Museo del Risparmio è volutamente semplice, per venire compreso anche dai più piccoli. Inoltre il museo stesso è stato progettato come un luogo interattivo in cui approfondire i temi del risparmio, dei soldi e degli investimenti in modo divertente.
Il percorso del museo è articolato attraverso varie fasi: Conoscere, Capire, Raccontare, Sperimentare, Risparmiare, Punteggio. In questo percorso, spiegazioni video, giochi, film e incontri con personaggi famosi del passato contribuiscono ad aumentare le nostre competenze economiche e il punteggio finale.
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Conoscere: la storia (interattiva) dell’economia
Ti anticipo subito che con questa prima sezione del Museo del Risparmio è stato amore a prima vista. La storia dell’economia viene spiegata attraverso delle postazioni multimediali che si attivano con la tessera che ti consegnano all’entrata. Io probabilmente mi sarei letta lo stesso pure mille didascalie minuscole visto l’interesse per l’argomento, ma così risulta decisamente più leggero.
La storia antica
La storia dell’economia parte dallo scambio per arrivare alla nascita della moneta, passando anche per aneddoti curiosi, come il significato del nome stesso moneta. Se te lo stai chiedendo, il termine moneta deriva dalla dea Giunone, chiamata appunto anche Moneta dal verbo latino monere, avvertire, perché aveva avvisato i romani di un imminente attacco dei Galli.
Anche se il prestito a interesse era già praticato dai greci e dai babilonesi prima della Moneta (o moneta), il sistema dei tassi di interesse venne regolato solo dagli antichi romani. Nell’Antica Roma infatti esistevano delle vere e proprie professioni come gli argentari che si occupavano di fornire prestiti, gestire le assicurazioni e i cambi valuta. Allo stesso tempo esistevano pure delle specie di associazioni anti-usura, i mensari, ovvero dei cittadini aristocratici che aiutavano i plebei a evitare la schiavitù per debiti.
Il Medioevo
Nel Medioevo invece le monete erano di rame per le piccole spese e in metalli pregiati per grandi transazioni, e valevano il valore esatto del metallo. Non esisteva il problema delle differenti valute perché a seguito di un acquisto importante le monete d’oro o d’argento venivano fuse. Nello stesso periodo la chiesa cattolica vietò il prestito a usura e tutte le attività commerciali ed economiche delle città passarono alla comunità ebraica che non doveva sottostare al divieto religioso.
Il periodo medievale si intreccia anche con la storia dei Templari, i primi a offrire servizi finanziari strutturati. Mi sono sempre immaginata i cavalieri templari come un gruppo di facinorosi interessati solo alle guerre religiose, ma al Museo del Risparmio ho invece scoperto come il loro ordine sia nato per proteggere i pellegrini diretti verso la Terra Santa per poi offrire un servizio di viaggio all inclusive con tanto di gestione del denaro. Purtroppo l’invidia della monarchia francese verso le ricchezze dei Templari contribuì a farli condannare per eresia nel 1307.
Un altro passaggio super interessante della storia del sistema bancario è quello dei banchieri fiorentini che inventarono le lettere di cambio valevoli in tutto il mondo conosciuto come titoli rappresentativi dei depositi in oro effettuati presso le filiali. Oltre al primo strumento di credito universalmente riconosciuto, i banchieri fiorentini avevano anche creato il fiorino d’oro, una vera e propria moneta ‘moderna’ utilizzata per gli scambi commerciali.

La storia moderna
La parte Conoscere del Museo del Risparmio ci spiega anche come sono nati e come funzionano i rapporti delle valute, a partire dal cosiddetto gold standard fino alle fluttuazioni attuali dei tassi di cambio, e la storia economica più recente. Ho scoperto proprio al Museo del Risparmio come il banchiere JP Morgan aiutò gli Stati Uniti a uscire dalla crisi del 1907 e, nonostante questo, fu indagato da una commissione di inchiesta per il monopolio finanziario. La Federal Reserve fu istituita proprio come conseguenza di questi avvenimenti!
Il Museo del Risparmio ci spiega anche il fenomeno delle bolle speculative, a partire dalla bolla dei tulipani del 1637, la prima bolla documentata nella storia del capitalismo. L’idea di una crisi economica causata dai tulipani oggi ci fa sorridere, ma gli olandesi dell’epoca li desideravano così tanto da aver fatto alzare i prezzi a dismisura come conseguenza del rapporto tra domanda e offerta.
Commercianti e comuni cittadini avevano iniziato a speculare come matti su tulipani non ancora piantati, bulbi di cui non erano sicuri del colore e tulipani che forse avrebbero piantato (in pratica si erano inventati i futures dei tulipani). Quando il prezzo dei tulipani raggiunse il suo massimo valore i commercianti iniziarono a vendere, scatenando una reazione a catena che ne fece crollare il prezzo. Di conseguenza chi aveva investito tutto in tulipani si ritrovò senza soldi.
Il Museo del Risparmio ci propone poi un’interessante analogia con la bolla dot-com del 2001, quando ci fu la corsa a investire nelle aziende informatiche senza valutare i parametri di solidità delle stesse. Infine il percorso Conoscere del Museo del Risparmio di Torino si chiude con la creazione dell’Europa Unita e la nascita dell’Euro, un’avventura che molti di noi sicuramente ricordano.
Capire: gli strumenti finanziari nei quali investire
Nello spazio Capire del Museo del Risparmio di Torino alcuni esperti e le mascotte For & Mika spiegano le caratteristiche di strumenti finanziari come azioni, obbligazioni, derivati, fondi pensione e assicurazioni, e la relazione tra rischio e rendimento. La sala Capire è suddivisa in tre postazioni in cui approfondire i temi degli investimenti, del risparmio e della protezione finanziaria.
Secondo me una sola visita non è sufficiente per apprezzare i temi trattati nello spazio Capire al Museo del Risparmio perché sono davvero molto complessi. Il mio consiglio è di tornare più volte, magari sfruttando le giornate che offrono gli ingressi gratuiti, e studiare bene un solo tema proposto per volta.

Raccontare: grandi scrittori e denaro
Lo spazio del Museo del Risparmio dedicato al Raccontare è davvero scenografico, con un’atmosfera completamente diversa rispetto alle sale precedenti. Passiamo infatti dalla luce alla penombra e dalle postazioni multimediali possiamo scegliere quale grande scrittore richiamare dal passato.
Troviamo a nostra disposizione Dante, Molière, Shakespeare e Hemingway per raccontarci il loro rapporto con il denaro, tra debiti, risparmi, e spese folli. Il piccolo Britalian baby e io abbiamo scelto di incontrare Hemingway che si è materializzato davanti a noi, parlando di come amava spendere i soldi che guadagnava dai suoi libri. Mi è sembrato davvero di avere davanti uno dei miei scrittori preferiti, l’effetto del video con il personaggio a grandezza naturale è davvero d’impatto.

Sognare: il denaro raccontato nei film
Lo spazio del Museo del Risparmio dedicato al Sognare è allestito con delle poltroncine rosse come nel più classico dei cinema. In questa sala vengono proiettati degli spezzoni di film in cui i personaggi parlano di denaro, dal suo valore legale nel film La banda degli onesti, a come la ricchezza possa aiutare a raggiungere i risultati prefissati nel film Se avessi un milione, giusto per citare due esempi.

Sperimentare: imparare la finanza attraverso il gioco
La sala Sperimentare del Museo del Risparmio serve a verificare la tua capacità di gestione del denaro ed è organizzata con giochi interattivi che ti restituiscono un punteggio sul modo in cui spendi i soldi. Nelle varie postazioni puoi scegliere tra cinque giochi e due applicazioni per visitatori di ogni età, mentre il Financial Planner si rivolge agli adulti che desiderano riflettere sul loro risparmio previdenziale.
Se sei state attenta nelle altre sale dovresti riuscire a superare bene questi test. Dopo aver utilizzato il Financial Planner mi è venuto lo sconforto perché con il suo realismo ha distrutto i miei sogni di mollare tutto e trasferirmi su una spiaggia esotica. Il blog continuerà quindi a parlare della nostra vecchia Europa e non di come si vive in Polinesia da expat!
Risparmiare: salvadanai dal mondo
L’ultima sala del Museo del Risparmio di Torino è dedicata a Risparmiare ed espone circa settecento salvadanai di tutte le forme, epoche, materiali e provenienza geografica. La collezione di salvadanai, donata al Museo del Risparmio da Nicola e Rocco Tana, è in realtà molto più ampia e comprende oltre 1600 pezzi che vengono esposti a rotazione. La saletta Risparmiare è quindi popolata da coloratissimi maialini e altri animali assortiti, casseforti, cassette postali e mezzi di trasporto in cui racchiudere i nostri risparmi.
Punteggio: per capire cosa abbiamo imparato
Prima di uscire puoi verificare il punteggio ottenuto nei giochi interattivi. A me sembra un ottimo modo per incentivare i ragazzi più grandi (o gli adulti svogliati) a seguire il percorso museale con attenzione. Inoltre il punteggio finale riflette perfettamente lo spirito interattivo del Museo del Risparmio: giocare, provare e riprovare per imparare.
💰 Perché visitare il Museo del Risparmio con bambini e ragazzi
Il Museo del Risparmio è stato uno dei pochi musei in cui sono andata con mio figlio di un anno con la serenità e consapevolezza che si sarebbe divertito anche lui. I percorsi museali per bambini infatti partono generalemente dai tre anni in su rendendo complicato far apprezzare i musei ai più piccoli. Fino a quando i bambini non camminano possiamo portarli in giro per musei con fascia o marsupio, dopo dobbiamo invece trovare qualcosa che gli interessi per evitare che si annoino.
Al Museo del Risparmio di Torino gli spazi sono ampi, completamente accessibili in passeggino e privi di pericoli, e c’è anche una piccola area gioco adatta ai bambini in una delle sale dedicate al Conoscere. Noi genitori possiamo quindi tirare un sospiro di sollievo e lasciare esplorare i nostri bambini con serenità.

Inoltre il percorso di visita del Museo del Risparmio di Torino è pensato per persone di ogni età e competenza finanziaria. I bambini più grandi si divertiranno con le mascotte del Museo del Risparmio For & Mika, due formichine risparmiose protagoniste di molti video a tema finanziario, mentre gli adolescenti potranno mettersi alla prova con app e giochi educativi. La sala del museo con il tema Sperimentare è infatti riservata proprio alle attività di gamification che utilizzano lo stile dei giochi per trasmettere messaggi educativi e valutare le abilità nella gestione del denaro.
Tutti i contenuti delle postazioni multimediali del Museo del Risparmio si attivano con una tessera magnetica per rendere ancora più interattivo il percorso di visita. Il Britalian baby è rimasto molto soddisfatto dall’accensione di uno schermo con la spiegazione del crollo della borsa di New York. A essere sincera l’argomento non l’ha però particolarmente colpito e ha preferito tornare a giocare nella nicchia per i piccoli visitatori, con materassino e schermi touch screen.

📖 Il bookshop del Museo del Risparmio di Torino
Quando visito i musei mi piace molto soffermarmi nei bookshop alla fine del percorso di visita perché spesso trovo dei libri molto interessanti per me e per mio figlio legati al tema dell’esposizione. Al Museo del Risparmio non esiste un vero e proprio bookshop, ma c’è un piccolo spazio con dei libri nella biglietteria.
Tra i vari titoli, mi ha colpito Il libro dell’economia che fa parte della geniale collana Grandi idee spiegate in modo semplice dell’editore Gribaudo. Questo libro spiega le teorie economiche e gli argomenti finanziari in modo chiaro, ed è perfetto per ripassare a casa gli argomenti trattati dal Museo del Risparmio o prepararci prima di una visita.

♥︎ Cosa mi è piaciuto del Museo del Risparmio di Torino
La mia parte preferita del Museo del Risparmio è quella relativa alla storia delle valute, della carta moneta e delle bolle speculative, un vero viaggio tra storia e geografia. Alcuni degli argomenti più recenti trattati dal Museo del Risparmio li ho vissuti in prima persona, come il passaggio dalla lira all’euro, altri li ho letti sui giornali come la bolla di internet.
Prima di visitare questo museo, gli eventi del passato legati alla storia del denaro non li avevo mai considerati vivi e attuali, a dirla tutta non ricordo neanche di averli mai studiati a scuola. Ora invece sento di poter contestualizzare meglio gli avvenimenti attuali e sono molto felice di aver imparato qualcosa di nuovo.
Banchieri fiorentini, cavalieri templari e bolle speculative sui tulipani mi hanno trasportato da Firenze alla Terra Santa e quindi di nuovo in Europa, in Olanda. Nei prossimi viaggi mi ritorneranno sicuramente in mente i viaggi con le lettere di cambio e ripenserò al Museo del Risparmio ogni volta che userò la carta di credito in una valuta diversa o deciderò di investire i miei risparmi.
Il Museo del Risparmio di Torino offre l’ingresso gratuito ogni primo sabato del mese e in occasione di eventi particolari, quindi ti suggerisco di tornare spesso risparmiando!
📌 Museo del Risparmio
Via San Francesco d’Assisi, 8/A
10121 Torino

Scrivimi nei commenti ⬇︎ se pensavi che il tema del denaro potesse essere così affascinante e quale argomento preferisci tra quelli trattati dal Museo del Risparmio di Torino 💰
Dove dormire a Torino
A Torino puoi dormire sia in hotel eleganti situati in palazzi storici che in moderni appartamenti dotati di tutti i comfort, la scelta dipende solo dai tuoi gusti. Da torinese posso solo consigliarti gli hotel più belli. Personalmente soggiornerei al Best Western Plus Executive Hotel and Suites o al lussuoso hotel Principi di Piemonte, entrambi in centro.
Se invece preferisci un’area comoda alla stazione ferroviaria di Porta Nuova e in una zona ricca di locali e ristoranti ti consiglio gli Apart Hotel Torino o l’economico ostello Tomato Backpackers nel quartiere di San Salvario, vicino a dove ho abitato per molti anni prima della nascita di mio figlio.
5 commenti
Sono di Torino ma non ho ancora visto il museo del risparmio. Rimedierò presto, grazie Paola per i consigli!
Ti consiglio di visitarlo il prima possibile, è davvero bello e spiega benissimo anche i termini più tecnici 🙂
Bellissimo l’excursus storico, a me tra l’altro serve per ripassare un po’ e prepararmi a eventuali domande scomode di alunni secchionisarei stata molto curiosa di parlare con Dante
Se vuoi torno e gli faccio un’intervista per il blog 😉 Comunque non so se la tua scuola approva gite fino a Torino, ma ci sono quiz di vari livelli quindi potresti lasciare gli studenti secchioni a rispondere alle domande difficili per salire in classifica (è basato tutto sulla gamification) mentre ti rilassi a guardare i salvadanai strani 😉
Ahahahahaha mi sembra un’ottima idea, proporrò a chi di dovere