Home DestinazioniEuropaGeorgiaCosa mangiare in Georgia: khachapuri, khinkali e gli altri piatti della cucina georgiana

Cosa mangiare in Georgia: khachapuri, khinkali e gli altri piatti della cucina georgiana

di Paola Bertoni
10 commenti

La cucina georgiana è davvero straordinario e riflette la storia millenaria e l’ospitalità calorosa del Paese. Durante il mio viaggio in Georgia, mi sono completamente innamorata dei khinkali, grandi ravioli ripieni di carne, brodo e verdure. Il khachapuri, il celebre pane che trabocca di formaggio fuso e uovo, è un altro piatto imperdibile. Tra i churchkhela appesi nei mercati e i badrijani serviti come antipasto, la cucina georgiana è un trionfo di sapori e colori. In un solo piatto ritrovi l’incontro perfetto tra Europa e Asia. Dal pane cotto nei forni d’argilla ai formaggi affumicati di montagna, fino ai dolci speziati, ogni assaggio racconta una storia. In questo articolo puoi rivivere il mio viaggio tra i sapori della Georgia, alla scoperta dei suoi piatti più iconici.

Mangiare in Georgia: convivialità e ospitalità a tavola

La prima cosa da sapere per ordinare in un ristorante in Georgia è che le porzioni sono molto grandi. Per darti un ordine di grandezza, spaziano da abbondanti nei posti più turistici a davvero enormi nei ristoranti frequentati dai locali.

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Considera che per me, un solo piatto era spesso più che sufficiente come portata unica di pranzo o cena. I georgiani però amano ordinare tante pietanze tutte insieme, da condividere con gli altri commensali. E da quello che ho visto, non avanzano niente!

La convivialità georgiana si riflette anche in queste abitudini. Una sera a Batumi, io e Marina (leggi il nostro road trip in Georgia sul magazine Travel Blogger Italiane) abbiamo iniziato a parlare con due amici seduti al tavolo accanto al nostro. Quando ci hanno viste in difficoltà con le ordinazioni, ci hanno offerto subito dei khinkali da assaggiare, spiegandoci il modo georgiano di mangiarli, e hanno anche ordinato dei khinkali fritti meno tradizionali per farceli provare.

Più tardi, la cameriera del ristorante, così come altre persone incontrate durante il viaggio, ci hanno confermato che è assolutamente normale ordinare tantissimo anche solo in due. Condividere il cibo è parte integrante della cultura locale: un gesto autentico di accoglienza e un modo per creare legami ♥︎

Kinkhali fritti al ristorante Tavaduri di Batumi, scoperti grazie ai nostri vicini di tavolo
Kinkhali fritti al ristorante Tavaduri di Batumi, scoperti grazie ai nostri vicini di tavolo

La cucina georgiana tra Europa e Asia: influenze e sapori

La posizione strategica della Georgia, stretta tra il Mar Nero e le imponenti montagne del Caucaso, l’ha resa un punto d’incontro di culture e sapori. Situata lungo antiche vie commerciali come la Via della Seta, da qui sono passati ogni genere di spezie, frutta secca e tecniche culinarie.

Le influenze persiane hanno introdotto erbe profumate, noci e melograno. Dagli ottomani sono arrivati dolci raffinati e carni cotte lentamente, mentre dal nord i russi hanno lasciato in eredità zuppe ricche e corpose.

La Georgia ha saputo reinterpretare tutte queste influenze, creando una cucina autentica e personale che mescola con sapienza elementi esterni e ingredienti locali come erbe spontanee, formaggi di montagna e verdure locali.

Boccone dopo boccone, scoprirai che i piatti georgiani sono intensi ma equilibrati, esattamente come i paesaggi e le persone che li hanno ispirati. Dai rotolini di melanzane ripieni di noci badrijani ai soffici pani al formaggio khachapuri, ogni sapore racconta una storia unica.

Cosa mangiare in Georgia: i piatti iconici della cucina georgiana

I piatti più iconici della cucina georgiana rispecchiano la storia millenaria e l’ospitalità calorosa di questo Paese. Tra tutti, i miei preferiti in assoluto sono i khinkali: ravioli giganti ripieni di brodo e carne speziata. Il khachapuri, il famoso pane al formaggio, è invece il classico comfort food georgiano.

Tra i piatti vegetariani, mi sono innamorata dei badrijani, delicati involtini di melanzane con morbida crema di noci, un’esplosione di gusto raffinato e sorprendente. La churchkhela è invece un dolce tradizionale georgiano a base di mosto d’uva e frutta secca, che all’inizio non sapevo nemmeno se fosse commestibile!

Questi piatti rappresentano l’essenza della cucina georgiana: autentica, creativa e profondamente radicata nella cultura del luogo. Se stai pianificando un viaggio in Georgia, assaggiarli è d’obbligo per entrare davvero nel cuore gastronomico del Paese.

Khinkali: i ravioli georgiani ripieni di carne, formaggio o verdure

I khinkali sono forse il piatto più iconico della cucina georgiana, e anche il mio preferito in assoluto. Sono grandi ravioli con un ripieno di carne macinata, spezie e brodo che esplode in bocca a ogni morso. Ne esistono anche varianti vegetariane al formaggio e funghi, ma le più gustose sono quelle di carne e brodo. Me ne sono innamorata subito, nonostante non avessi idea di come si mangiassero.

Il modo corretto per gustarli è con le mani, non con forchetta e coltello, anche se nessuno ti dirà niente a mangiarli così. Solo perderai tutto il buonissimo brodo al loro interno. Per mangiarli come un vero georgiano, devi afferrarli dalla cima (che non si mangia), dare un piccolo morso e bere il brodo caldo all’interno prima di assaporare il ripieno.

Ogni regione propone varianti diverse. Solitamente sono preparati con un mix di carne di manzo e maiale, o a volte agnello. Talvolta sui menu puoi leggere “with green” nelle descrizioni, ma non ho mai trovato ravioli ripieni solo di verdure verdi.

Le versioni vegetariane sono solitamente di funghi e formaggio e vale la pena provarli perché sono molto particolari. Quelli con le patate, invece, sono abbastanza deludenti perché risultano secchi, senza il delizioso brodo che rende i khinkali così irresistibili.

Il vero segreto del loro successo è proprio quel brodo saporito nascosto dentro l’impasto morbido: un concentrato di gusto che trasforma ogni khinkali in una coccola culinaria.

Kinkhali al ristorante Gala di Kutaisi, Georgia
Kinkhali al ristorante Gala di Kutaisi, Georgia

Khachapuri: il famoso pane georgiano ripieno di formaggio

Il khachapuri è uno dei piatti di street food più amati in assoluto in Georgia, servito anche come piatto principale nei ristoranti. Si tratta di un pane ripieno di formaggio che vanta tantissime varianti regionali. La versione più celebre è l’Adjarian khachapuri, a forma di barchetta, farcito con formaggio fuso, un uovo crudo e una noce di burro.

Nei miei primi giorni in Georgia, ho mangiato quasi esclusivamente khachapuri. Mi piaceva moltissimo l’idea del pane caldo ripieno di formaggio, ma soprattutto non capivo il resto del menù. È stato solo dopo aver scoperto la funzione foto di Google Translate che ho cominciato a ordinare piatti più avventurosi.

Nonostante ciò, il khachapuri non mi ha mai delusa. Dalla versione semplice imeruli, con il formaggio all’interno, alla megruli, con formaggio sia dentro che sopra, ogni variante riflette l’amore georgiano per i sapori ricchi, avvolgenti e profondamente soddisfacenti. È il comfort food per eccellenza, capace di conquistarti al primo assaggio.

Khachapuri adjariano
Foto di stock di un khachapuri adjariano. Non ho foto originali perché ho iniziato a mangiare tutti i miei khachapuri prima di fotografarli!

Badrijani: melanzane ripiene di crema di noci e melagrana

Il badrijani è uno dei piatti che ho apprezzato di più durante il mio viaggio in Georgia. È davvero delizioso, tanto che ho finito per ordinarlo più e più volte. L’ho scoperto per caso la prima sera, e me ne sono innamorata al primo assaggio. Da quel momento ho deciso di provarlo in vari ristoranti e devo dire che era sempre buonissimo, ovunque.

Si tratta di sottili fette di melanzane fritte, arrotolate attorno a una morbida crema di noci all’aglio, spesso guarnite con chicchi di melograno. È un piatto fresco e saporito, perfetto come antipasto o quando hai bisogno di fare una pausa dai piatti più ricchi.

Il contrasto tra la morbidezza della crema di noci e la consistenza setosa della melanzana è semplicemente perfetto, e crea un piatto raffinato e appagante. Tra l’altro è un piatto vegetariano, rendendo un viaggio in Georgia fantastico anche per chi non mangia carne.

Tornata in Italia, ho provato a rifarlo seguendo diverse ricette trovate online, ma non sono mai riuscita a ricreare lo stesso sapore. L’originale resta davvero unico e il badrijani è il perfetto esempio di come la cucina georgiana riesca a trasformare ingredienti semplici in esperienze culinarie indimenticabili.

Badrijani al ristorante Pasaunari a Tbilisi
Badrijani al ristorante Pasaunari a Tbilisi

Churchkhela: il curioso dolce georgiano con noci e mosto d’uva

La churchkhela è una di quelle cose che vedi ovunque in Georgia: appesa nei mercati, nei negozi e persino ai bordi delle strade. All’inizio non avevo idea di cosa fosse, né se fosse effettivamente commestibile. L’aspetto polveroso della “pelle” esterna non era molto invitante, e l’idea di mangiare qualcosa rimasto all’aria aperta non mi ispirava fiducia.

Poi, in un mercato, un venditore me ne ha offerto un assaggio e mi sono finalmente decisa a provarlo. Si tratta di uno spuntino dolce tradizionale preparato infilando noci o altra frutta secca su uno spago, che viene poi immerso più volte in mosto d’uva addensato fino a formare uno strato compatto e gommoso. La consistenza è particolare e, sinceramente, non è uno dei sapori che ho amato di più.

Tuttavia, la churchkhela è molto scenografica e non ho resistito a portarlo a casa come souvenir. Alla mia famiglia è piaciuta, e anche se personalmente non la mangerei ogni giorno, la churchkhela è sicuramente una di quelle esperienze culinarie da provare almeno una volta in viaggio in Georgia.

Churchkhela appese al mercato centrale di Kutaisi, Georgia
Churchkhela appese al mercato centrale di Kutaisi, Georgia

Street food in Georgia: tutti i tipi di pane da gustare per strada

Gli spuntini georgiani a base di pane sono perfetti da gustare al volo mentre esplori i mercati affollati o ti rilassi in una caffetteria. In Georgia il pane è ovunque: nei forni delle città, nei chioschi lungo la strada e persino nei ristoranti, servito come piatto principale. L’aroma è irresistibile e la varietà infinita.

Oltre al celebre khachapuri adjariano con l’uovo, che puoi vedere fotografato ovunque online già prima di partire, esistono pani meno conosciuti ma altrettanto invitanti, che meritano una prova uno per uno. Il chebureki è un pane fritto, originario della Crimea ma amato in tutta la Georgia, tradizionalmente ripieno di carne macinata e spezie. Lo puoi trovare anche con formaggio o verdure. Il lobiani invece è una focaccia morbida farcita con fagioli rossi schiacciati, cipolla, coriandolo e un tocco d’aglio, perfetta per vegetariani.

Infine, il mchadi è un pane di mais spesso servito a colazione con formaggio sulguni o piatti a base di fagioli. L’ho visto per la prima volta nel buffet di un hotel e non avevo capito subito cosa fosse visto l’aspetto abbastanza anonimo di polpetta giallina. L’ho assaggiato, ma l’ho trovato troppo secco rispetto agli altri pani georgiani. Tuttavia, il mchadi è molto apprezzato dai georgiani e radicato nella tradizione locale.

Una varietà di pane nella vetrina di un panificio a Batumi, Georgia
Una varietà di pane nella vetrina di un panificio a Batumi, Georgia

Portate principali georgiane: carne alla griglia e zuppe

I piatti principali della cucina georgiana sono ricchi, rustici e incredibilmente appaganti: perfetti da condividere e capaci di riscaldare corpo e anima. Oltre ai famosi khinkali e ai pani ripieni di formaggio, i piatti principali includono anche spiedini di carne alla griglia e zuppe, molto apprezzati in ogni stagione.

Tra i piatti di carne, il mtsvadi è uno dei più iconici: si tratta di spiedini di carne grigliata, solitamente maiale, manzo o agnello. La carne è tenera, succosa e con la giusta nota affumicata. Se ami la carne alla griglia, il mtsvadi è assolutamente da provare. In molti ristoranti, la carne viene cotta all’aperto, su braci roventi, e osservare la preparazione è parte dell’esperienza. Il profumo che si sprigiona nell’aria è talmente invitante che viene voglia di sedersi subito a tavola.

Spiedini di carne alla griglia cucinati all'esterno del ristorante Tavaduri a Batumi, Georgia
Spiedini di carne alla griglia cucinati all’esterno del ristorante Tavaduri a Batumi, Georgia

Le zuppe georgiane sono state una delle sorprese più piacevoli del viaggio. Ogni ciotola era un’esplosione di sapori: erbe fresche, spezie ben dosate e una profondità aromatica che raramente si trova nelle zuppe tradizionali europee. Riescono a essere leggere ma allo stesso tempo appaganti. Tra l’altro le trovi in menu anche d’estate, non sono un piatto solo invernale come in Italia.

Formaggi georgiani: dai sapori delicati ai gusti più intensi

I formaggi in Georgia sono ovunque, spesso nascosti nei piatti più insospettabili. Se sei intollerante al lattosio, ti consiglio di fare davvero attenzione. Io sono solo leggermente sensibile e, dopo tre giorni in cui ho mangiato formaggio a ogni pasto senza rendermene conto, ho iniziato a stare male. Da quel momento ho cercato di scegliere piatti diversi, ma devo ammettere che i formaggi georgiani sono deliziosi. Dal gusto fresco e delicato a sapori forti e stagionati, arricchiscono ogni ricetta e vale davvero la pena assaggiarli.

Tra i più diffusi c’è il sulguni, un formaggio filante leggermente salato, usato soprattutto per farcire i khachapuri. È prodotto con latte intero di mucca o bufala, a volte con un’aggiunta di latte di capra, e ne esiste anche una variante affumicata dal sapore più rustico. Più semplice ma altrettanto versatile è l’imeruli, originario della regione di Imereti: ha una consistenza morbida e un gusto leggermente acidulo, perfetto per insalate e piatti caldi.

Molto particolare è il chechili, un formaggio affumicato intrecciato come una corda, dal gusto intenso e dalla consistenza soda e gommosa. Ma i veri protagonisti della tradizione casearia sono i formaggi delle montagne georgiane, come il dambal-khacho, un formaggio di cagliata fermentata stagionato in anfore di terracotta, il “formaggio marcio” apprezzato dai locali, e il guda, maturato in pelle di pecora. Difficili da trovare nei ristoranti turistici e impossibili da importare in UE, questi formaggi offrono un’esperienza autentica e sorprendente.

Formaggio bianco georgiano Sulguni in vendita sulla bancarella del mercato di Tbilisi
Formaggio bianco georgiano Sulguni in vendita sulla bancarella del mercato di Tbilisi

Dolci tipici georgiani: tra miele, noci e profumi di spezie

I dolci georgiani mescolano ingredienti ricchi come miele, noci e spezie in ricette che raccontano secoli di storia. Non sono sempre facili da trovare nei menù dei ristoranti, ma quando li vedi, ordinarli è quasi un dovere.

La medoki è una squisita torta georgiana tradizionale al miele composta da strati sottili di pasta alternati a una crema al miele. L’ho assaggiata al ristorante Tavaduri di Batumi, ed è stata una rivelazione: ricca ma non pesante, piena di sapore ma equilibrata. Se ami il miele, te ne innamorerai.

Torta Medoki al ristorante Tavaduri a Batumi, Georgia
Torta Medoki al ristorante Tavaduri a Batumi, Georgia

Un’altra millefoglie molto amata in Georgia è la torta Napoleon, chiaramente influenzata dalla pasticceria russa e francese. La pakhlava georgiana è invece la versione locale della famosa baklava, ma con meno zucchero e più frutta secca. A Batumi e nella regione di Adjara trovi invece la versione più simile a quella turca.

La kada (o qada) è un dolce originario della regione di Meskheti. Ricorda un incrocio tra croissant e pasta frolla, con un sapore burroso e leggermente dolce. Si prepara con farina di grano e strutto, e puoi trovarla facilmente nei forni georgiani, sia in versione salata che dolce. Infine, la khalva è la versione georgiana della halva, diffusa in tutto il Caucaso e Medio Oriente.

Vino in Georgia: la tradizione del qvevri e le cantine da visitare

Molti turisti visitano la Georgia proprio per il vino, e il turismo enologico è in piena espansione. La Georgia, infatti, è considerata la culla del vino: gli archeologi hanno trovato tracce di produzione vinicola risalenti a oltre 8.000 anni fa.

Il vino viene ancora tradizionalmente prodotto con il metodo del qvevri, grandi anfore di terracotta interrate in cui il vino fermenta e matura in modo naturale. Questo processo antichissimo dà origine a vini ambrati, non filtrati, dal carattere intenso e profondo, molto diversi da quelli a cui sei probabilmente abituato.

Se ami il vino, ti consiglio vivamente di assaggiare i vini georgiani durante il viaggio. Nei ristoranti turistici o negli hotel spesso vengono proposte etichette moderne, più adatte ai gusti internazionali, mentre i veri vini in qvevri sono più difficili da trovare.

Per vivere un’esperienza autentica, ti consiglio di partecipare a un tour di degustazione da Tbilisi, come il tour della regione vinicola di Kakheti con degustazioni di vino. Potrai conoscere piccoli produttori, degustare vini naturali e immergerti nell’affascinante cultura vinicola georgiana. Se ami il vino, sarà senza dubbio uno dei momenti indimenticabili del tuo viaggio.

Dove mangiare in Georgia: mercati locali, ristoranti tipici e lezioni di cucina

Uno dei modi migliori per scoprire la cucina georgiana è mangiare dove mangiano i locali, che si tratti di piccoli ristoranti a conduzione familiare, bancarelle informali o mercati colorati pieni di profumi e sapori autentici. A Tbilisi ti consiglio il ristorante Pasanauri e il Bistro Conili, entrambi vicino ai famosi bagni sulfurei. Anche se sono piuttosto turistici, com’è in generale tutta la capitale, offrono piatti tradizionali di ottima qualità.

A Batumi non perdere Tavaduri: qui ho fatto uno dei pasti più memorabili del mio viaggio. Se invece ti trovi a Kutaisi, ti consiglio di fermarti al ristorante Gala, un locale accogliente dove puoi non solo gustare ottimi piatti georgiani, ma anche assistere a cooking show o partecipare a lezioni di cucina. Vedere come si preparano i khinkali è un’esperienza da non perdere.

Ristorante Gala a Kutaisi, Georgia
Ristorante Gala a Kutaisi, Georgia

Oltre ai ristoranti, non perdere i mercati locali che si trovano in ogni città. Anche se fuori dalle zone turistiche è difficile trovare chi parli inglese, l’ospitalità georgiana ti farà sentire comunque ben accolta e i venditori saranno felici di farti scoprire prodotti tipici come churchkhela e formaggi non pastorizzati.

Per un pasto veloce, le panetterie sono ovunque, soprattutto a Batumi e Tbilisi, e sono perfette per gustare lobiani o khachapuri. Se viaggi in auto, non perderti i pani in vendita lungo la strada: un’esperienza semplice e indimenticabile, davvero locale.

Cosa comprare in Georgia: souvenir gastronomici tra spezie, vino e churchkhela

Portare a casa qualche souvenir gastronomico dalla Georgia è un modo goloso per rivivere il viaggio e condividere con amici e familiari un assaggio della ricca cucina georgiana.

Il regalo più iconico è sicuramente il vino, soprattutto quello tradizionale fermentato in qvevri o i vini ambrati prodotti da piccole cantine locali. Assicurati di metterli nel bagaglio da stiva e controlla eventuali limiti di importazione, che possono variare in base alla compagnia aerea e alla normativa vigente.

Un altro souvenir perfetto è la churchkhela, il colorato dolce a base di noci e succo d’uva che si vede ovunque nei mercati. Io ne ho portato una come regalo e la mia famiglia l’ha apprezzata molto, anche se personalmente l’ho trovata più interessante che gustosa. Ha un aspetto scenografico, non patisce il caldo e si trasporta facilmente. Se ti dimentichi di comprarla al mercato, la trovi anche appesa all’aeroporto di Tbilisi.

Churchkhela appese al mercato centrale di Kutaisi, Georgia
Churchkhela appese al mercato centrale di Kutaisi, Georgia

Anche le spezie sono un souvenir di cucina georgiana molto popolare, ma in questo viaggio non ne ho comprata nessuna. Dopo anni di viaggi, e acquisti compulsivi di spezie, ne ho accumulate talmente tante che ne ho più di quante riesca a usare, proprio come mi è successo con il tè. Ma se è la tua prima volta in Georgia, portarle a casa è un ottimo modo per dare sapore ai ricordi.

Putroppo non puoi invece portare a casa i formaggi georgiani come souvenir, a causa delle norme sull’importazione di prodotti non pastorizzati in Unione Europea. In questo caso, il consiglio è di gustarli il più possibile finché sei in Georgia!

Paola Bertoni con un venditore locale al mercato centrale di Kutaisi
Questo venditore al mercato centrale di Kutaisi non parlava una parola di inglese, ma ci teneva moltissimo a scattare una foto insieme a una turista

Cosa resta della cucina georgiana dopo un viaggio in Georgia: sapori, emozioni e voglia di tornare

Scoprire la Georgia attraverso la sua cucina è stato uno degli aspetti più belli e gratificanti del mio viaggio. I primi giorni ho mangiato quasi solo khachapuri, perché era l’unico piatto che riuscivo a riconoscere nel menu, finché ho iniziato a familiarizzare con la cucina locale. Poi è stato amore a prima vista con i khinkali, anche se all’inizio non avevo idea di come si mangiassero nel modo giusto. E ancora oggi, a casa, penso con nostalgia alla torta medoki assaggiata a Batumi: ricca di miele, ma allo stesso tempo leggera e delicata.

La cucina georgiana rispecchia perfettamente il Paese: è generosa, autentica e capace di lasciare il segno. Dai succulenti spiedini di carne alle melanzane ripiene di noci, fino agli antichi vini ambrati prodotti nelle anfore di terracotta, ogni piatto racconta una storia fatta di tradizione, cultura e accoglienza.

Se anche tu ami scoprire nuovi sapori e ti lasci guidare dalla curiosità, la Georgia saprà sorprenderti a ogni pasto. Raccontami nei commenti qual è stato il tuo piatto preferito o quale non vedi l’ora di assaggiare: sarà un piacere scambiare impressioni e consigli su questo meraviglioso viaggio gastronomico.

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10 commenti

Martina Currà 06/08/2025 - 17:40

Dei piatti georgiani di cui hai parlato in quest’articolo conoscevo solo i kinkhali (che devono essere buonissimi!) e il khachapuri (che dev’essere buonissimo anche lui!). Mi ha veramente sorpreso scoprire che i churchkhela fossero commestibili, a vederli in foto mi sembravano delle candele ehehehehhe 🙂

Rispondi
Paola Bertoni 10/08/2025 - 14:53

In effetti la “pelle” dei churchkhela sa un po’ di cera a dire la verità ahahah

Rispondi
Sara - Slovely.eu 04/08/2025 - 15:11

Non sono mai stata in Georgia ma uno degli aspetti che mi attira di più di questo paese è senza dubbio la sua cucina! Ne ho sempre sentito parlare non bene, benissimo. E a leggere il tuo articolo e vedere le tue foto non può che venirmi l’acquolina in bocca e una gran voglia di partire! Ovviamente assaggerei semplicemente tutto!

Rispondi
Paola Bertoni 04/08/2025 - 15:28

La cucina georgiana è davvero spettacolare, te la consiglio senza nessun dubbio!

Rispondi
Veronica 04/08/2025 - 12:17

Ancora il mio radar non aveva puntato la Georgia ma dopo aver letto del cibo, direi che una capatina, anche per assaggiare la cucina locale e scoprire un paese di cui so poco e niente, varrebbe la pena farlo.
Sicuramente non mancherei di provare i ravioli ripieni di brodo, influenzati dalla cucina asiatica, o le badrijani, essendo amante delle melanzane! Eviterei solo i formaggi, ma solo per un gusto personale e perché non li apprezzo.

Rispondi
Paola Bertoni 04/08/2025 - 15:28

I kinkhali ripieni di brodo e i badrijani sono il meglio! Vorrei tornare solo per mangiarli di nuovo!

Rispondi
Silvia The Food Traveler 03/08/2025 - 13:50

Ho avuto occasione di provare un assaggio della cucina georgiana in un ristorante di Mosca dove ci siamo trovati benissimo. Abbiamo mangiato i khinkali e il pane ripieno di formaggio: buonissimi! Sicuramente non come in Georgia, ma è stata un’esperienza che mi ha fatto venire voglia di scoprire di più sulla gastronomia di questo paese. Mi manca però tutto il capitolo dello street food, che probabilmente è ancora più interessante: quello mi sa che dovrò proprio provarlo direttamente sul posto!

Rispondi
Paola Bertoni 04/08/2025 - 15:27

Ti confermo che è tutto da provare, ma nulla batte in kinkhali ripieni di brodo, a parte forse i badrijani. Con loro c’è sfida talmente sono buoni!

Rispondi
Eliana 03/08/2025 - 08:39

Ecco l’unico motivo per cui non riesco a organizzare un viaggio in Georgia, la cucina: ebbene sì, l’ho provata in un ristorante a Pavia proprio georgiano e ho fatto fatica a mangiare perché… Sono allergica al caglio e alle noci e soprattutto queste ultime mi creano shock anafilattico. Sapere che sono presenti in così tante preparazioni e aver difficoltà con la lingua per farsi comprendere per questo motivo mi mette un po’ di paura. Tu che ci sei stata sai se ci sono un po’ di alternative? Gli spiedini di carne mi intrigano ma fare 10 giorni solo a base di spiedini anche no 😉

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Paola Bertoni 03/08/2025 - 09:38

La cucina georgiana autentica è sicuramente più intensa di quella che trovi in Italia, ma i piatti a base di formaggio e noci li trovi ovunque. In compenso i buonissimi kinkhali non hanno noci al loro interno e neanche formaggio a meno di non ordinare proprio quelli al formaggio. Usando Google Translate dovresti riuscire a cavartela a farti capire che non puoi mangiare noci e formaggio. Nelle zone più turistiche di Batumi e Tbilisi nei ristoranti parlano inglese, in quelli che ho segnalato nell’articolo non dovresti avere problemi a farti capire

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