Home DestinazioniAsia La storia di Singapore, un porto tra India e Cina nato da un’idea dell’inglese Sir Raffles

La storia di Singapore, un porto tra India e Cina nato da un’idea dell’inglese Sir Raffles

di Paola
12 commenti

Da piccolo villaggio di pescatori, Singapore è diventata una metropoli globale, un importante centro finanziario, commerciale e culturale. Con questo articolo, voglio accompagnarti in un viaggio attraverso la storia di Singapore, dalla sua fondazione ai giorni nostri, per scoprire come è diventata la città vibrante e multiculturale di oggi.

Il periodo coloniale: Singapore sotto il dominio britannico

Nel corso dei secoli, Singapore venne governata da diverse potenze e nel XVI secolo era parte del Sultanato di Malacca. La svolta avvenne però nel 1819, quando il Regno Unito trasformò la città in un vitale porto commerciale e un crocevia di scambi culturali. Per imporsi sugli altri imperi coloniali che avevano interessi nella regione, Sir Stamford Raffles, all’epoca governatore della colonia inglese di Bencoolen, ebbe l’idea di creare a Singapore un porto franco lungo la rotta tra India e Cina.

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In soli tre anni, il porto di Singapore superò il traffico di Penang e la popolazione crebbe notevolmente grazie all’afflusso di migranti cinesi e indiani, il cui patrimonio culturale è ancora oggi visibile. Nel 1826, divenne parte degli Straits Settlements della British East India Company, insieme a Penang e Malacca. Successivamente, nel 1830, divenne una suddivisione della Presidenza del Bengala nell’India Britannica.

Da un punto di vista commerciale, Singapore divenne cruciale nella regione grazie alla sua posizione strategica e al commercio libero da dazi doganali. Con l’apertura della Cina ai commerci e la produzione di gomma e stagno in Malesia, la città prosperò come crocevia per le rotte commerciali Europa-Asia.

Tuttavia, tra il 1830 e il 1867, il rapido aumento della popolazione superò le capacità amministrative della città. La mancanza di servizi pubblici adeguati e il crescente divario tra la popolazione e gli amministratori coloniali crearono una situazione di illegalità diffusa, con una nuova proliferazione di attività come il gioco d’azzardo e l’abuso di oppio, mentre società segrete cinesi esercitavano il controllo su molte attività.

Singapore Colonia autonoma

Nel 1867, a seguito delle inefficienze dell’amministrazione coloniale, la comunità mercantile di Singapore iniziò a sollevare le proprie preoccupazioni. In risposta a ciò, la città divenne una colonia separata con un governatore e una maggiore rappresentanza della popolazione locale nei consigli amministrativi.

Con queste riforme, Singapore poté affrontare le sfide dell’urbanizzazione in crescita e continuò a crescere in importanza. La sua posizione geografica strategica la posizionava come una tappa cruciale sulle rotte tra Europa e Asia. Specialmente dopo l’apertura del canale di Suez nel 1869,

La prima guerra mondiale, nonostante gli sconvolgimenti globali, ebbe un impatto limitato su Singapore poiché il conflitto non si era diffuso nel Sud-Est Asiatico. Tuttavia, al termine della guerra, il governo britannico decise di costruire una base navale come deterrente per l’Impero giapponese. Il nuovo porto, terminato nel 1939, era uno dei più grandi e moderni dell’epoca. Non venne però sfruttato come previsto perché le navi inglesi restavano fisse in Europa e si spostavano a Singapore solo quando necessario.

Case coloniali davanti a grattacieli a Singapore
Case coloniali davanti a grattacieli a Singapore

La seconda guerra mondiale e l’occupazione giapponese

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Singapore fu occupata dalle forze giapponesi. Per il Giappone, rappresentava infatti un obiettivo militare di primaria importanza, essendo una base chiave degli Alleati nella regione. La sua caduta rappresenta uno dei momenti peggiori della storia militare britannica poiché segnò la resa delle forze armate britanniche più massiccia di sempre.

Singapore venne conquistata senza difficoltà da parte dei giapponesi. Da un lato con con attacchi aerei contro le navi militari e bersagli civili. Dall’altro con una contemporanea invasione via terra attraverso la giungla malese, che per le forze militari britanniche era una barriera naturale impenetrabile.

L’occupazione giapponese, durata dal 1942 al 1945, inflisse alla popolazione locale gravi sofferenze, comprese rappresaglie e massacri. Circa 130.000 prigionieri di guerra, tra cui indiani, australiani e truppe britanniche, furono deportati in campi di lavoro forzato in luoghi come la Birmania, il Giappone, la Corea e la Manciuria.

Foto storica di Singapore
Foto storica di Singapore

L’indipendenza di Singapore: il percorso di autodeterminazione

Nel 1965, Singapore ottenne l’indipendenza dal Regno Unito, ma prima del rapido sviluppo economico e sociale che conosciamo ci fu un difficile periodo di transizione. Alla termine della Seconda Guerra Mondiale, il generale Mountbatten, zio del Principe Filippo, ricevette la resa formale delle forze armate giapponesi e riportò Singapore sotto l’amministrazione militare britannica. Tuttavia, la città non tornò immediatamente alla stabilità precedente. Infrastrutture come acquedotti, linee elettriche, telefoniche e portuali erano state gravemente danneggiate o distrutte durante l’occupazione giapponese.

Nel 1946, gli Strait Settlements furono sciolte, segnando la fine del periodo coloniale. Singapore divenne una Colonia della Corona separata, con un’amministrazione civile guidata da un governatore e con consigli esecutivi e legislativi distinti. Il legame con la Gran Bretagna rimase forte fino alle elezioni del 1952, in seguito alle quali il governo britannico mantenne il controllo solo sulla sicurezza interna, gli affari esteri e un potere di veto sulla legislazione, concedendo a Singapore un’autonomia locale.

Nel 1958 venne infine approvata la costituzione di uno Stato autonomo di Singapore, in seguito ai disordini che si erano verificati tra il governo locale e i sostenitori comunisti, tra cui studenti cinesi e sindacalisti. In questa situazione il governo coloniale non aveva alcun interesse a gestire un territorio instabile a causa di continui scioperi e manifestazioni.

Il Contributo di Lim Yew Hock nella costruzione della moderna Singapore

Il padre della moderna Singapore fu Lim Yew Hock, primo ministro dal 1959 al 1990, seguito da un ulteriore incarico da ministro per i successivi vent’anni. La sua leadership fu caratterizzata da una visione risoluta: quella di trasformare Singapore in un centro finanziario e commerciale di prim’ordine.

Tuttavia, per raggiungere tale obiettivo, adottò metodi poco democratici, mettendo in atto una struttura statale altamente funzionale caratterizzata da una bassa fiscalità. In particolare, per favorire la stabilità economica, il governo di Lim Yew Hock limitò l’azione dei leader sindacali e dei filo-comunisti, sfruttando una rigida legge sulla sicurezza interna emanata nel dopoguerra.

Lim Yew Hock
Lim Yew Hock, primo ministro e padre fondatore di Singapore

La Federazione della Malesia

Lim Yew Hock sostenne apertamente il progetto di una Federazione della Malesia che si concretizzò nel 1963 con l’unione di Singapore, Malesia, Borneo del Nord e Sarawak, ad esclusione del Brunei, uno Stato autonomo. Il progetto però non ebbe successo a causa dei privilegi previsti per i cittadini malesi, dalla discriminazione positiva ai benefici economici. Al contrario, i cittadini di Singapore, in maggioranza di etnia cinese, ne erano esclusi e reagirono con aperte proteste.

Nel 1965, la Federazione della Malesia espulse Singapore, momento storico ricordato soprattutto per le lacrime di Lee Kuan Yew in una diretta televisiva. Questo evento pose notevoli sfide a Singapore che in quel periodo si trovava ad affrontare importanti problemi sociali come disoccupazione, scarsità di alloggi, risorse naturali limitate e un sistema educativo carente.

Il rilancio dell’economia

Per rilanciare l’economia, Lee Kuan Yew promosse la creazione di zone industriali con incentivi fiscali per gli investitori stranieri. Contemporaneamente, l’attenzione si concentrò sugli investimenti in edilizia residenziale pubblica e su un sistema scolastico che adottava l’inglese come lingua principale.

Singapore perseguì anche il riconoscimento internazionale come stato indipendente, aderendo alle Nazioni Unite nel 1965, co-fondando l’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN) nel 1976 e unendosi al Movimento dei Non Allineati nel 1970.

A metà degli anni ’70, Singapore divenne un importante centro di raffinazione del petrolio, grazie alle raffinerie di Esso e Shell. Di conseguenza, il settore dei servizi crebbe rapidamente con un notevole traffico marittimo e un aumento degli scambi commerciali. Il governo, guidato da Lim Yew Hock, avviò anche un programma di leva militare in seguito alla decisione della Gran Bretagna di ritirare le truppe rimaste a Singapore dopo l’indipendenza.

Singapore è oggi un esempio di successo nell’Asia moderna, ma rimangono significative restrizioni sulla libertà personale e di espressione. Da un lato alcune restrizioni che sembrano solo stranezze locali, come il divieto di importare chewing gum e il divieto di sputare in strada, rendono la città notevolmente più pulita e vivibile. Dall’altro il controllo sui comportamenti dei cittadini comprende la censura di libri e ricerche critiche su Singapore, la criminalizzazione dell’omosessualità e la pena di morte per reati come omicidio e traffico di droga.

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In conclusione, Singapore è una destinazione che va oltre le apparenze, un luogo di contrasti e complessità, che merita di essere esplorato con una mente aperta e critica. Questo rende la visita a Singapore un’esperienza che stimola la riflessione e offre una visione unica del mondo contemporaneo. Scrivimi nei commenti cosa ne pensi.

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12 commenti

Giordana Querceto 26/01/2018 - 17:20

Io stamane avevo lasciato un commento ma non lo vedo!

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Paola 26/01/2018 - 19:15

Era ancora in moderazione 😉

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marina 26/01/2018 - 15:37

Interessantissimo questo post sulla storia della fondazione della città! Spesso andiamo nei luoghi senza sapere come si sono formati! Ci hai fatto fare un bel viaggio nel tempo, oltre che nello spazio!

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Paola 26/01/2018 - 19:13

Grazie! Visitando Singapore l’influenza inglese si sente tantissimo

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Giordana 26/01/2018 - 08:11

Beh Singapore è davvero una città Singolare! Piena di bella Architettura! Bel post, esauriente!

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Paola 26/01/2018 - 19:09

La Singapore coloniale poi è davvero affascinante, tutti gli edifici sono stati restaurati alla perfezione

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Francesca 09/01/2018 - 20:30

Uh che interessante! Non vedo l’ora di leggere il resto

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Paola 09/01/2018 - 20:59

Il seguito diventa tragicomico con un fondatore della patria maniaco del controllo 😉

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oltreleparole 09/01/2018 - 20:19

Incredibile la storia che c’è dietro la città di Singapore!

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Paola 09/01/2018 - 21:00

E non è finita ancora!!!

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Marta Sailis 09/01/2018 - 19:44

Mi piace il modo in cui descrivi la storia e mi sto immaginando gli impiegati indiani sfigati messi li a fare una cosa che non sanno fare ahahha! sembra quasi attualità!

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Paola 09/01/2018 - 21:00

Grazie! La colonia “lasciata andare” mi ha fatto subito venire in mente alcune aziende in cui ho lavorato in cui non c’erano né premi né possibilità di carriera ahahaha

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