L’altro giorno stavo cercando informazioni su come viaggiare in treno con un neonato in vista di una gita fuori porta e sono finita sul blog di Italo Treno che invita le madri ad allattare coperte.
La frase incriminata dice esattamente:
ti servirà un foulard da allattamento, per sentirti sempre a tuo agio in carrozza

Come madre e come donna mi sono sentita davvero infastidita da questo suggerimento perché sono convinta che dovrebbero essere le singole persone a decidere se e quando coprirsi. Vale per una minigonna, per una scollatura e anche per nutrire un bambino.
Che ci piaccia o no, siamo mammiferi per cui allattare al seno i nostri figli è un comportamento naturale che non andrebbe censurato.
Comunque per non urtare la sensibilità altrui, le immagini in questo post raffigureranno esclusivamente l’allattamento nelle opere d’arte cristiane. Il fatto che le Madonne con bambino siano meno pudiche di una madre che allatta in treno è solo un dettaglio trascurabile.

Leggi e raccomandazioni sull’allattamento
L’allattamento è un argomento caldo per noi madri e blogger. Prima della nascita di mio figlio ho vissuto in Inghilterra dove allattare, cambiare un bambino o anche solo farlo giocare sono attività normali, ma soprattutto facili. C’è addirittura una legge che tutela le madri che allattano, l’Equality Act del 2010.
In Italia purtroppo non ci sono (ancora) leggi che regolano l’allattamento, ma molti punti nascita hanno aderito al progetto ‘Ospedali amici dei bambini’ dove le neomamme vengono formate sui benefici del latte materno e lo stesso Ministero della Salute promuove l’allattamento esclusivo.
Con l’allattamento a richiesta, lo stile di allattamento che viene promosso in ospedale, si nutre il bambino ogni volta che lo richiede. Questo significa che se il bambino ha fame va nutrito, indipendentemente dal fatto che la madre si trovi in casa, al parco o appunto in treno.

Cosa non funziona nella comunicazione di Italo Treno
I consigli su come viaggiare in treno con un neonato dovrebbero essere del tipo “porta con te il marsupio così riesci a spostarti più velocemente tra un treno e l’altro” oppure “avvisa il capotreno in modo che ti possa dare una mano a scendere con il passeggino se il marciapiede non è all’altezza della porta”.
Punti nascita, OMS, Ministero della Sanità, ospedali, ostetriche e altri professionisti sanitari promuovono attivamente l’allattamento al seno per cui un’azienda che si professa family friendly non dovrebbe suggerire alle madri di coprirsi. L’idea del foulard da allattamento è terribile, non riesco neanche a immaginare la scomodità di mangiare sotto a un lenzuolo.

Dagli altri post sul blog di Italo Treno, e dai servizi offerti come Italo Famiglia, Bimbi Gratis e Italo Junior, è chiaro che l’azienda punta a far viaggiare le famiglie.
Peccato che i commenti al mio post su Facebook, ricondiviso e riproposto da altre blogger anche su Instagram, siano molto chiari: non ci serve nessun foulard di allattamento per sentirci a nostro agio sul treno.
Allattare è un gesto d’amore, un atto naturale, e non c’è nessuna malizia a nutrire il proprio bambino in pubblico. Spero che Italo Treno lo capisca e corregga al più presto i suoi consigli su come viaggiare in treno con un neonato. Purtroppo però, nonostante questo post e il tag sui social network, Italo Treno non ha dato nessuna risposta e sono passati già due anni.
Cosa ne pensi di questa storia? Scrivimelo nei commenti, senza coprire tuo figlio con un foulard 😛
11 commenti
Assurdo! Come fa un’azienda di quelle dimensioni a far passare un messaggio simile? Ho due bambini, la seconda ha 5 mesi adesso e li ho sempre allattati ovunque senza nemmeno chiedermi se fosse il caso o meno di farlo e mai ho sentito il bisogno di coprirmi con un foulard. Le immagini che hai scelto sono bellissime, fanno capire quanto retrograda può essere la società contemporanea su certi argomenti!
Dopo aver scritto questo post e iniziato a parlare sui social network del diritto delle mamme di allattare in pubblico sono rimasta senza parole dal numero di persone che ancora si scandalizzano a vedere una mamma allattare. Di recente persino KLM è stata criticata per un comunicato stampa simile…
Ahahah, fantastica la tua carrellata… decisamente artistica, in risposta ad Italo! Mitica!
Quando ci va, ci va! Ahahahah
Incredibile come, ancora oggi, in Italia – e sottolineo in Italia- si debba parlare dell’allattamento al seno come un tabù. Hai fatto benissimo a mostrare opere di epoca (anche e non solo) medievale, periodo in cui l’allattamento naturale non era un tabù. Rifletto soprattutto sugli esperti di comunicazione delle grandi aziende. Ricordate la storia della caramella al limone della diretta concorrente di Italo? Il punto è: come è possibile che si in cappi ancora in questo tipo di comunicazione ridicola e approssimativa? Come è possibile che non ci si renda conto che un tipo di comunicazione errata può ledere all’immagine stessa dell’azienda?
Hai lanciato una domanda davvero importante. Secondo me le grandi aziende non si rendono ancora conto dell’importanza della comunicazione online e si accontentano di un prodotto approssimativo. Vale per tutti i settori, l’ho visto anche per le banche e società finanziarie più note. Le piccole imprese e le start up invece investono tantissimo in comunicazione e il risultato si vede.
Nel caso di Italo e l’allattamento sono convinta si sia trattato proprio di una mancata attenzione alla comunicazione online – Italo Treno promuove attivamente i viaggi per famiglie – e sarei curiosa di leggere una loro risposta!
Sono sconvolta! Ancora c’è chi inorridisce dinanzi ad una mamma che allatta in pubblico!?? Però a nessuno da fastidio vedere tette e culi in ogni dove, a partire dai manifesti pubblicitari fini a finire alla provocante tettona che ti sta di fronte in treno, con soli due bottoni allacciati della camicetta e il reggiseno di pizzo bene in vista. O come i due fidanzatini che si passano la lingua dalla bocca alle orecchie in modo così viscido da far venire il voltastomaco! A mio parere quella è volgarità allo stato puro. Non un gesto d’amore. Trenitalia dovrebbe chiedere scusa!
Il post era sul blog di Italo Treno, per questa volta Trenitalia è innocente 😉
peggio!!! Si crede che la scampa solo perché i biglietti costano meno?? Ma anche no! Sono molto adirata
Concordo con te! E aggiungo che purtroppo in Italia c’è ancora una società prettamente maschilista e con pensieri di altri tempi, inutile nasconderlo. Ma sicuramente le voci e le penne di chi ha voglia e “coraggio” di farsi sentire sono importanti per un eventuale cambiamento. 🙂
Per fortuna siamo in tante e il cambiamento culturale è già in atto 🙂