Il Museo Egizio di Torino è il più vecchio museo dedicato alla cultura dell’Antico Egitto, e il secondo museo egizio nel mondo per dimensioni. La sua collezione infatti è seconda solo a quella de Il Cairo! I torinesi ne vanno fierissimi, anche perché lo studio dell’egittologia è fortemente legato alla città e alle vicende di casa Savoia. Negli ultimi anni il Museo Egizio di Torino si è completamente rinnovato, diventando social e scrollandosi di dosso la polvere degli anni.
Indice dei contenuti
Un Museo Egizio più vivo che mai
Quello che mi colpisce ogni volta che torno al Museo Egizio sono le continue novità nonostante sia un museo dedicato a una civiltà estinta. Scioperi dei lavoratori di Dehir el-Medina, progetti di architettura funeraria e lettere ai famigliari distanti vengono raccontate su papiri. La scrittura in ieratico o geroglifici è tradotta per noi visitatori grazie al costante lavoro dei ricercatori.
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La storia si fa sentire anche nell’edificio scelto per ospitare, da sempre, il Museo Egizio di Torino. Il Collegio dei Nobili, opera di Guarino Guarini, è un affascinante palazzo barocco nel centro città che puoi riconoscere dalle enormi statue egizie poste davanti all’ingresso principale. Nel 2015 gli interni sono stati rivisti completamente creando ampi spazi luminosi e scenografiche gallerie.
Il nuovo ingresso che porta alla biglietteria e al bookshop ti introduce gradualmente nelle epoche passate, con la segnaletica stessa in “stile egizio”. Tutto è curato nei dettagli. Non a caso il Museo Egizio di Torino è uno dei musei italiani più visitati e TripAdvisor l’ha premiato con il suo Travellers’ Choice.
Com’è nato il Museo Egizio di Torino
La storia stessa della fondazione del Museo Egizio di Torino è avventurosa quanto le prime missioni archeologiche in Egitto. Mentre leggi le didascalie nell’esposizione al piano interrato riesci quasi a immedesimarti nei primi archeologi-avventurieri. Immaginare il vento caldo, la sabbia, i suoni e i rumori dell’Egitto ottocentesco è facilissimo.
La storia del Museo Egizio infatti inizia con Bernardino Drovetti, Console Generale di Francia in Egitto a inizio Ottocento. Bernardino Drovetti aveva acquisito il monopolio di fatto degli scavi delle antichità egizie, che all’epoca andavano molto di moda. Le faceva cercare ai suoi agenti e rivendeva i ritrovamenti in Europa ai musei e alle corti reali. Nel 1824 Carlo Felice di Savoia acquistò quindi una collezione e decise di esporla al pubblico.
Puoi scoprire personaggi ed eventi che hanno portato alla nascita del museo anche sull’avvincente libro La Storia del Museo Egizio. Infatti si sono susseguiti vari avvenimenti importanti per far diventare il museo di Torino il più antico museo di antichità egizie al mondo. Per dare un ordine storico ai reperti, venduti alla rinfusa da Bernardino Drovetti, il primo direttore del Museo Egizio, Ernesto Schiaparelli, promosse degli scavi per studiare la cultura egizia sul campo.
Dal 1900 al 1935 la Missione Archeologica Italiana in Egitto si occupò di cercare e scavare le tombe dei faraoni. Il Museo Egizio di Torino è ricchissimo di reperti – compreso un tempio intero e la tomba completa di Kha e Merit – perché in quel periodo i reperti archeologici venivano divisi tra l’Egitto e le missioni archeologiche internazionali. Oggi non sarebbe più possibile perché tutti i ritrovamenti devono restare in Egitto.
Cosa vedere al Museo Egizio di Torino
Il merito della popolarità che sta vivendo il Museo Egizio negli ultimi anni va al direttore Christian Greco. Lui è un vero mito che ha modernizzato totalmente il museo e guidato il progetto di rinnovo dell’allestimento e del percorso espositivo. Lo puoi conoscere dai video di YouTube Le passeggiate del Direttore nei quali spiega ogni settimana il significato di un reperto esposto. Il mio sogno da travel blogger è fare una visita guidata proprio con lui!
Il Museo Egizio di Torino è davvero grande e la sua collezione è esposta in ordine cronologico. In questo museo puoi scoprire come vivevano gli antichi egizi dell’epoca predinastica e del Medio Regno, e come è cambiata la civiltà egizia nei secoli.
Nell’immaginario collettivo l’Antico Egitto è una cultura monolitica dove il tempo dei faraoni è tutto uguale. Tuttavia visitando il museo potrai accorgerti che la stessa arte funeraria cambia di molto nel corso dei secoli. In particolare durante il regno di Amenofi IV l’arte è completamente diversa, molto più libera e realistica rispetto agli anni precedenti. Il faraone Amenofi IV infatti provò ad avviare una rivoluzione religiosa monoteista, incentivando anche un cambiamento “visivo”!
Anche il modo di scrivere degli egizi non era solo geroglifici. Molti papiri esposti infatti sono in ieratico, una specie di corsivo dei geroglifici, utilizzati invece per i documenti ufficiali dei faraoni. Il modo migliore per scoprire queste curiosità e assorbire tutto il fascino dell’Antico Egitto è una visita guidata del Museo Egizio.
Il Museo Egizio di Torino contiene così tanti oggetti, tra statue e corredi funerari, che una giornata non è sufficiente per orientarti tra le collezioni. Io l’ho visto più di una volta con una guida e torno regolarmente da sola o con mio figlio perché ogni anno sottoscrivo l’Abbonamento Musei.
Il villaggio degli artisti di Deir el-Medina
Durante il periodo del Nuovo Regno le tombe dei faraoni vennero spostate nella Valle dei Re, lontano da tutto, per evitare che venissero saccheggiate. Gli artigiani e gli architetti che lavoravano alle tombe vivevano in un villaggio poco distante, Deir el-Medina. Questo borgo era soprannominato “il villaggio degli artisti” perché ospitava numerosi pittori e scultori.
L’importanza del villaggio di Deir el-Medina consiste nel ritrovamento di oggetti e testimonianze di uso quotidiano. Sono reperti molto rari perché le case dell’Antico Egitto erano costruite con mattoni e fango, materiali non adatti a resistere nei secoli.
Tra gli oggetti più curiosi esposti in questa sezione del Museo Egizio di Torino ci sono due papiri molto particolari. In uno è descritto uno sciopero dei lavoratori per il ritardo dei pagamenti, mentre l’altro è la piantina di una tomba usata dagli operai edili.
La Tomba di Kha e Merit
Vicino al villaggio di Deir El-Medina nel 1906 fu ritrovata la tomba di Kha e Merit, architetto di tombe e sua moglie. All’epoca fu una scoperta sensazionale perché non era stata saccheggiata dai ladri di tombe. Il motivo di tanta fortuna era dovuto a una frana. Per secoli l’accesso al pozzo che conduceva alle tombe era rimasto coperto, lasciando visibile solo la cappella funeraria.
Tutto il corredo della tomba di Kha e Merit fu quindi portato a Torino ed esposto al Museo Egizio. Il prezioso libro dalla copertina dorata La tomba di Kha e Merit ti può anticipare cosa troverai in questa sala. Oppure aiutarti ad approfondire il valore di questi reperti unici una volta tornato a casa.
Visitare la sala dedicata a Kha e Merit infatti corrisponde a un emozionante tuffo nel passato. Qui puoi vedere tutti gli oggetti che utilizzavano in vita: vestiti, accessori, strumenti di lavoro, giochi da tavolo e persino cibo!
La Galleria dei Sarcofagi
Nell’Antico Egitto i sarcofagi erano l’equivalente delle nostre bare contemporanee. Nati per contenere il corpo dei defunti, con il tempo diventarono sempre più decorati e complessi, con sarcofagi esterni e intermedi. Tutti i sarcofagi riportano una rappresentazione dei defunti e sono quasi tutti dorati perché li rappresentano come degli dei, la forma che avrebbero assunto nell’aldilà.
Nella Galleria dei Sarcofagi del Museo Egizio di Torino puoi scoprire come è cambiato lo stile delle bare egizie nel corso del tempo. Troverai ricchissime decorazioni, con oro a profusione. C’è persino un sarcofago dallo stile totalmente diverso. La defunta Tamutmutef infatti è rappresentata da viva con una tunica anziché nella classica “posa da morta” dei sarcofagi più classici.
La Valle delle Regine
Le mogli dei faraoni e i membri importanti della corte del Nuovo Regno venivano sepolti poco distanti dalla Valle dei Re, nella Valle delle Regine. In quest’area, nel 1904 gli studiosi della Missione Archeologica Italiana in Egitto del Museo Egizio di Torino scoprirono la tomba di Nefertari, moglie di Ramesse II. Purtroppo la tomba era stata quasi completamente saccheggiata. Puoi quindi vedere solo un modellino della tomba e i pochi oggetti lasciati dai ladri, come i sandali di fibre vegetali intrecciati.
Il Tempio di Ellesiya
Al Museo Egizio di Torino puoi vedere anche un intero tempio che si trovava lungo le rive del Nilo, smontato e ricostruito pezzo per pezzo. Il Tempio di Ellesiya infatti sarebbe stato sommerso dalla costruzione della diga di Nasser. Il Museo Egizio lo ricevette come ricompensa per aver contribuito al suo salvataggio e a quello di altri monumenti, tra cui il famoso spostamento del tempio di Abu Simbel.
Il Tempio di Ellesiya è piccolo, ma molto suggestivo, ed è interamente scavato nella roccia con una forma di T. Puoi proprio entrarci dentro e sentirti come un antico egizio. Sulla parte in fondo puoi vedere Horus e Satet, le divinità a cui è dedicato il tempio, e il faraone Tutmosi III.
Lo statuario del Museo Egizio di Torino
La parte più scenografica del Museo Egizio di Torino è sicuramente lo statuario, conosciuto anche da chi non è appassionato di musei. L’allestimento è davvero emozionante, con luci volte a valorizzare l’imponenza delle statue. Nell’ultima sala del museo puoi passare attraverso una ventina di statue della temibile dea guerriera Sekhmet, con il corpo di donna e testa di leonessa. Non sono tutte uguali, ma provengono tutte dallo stesso tempio. Prova a identificare le differenze e scrivimi nei commenti di questo articolo cosa hai notato!
Come prepararti a visitare il Museo Egizio di Torino
Il Museo Egizio è davvero ricco di oggetti da vedere, alcuni con un significato per noi non esperti quasi incomprensibile come i “cuscini” degli antichi egizi. Per vivere al meglio questa esperienza ti consiglio una visita guidata con un egittologo del Museo Egizio, almeno la prima volta che visiti questo museo. Cambierà davvero il tuo modo di vedere l’Antico Egitto!
La guida cartacea del Museo Egizio
In alternativa, o da leggere a casa per approfondire, ti consiglio la guida cartacea Guida Museo Egizio di Torino. Io adoro le guide dei musei e le uso anche per verificare i contenuti dei miei appunti quando torno a casa.
Il Museo Egizio di Torino con bambini
Probabilmente il Museo Egizio non è il primo museo di Torino che associ a una visita con bambini. Tuttavia se viaggi con i tuoi figli ti stupirà il loro interesse nell’Antico Egitto. I più piccoli infatti sono molto curiosi di barche e mummie. I più grandi che hanno iniziato a studiare l’Antico Egitto a scuola invece si divertiranno a vedere dal vivo oggetti e papiri di cui hanno parlato in classe.
Al momento in cui scrivo questo articolo ho visitato il Museo Egizio di Torino già due volte con mio figlio. La prima a un anno e mezzo e la seconda a due anni e mezzo con un suo compagno dell’asilo nido. Gli oggetti esposti che lo hanno affascinato di più sono i modellini di barche e le mummie di animali. Nell’Antico Egitto infatti venivano mummificati anche gli animali da compagnia come gatti, cani e uccelli, e anche animali per il lavoro dei campi come le mucche.
All’ingresso i bambini ricevono un simpatico adesivo di gatto mummia che adorano tenere appiccicato come una spillina sulla maglia durante la visita. Noi di solito programmiamo le nostre visite aiutandoci con la guida cartacea Alla scoperta del Museo Egizio, ma ti suggerisco anche la visita guidata per bambini e famiglie, un’esperienza unica per piccoli egittologi.
Libri per bambini per preparare la visita al Museo Egizio
Prima di visitare il Museo Egizio di Torino ti consiglio di leggere insieme a tuo figlio qualche libro sull’Antico Egitto. I bambini più grandicelli ti faranno infatti millemila domande. I più piccoli invece vorranno sapere tutto sulle mummie di animali e sui modellini di barche presenti nelle tombe.
Questi sono i libri che ho letto con mio figlio prima delle nostre visite:
Informazioni utili per visitare il Museo Egizio di Torino
Il Museo Egizio di Torino è uno dei miei musei preferiti che consiglio a tutti: agli appassionati di storia, a chi vuole vedere un’allestimento davvero scenografico, a chi viaggia con bambini, ma anche a chi vuole solo scoprire qualcosa di nuovo. Si tratta infatti di uno dei musei più belli e meglio organizzati in cui sia stata e a ogni nuova visita acquisisce fascino.
Inoltre il Museo Egizio di Torino è un museo in cui tornare regolarmente. Il lavoro dietro le quinte degli egittologi infatti contribuisce ad aggiornare l’esposizione ogni anno, con traduzioni di papiri e mostre temporanee. La cura con cui sono realizzate le guide e le attività per bambini lo rende infine un museo davvero adatto a tutta la famiglia.
Quando organizzi la tua visita, ricordati che non è ammesso alcun tipo di zaino nelle sale museali, ma dovrai lasciarlo al guardaroba.
Biglietti per il Museo Egizio Torino
Il Museo Egizio di Torino ha i seguenti orari di apertura: il lunedì dalle 9.00 alle 14.00 e dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 18.30. Siccome è uno dei musei più popolari a Torino, è spesso è affollato e potresti trovare una lunga coda all’ingresso, specialmente durante le giornate di apertura gratuite e nei fine settimana. Per evitare lunghe attese, ti consiglio quindi di acquistare i biglietti online in anticipo.
Il costo del biglietto intero è di € 18. I bambini fino a 5 anni possono accedere gratuitamente, mentre il biglietto per i bambini dai 6 ai 14 anni costa solo € 1. Il museo offre anche altre riduzioni per gruppi o famiglie, quindi se scegli l’ingresso singolo verifica sempre le opzioni disponibili. Ti consiglio comunque di affidarti a una visita guidata visto la complessità e dimensione del museo, specialmente se è la prima volta che lo visiti e non hai la possibilità di tornarci regolarmente.
Come raggiungere il Museo Egizio Torino
Il Museo Egizio si trova nel cuore di Torino, a breve distanza da molte delle principali attrazioni turistiche. La strada in cui si trova il museo è pedonale, il che significa che nessun mezzo pubblico si ferma proprio di fronte al museo. Tuttavia, questo offre l’opportunità di fare una piacevole passeggiata a piedi e ammirare l’architettura scenografica di Torino.
Per raggiungerlo, hai diverse opzioni. Puoi prendere la metropolitana e scendere alla fermata di Porta Nuova, quindi proseguire a piedi per circa dieci minuti. Altrimenti, puoi muoverti direttamente a piedi o utilizzare l’autobus, dopo aver verificato il percorso migliore su Google Maps. Ti sconsiglio solo di raggiungere il museo in auto, poiché tutto il centro di Torino è una zona a traffico limitato. Sono comunque presenti parcheggi a pagamento nelle vicinanze.
Museo Egizio di Torino
Via Accademia delle Scienze, 6
10123 Torino
Dove dormire a Torino
A Torino puoi dormire sia in hotel eleganti situati in palazzi storici che in moderni appartamenti dotati di tutti i comfort, la scelta dipende solo dai tuoi gusti. Da torinese posso solo consigliarti gli hotel più belli. Personalmente soggiornerei al Best Western Plus Executive Hotel and Suites o al lussuoso hotel Principi di Piemonte, entrambi in centro.
Se invece preferisci un’area comoda alla stazione ferroviaria di Porta Nuova e in una zona ricca di locali e ristoranti ti consiglio gli Apart Hotel Torino o l’economico ostello Tomato Backpackers nel quartiere di San Salvario, vicino a dove ho abitato per molti anni prima della nascita di mio figlio.
Scrivimi nei commenti se conoscevi già il Museo Egizio di Torino, quando l’hai visitato e cosa ti ha colpito di più. Condividere la tua esperienza può fornire preziose informazioni e ispirare altri visitatori a scoprire questo meraviglioso museo di Torino.