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Shit Art Fair al parco del Valentino di Torino

di Paola
32 commenti

Il parco del Valentino è un bellissimo parco torinese lungo il fiume Po e ospita anche una curiosa mostra d’arte all’aperto, la Shit Art Fair, ovvero la Fiera dell’Arte di Merda. Non spaventatevi, a dispetto del nome non si tratta di arte escatologica, nessuna relazione con la celebre Merda d’artista di Piero Manzoni. Si tratta invece di una mostra alternativa ad Artissima, la più importante manifestazione torinese sull’arte contemporanea.

Quando vedere la Shit Art Fair

La Fiera dell’Arte di Merda è stato un appuntamento fisso per tre anni e i poster che vediamo oggi sono i resti della Shit Art Fair 2015. Questa esposizione non autorizzata infatti non è più stata rinnovata, ma nel tunnel del Valentino, vicino a dove è parcheggiato il sommergibile, ci sono ancora parecchi poster in buono stato che meritano una visita.

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Shit Art Fair, poster di Robocoop e SDOLZ
Shit Art Fair, Torino, tunnel del Valentino, me davanti ai poster di Robocoop e SDOLZ

Come è nata la Shit Art Fair e dove trovarla

La Shit Art Fair è stata organizzata la prima volta nel 2013 dal collettivo Guerrilla Spam, in risposta alla manifestazione torinese Artissima sull’arte contemporanea. Gli street artist coinvolti hanno poi ripetuto questa esposizione non autorizzata per i successivi due anni, sempre al parco del Valentino. Il luogo dell’esibizione è un tunnel vicino al ponte Isabella, ai margini del parco, poco frequentato per via del passaggio di auto.

La Shit Art Fair voleva promuovere un sistema alternativo per produrre e parlare di arte fuori dai contesti ufficiali. Secondo i suoi promotori – qui mi baso su quanto ho letto su internet perché non conosco questi artisti anonimi – la street art  dovrebbe rimanere a beneficio della gente qualsiasi e non venire rinchiusa in una galleria.

Nel suo primo anno la Shit Art Fair comprendeva solo opere di Guerrilla Spam, mentre nel secondo anno aveva ospitato opere di street artist italiani molto conosciuti. La terza e ultima edizione della Shit Art Fair, quella ancora visibile al parco del Valentino, era invece stata dedicata ad artisti meno conosciuti.

Cosa voleva comunicare la Shit Art Fair

Lo scopo della Shit Art Fair era quello di lanciare una critica verso i canali ufficiali di promozione artistica. La descrizione sul blog di Guerrilla Spam infatti è proprio quella di una mostra volutamente non autorizzata, creata e installata dagli artisti stessi, senza l’intermediazione di curatori e critici.

Purtroppo questa fiera alternativa non è più stata ripetuta dopo il 2015. In ognuna delle sue tre edizioni, l’inaugurazione della Shit Art Fair avveniva a novembre, in concomitanza con le fiere torinesi di arte contemporanea Artissima e Paratissima.

Nessun biglietto, nessuna galleria con tanto di vernissage né vendita delle opere esposte. A differenza delle mostre ufficiali, le opere della Shit Art Fair venivano attaccate sui muri pubblici a beneficio dei frequentatori del parco. Da frequentatrice del parco mi manca sapere che non ci sarà una prossima edizione.

Shit Art Fair, poster di SDOLZ
Shit Art Fair, Torino, tunnel del Valentino, me davanti al poster di SDOLZ

Chi sono i Guerrilla Spam

I Guerrilla Spam, gli organizzatori della Shit Art Fair, sono un collettivo fiorentino nato nel 2010 come azione di attacchinaggio non autorizzata. Il loro stile è particolarissimo e facilmente riconoscibile: i Guerrilla Spam creano poster in bianco e nero su temi scottanti e tappezzano i muri urbani nella notte.

Il loro intento è quello di occupare, rispettandoli, gli spazi pubblici. I poster dei Guerrilla Spam possono venire strappati se non graditi e a differenza dei graffiti non rovinano i muri. Chi vive quotidianamente la città li apprezza davvero perché restano anni e anni al loro posto, apprezzati da residenti e pendolari.

I loro poster vengono appiccicati in Italia e all’estero e trattano temi sociali come il rapporto tra individuo e spazio pubblico, individuo e media, migranti. Torino è una delle fortunate città che i Guerrilla Spam visitano periodicamente con i loro poster. L’ultima loro opera di attacchinaggio torinese, a novembre 2018, sono i disegni “Istruisciti per non diventare come me” con omofobi, razzisti e misogini ritratti come mostri.

Dove dormire a Torino

A Torino puoi dormire sia in hotel eleganti situati in palazzi storici che in moderni appartamenti dotati di tutti i comfort, la scelta dipende solo dai tuoi gusti. Da torinese posso solo consigliarti gli hotel più belli. Personalmente soggiornerei al Best Western Plus Executive Hotel and Suites o al lussuoso hotel Principi di Piemonte, entrambi in centro.

Se invece preferisci un’area comoda alla stazione ferroviaria di Porta Nuova e in una zona ricca di locali e ristoranti ti consiglio gli Apart Hotel Torino o l’economico ostello Tomato Backpackers nel quartiere di San Salvario, vicino a dove ho abitato per molti anni prima della nascita di mio figlio.

Scrivimi nei commenti se conoscevi già la Shit Art Fair e i Guerrilla Spam, ma anche dove poter ammirare altre loro esposizioni non autorizzate.

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32 commenti

Francesca 30/10/2019 - 21:31

Non conoscevo i Guerrilla Spam! Bella iniziativa comunque…non so se hai mai sentito parlare di Manu Invisible, uno street artist di origini sarde che ora sta a Milano, ma in Sardegna ci sono moltissime sue opere! Il nome “Invisible” a quanto so è dovuto al fatto che indossa sempre una maschera (tipo l’uomo Tigre, esatto).. È una figura un po’ misteriosa

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Paola 31/10/2019 - 09:22

Non lo conosco! Di solito guardo la firma solo dopo un po’ che ci passo davanti. Pensa che ero riuscita a vedere non uno, ma più murales di Banksy prima di scoprire che erano suoi ahahah

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wanderfultravels 18/02/2019 - 20:09

Non conoscevo ne la Shit Art Fair e ne i Guerrilla Spam! Amo questi luoghi molto local, secondo me sono l’anima di una città! Comunque peccato aver letto il tuo post solo ora perchè sono stata a Torino proprio qualche mese fa! Beh un motivo in più per tornarci 😉

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Paola 18/02/2019 - 22:15

Se torni per vedere la Shit Art Fair non puoi perderti il sommergibile che è parcheggiato proprio lì vicino 😉

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Federica 02/02/2019 - 16:25

nemmeno io l’avevo mai sentita: la prossima volta che andrò a Torino con il sole e con calma andrò a vederla!

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Paola 06/02/2019 - 23:18

Si tratta di una chicca molto local 😉

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Chiara 13/01/2019 - 16:25

In effetti il nome di questa manifestazione non è molto invitante! 🙂 Sono stata al Parco del Valentino un paio di volte, ma non avevo mai sentito parlare di questa forma d’arte così particolare!

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Paola 13/01/2019 - 21:42

Il tunnel del Valentino non è proprio in una posizione centrale, devi cercarlo per arrivarci ed è quasi al limite del parco, vicino al ponte Isabella e al sottomarino (sì, c’è pure un sottomarino al Valentino!)

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Lucy the Wombat 12/01/2019 - 07:53

Ahaha “Istruisciti per non diventare come me” è fantastico! Peccato che come sempre, chi avrebbe bisogno del messaggio lo ignora, e chi non ne avrebbe bisogno lo apprezza! Comunque no, non conoscevo questi artisti e mi piacciono molto. Venendo da Milano, di cui ho sofferto per tanti anni il grigiore prima che le cose iniziassero a migliorare un po’ (e magari anche il mio sguardo?), tutte queste iniziative le trovo boccate di ossigeno!

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Paola 12/01/2019 - 09:28

Pure a Torino si sente il grigiore cittadino! È una città bellissima, ma non riesce a scrollarsi di dosso il suo passato industriale e ancora non ha trovato il modo di proporsi adeguatamente al turismo. Queste iniziative autogestite secondo me portano colore e vita nella sua fase di transizione.
I poster sull’istruzione purtroppo sono già stati coperti o strappati quasi tutti, forse qualche ignorantone si è sentito colpito?

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Hartine 11/01/2019 - 21:57

Penso che Torino abbia delle vere perle e quì ne hai raccontato una. Sono passata intorno, ma non ho ancora avuo l’occasione di fermarmi o di andare almeno per un weekend

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Paola 11/01/2019 - 23:16

Se capiterà l’occasione ti faccio volentieri da guida. Anziché buttarmi giù di morale per i viaggi che non posso fare con il bimbo così piccolo sto cercando di scoprire i dintorni con lo sguardo da turista 🙂

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Julia 09/01/2019 - 22:45

Questo festival non lo avevo mai sentito! conosco invece il parco del Valentino perche qualche anno fa iu un edificio, di cui non ricordo il nome, c’era una mostra animata sui dinosauri. Era gennaio ma la giprnata era splendida cosi abbiamo pranzato al sacco proprio li con qualche scoiattolino che ogni tanto sbucava!

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Paola 10/01/2019 - 01:18

Gli scoiattoli al parco del Valentino sono particolarmente invadenti, sono abituati che tutti gli portano noci e noccioline da mangiare! L’edificio dove hai visto la mostra probabilmente è il palazzo della Società Promotrice delle Belle Arti, dove ora c’è la mostra sui Lego The Art of Brick. La Shit Art Fair non è un festival, ma un’esposizione artistica autogestita come spiego bene nel post 🙂

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Silvia Montis Sylvié 09/01/2019 - 18:31

Che bella cosa questa dell’arte libera, un po’ disubbidiente e alternativa… Io poi adoro l’arte di strada e sicuramente mi segno questo appunto per andarla a vedere quando andrò a Torino. Grazie per la dritta

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Paola 09/01/2019 - 22:21

Allora devo sbrigarmi a trovare gli altri posti con i murales così posso farti da guida se vuoi visitarli durante il tuo viaggio #novirtualhugs 🙂

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Stefania Manfredi 09/01/2019 - 00:58

eccomi, sono anche io una fan della street art! in genere cerco sempre di vedere qualche opera nelle città che visito. ormai è tantissimo tempo che non passo da Torino, appena ci riesco non mancherò di andare in questa zona! Peccato che questa mostra non sia più stata ripetuta dal 2015!

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Paola 09/01/2019 - 02:23

È quello che penso anche io, aspettavo ogni anno più la mostra abusiva di street art che quella ufficiale 🙂 In compenso a Torino hanno riqualificato un quartiere periferico bruttissimo con i murales di Millo

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Valentina 08/01/2019 - 20:38

Mi piace molto la Street Art e non avevo mai sentito parlare della Shit Art Fair! Che bella l’immagine dove ci sei tu con il passeggino… molto dolce!

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Paola 08/01/2019 - 23:56

Grazie ♥ sto iniziando già da subito a portare il piccolo in giro a esplorare il mondo così appena camminerà e parlerà non vedrà l’ora di partire all’avventura

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Claudia 08/01/2019 - 19:36

Non conoscevo né la Shit Art Fair né i Guerrilla Spam, ma grazie a te adesso sono proprio curiosa di andare al tunnel del Valentino a vedere questi poster! Speriamo ci siano ancora la prossima volta che vado a Torino.

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Paola 08/01/2019 - 23:55

I poster ancora presenti resistono! Secondo me i runner hanno solo strappato via i poster che non gli piacevano perché i più belli non sono stati danneggiati in anni di abbandono ahahah

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Silvia - The Food Traveler 08/01/2019 - 18:36

Non conoscevo questa iniziativa. È un’altra cosa che mi convince sempre di più che Torino sia una città con tanto da offrire. Ancora sottovalutata purtroppo, e per questo mi fa sempre piacere leggere degli articoli come questo

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Paola 08/01/2019 - 23:54

Torino ha tantissimo da offrire sia ai turisti che ai cittadini, ma è una città che fa fatica a scrollarsi di dosso la sua storia operaia per guardare al futuro con più leggerezza. Inoltre l’amministrazione cittadina che ha iniziato a tagliare fondi alla cultura appena insediata (fiera del libro e jazz festival scomparsi, luci d’artista spostate in periferia, ecc…) non ha aiutato. Sono comunque sicura che è solo questione di tempo, chiunque visita Torino rimane colpito dalla sua bellezza e potrei farti un sacco di esempi, ma mi fermo qui altrimenti scrivo un post invece di rispondere al tuo commento 🙂

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Virginia 08/01/2019 - 18:26

No che non li conoscevo! Davvero interessante questo post! La street art concettualmente mi piace ma mi ha sempre “disturbato” l’idea di rovinare un muro per creare un’opera d’arte. Questa soluzione dei poster artistici mi sembra geniale!

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Paola 08/01/2019 - 23:51

Molto dipende dove vengono realizzate le opere degli street artist: anche a me disturberebbe un murales su un palazzo d’epoca, ma di solito vengono dipinti nelle periferie piene di palazzoni. Nel mio quartiere che è in una zona centrale con palazzi storici ci sono moltissimi poster, spesso affissi negli appositi spazi di affissione a coprire delle pubblicità orribili. Le scritte e gli slogan invece non li considero proprio street art, ma vandalismo…

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Simona 08/01/2019 - 17:45

Non capisco perché non si ripropongano più edizioni di questo tipo di arte. Abbelliscono senza rovinare e soprattutto lanciano un messaggio che a me piace da impazzire. L’arte per tutti in pratica. Per gli adulti e per i bambini al parco e in giro per la città. Sicuramente meglio che muri sporchi e grigi. Un vero peccato che non continui nei prossimi anni!

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Paola 08/01/2019 - 18:03

Questa rassegna era particolarmente interessante perché coinvolgeva artisti diversi. Pensa che molti street artist li ho scoperti così e poi ho iniziato a riconoscere i loro disegni in giro 🙂

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Silvia Rossi 08/01/2019 - 10:15

Amo la street art ma Non conoscevo questa rassegna.. davvero un peccato che al
Momento non sia prevista una nuova edizione…

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Paola 08/01/2019 - 18:00

Hai ragione! Io aspettavo con più ansia la Shit Art Fair che le rassegne ufficiali che ho spesso trovato fine a se stesse

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Giulia 08/01/2019 - 10:11

Che forte questa iniziativa, a me piacciono sempre queste attività di guerrilla mischiate con l’arte urbana 🙂 non conoscevo il loro progetto, ma ora li seguirò sicuramente

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Paola 08/01/2019 - 17:59

Sono fortunata perché attaccano spesso i loro poster vicino a casa mia!

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