In Inghilterra ho visto cose che voi umani e non parlo solo della moquette in bagno. In questo articolo ti illustrerò una delle attività più insane a cui si dedica periodicamente il popolo anglosassone. Un’attività che per un periodo hanno pure provato a esportare in Italia: la corsa a ostacoli Tough Mudder.
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Cos’è la Tough Mudder
Se hai sempre sognato uomini (o donne) muscolosi rotolarsi nel fango, alla Tough Mudder puoi rifarti gli occhi. Ti giuro che una mia conoscente mi ha perseguitato per mesi cercando di estorcermi i contatti dei miei ex quasi-cognati, dopo aver visto le foto di fine gara.
Questa sfida è infatti composta da tanta melma – da cui il mudder nel nome – e da una serie di ostacoli lungo un percorso da cinque a venti chilometri, a seconda della difficoltà scelta. Il cuore della competizione sono proprio gli ostacoli da superare che giocano su normalissime paure umane, come elettricità, acqua, fuoco e altezze.
Gli ostacoli assurdi del percorso di gara
Personalmente cerco sempre di ascoltare il mio istinto che mi tiene lontana da folgorazioni e annegamento. Tuttavia i partecipanti alla Tough Mudder amano sfidare i loro limiti e sono entusiasti della creatività degli organizzatori per quanto riguarda gli ostacoli da superare. Periodicamente vengono aggiunte nuove difficoltà al percorso, mentre gli ostacoli più classici, sempre apprezzati dai partecipanti sono:
- Arctic Enema, ovvero il Clistere Artico, in cui i partecipanti si immergono in una discarica di acqua ghiacciata;
- Electroshock Therapy che come dice il nome permette piacevoli scosse elettriche grazie ai fili in tensione sospesi su un campo pieno di melma;
- Funky Monkey, una serie di trapezi sospesi sopra una piacevolissima pozza di acqua fredda;
- Blockness Monster, una specie di Toblerone gigante da superare mentre si è immersi nel fango;
- e poi ancora gli indimenticabili Berlin Walls, Mudderhorn, Kiss of Mud, Cage Crawl e Black Widow, simpatici esattamente come i loro nomi.
Insomma, sembra tutto veramente divertente. Ci manca solo buttare il phon acceso nella vasca da bagno e poi la lista delle cose da fare per non sopravvivere è completa.
Non immaginarti però file di morti e feriti. I popoli anglosassoni hanno un’etica del fair play così spiccata che non potrebbero mai utilizzare i più deboli come gradini per superare gli ostacoli o come scudo per i cavi elettrici. Inoltre tutti gli ostacoli sono stati progettati per venire superati solo grazie all’aiuto degli altri partecipanti. Chi corre da solo non può arrivare al traguardo!
Proprio per questa sua caratteristica la Tough Mudder non è una vera e propria gara. I tempi di arrivo al traguardo non sono importanti, così come non esistono vincitori o classifiche. Si tratta solo di terminare il percorso, insieme alla collaborazione degli altri partecipanti.
Storia e numeri della Tough Mudder
La Tough Mudder è stata inventata da due inglesi residenti a New York, Will Dean e Guy Livingstone. Sono un ex ufficiale antiterrorismo britannico il primo e un ex avvocato aziendale il secondo, entrambi appassionati di sport. L’idea di una gara con ostacoli superabili solo in gruppo è nata durante una gara di triatlon, quando Will ottenne un secco rifiuto quando chiese aiuto a un altro atleta per sbloccare una cerniera lampo.
La prima gara Tough Mudder venne organizzata nel 2010 in Pennsylvania, negli Stati Uniti. Pur venendo promossa solo tramite Facebook e passaparola, attirò più di 4.500 partecipanti. Con la diffusione, dal 2017, anche in Corea, Singapore e Giappone, ora conta più di novanta eventi all’anno in quattro continenti, con più di 3,5 milioni di partecipanti nel mondo!
Una corsa a ostacoli per fare team building
La Tough Mudder non è considerata dai partecipanti solo una sfida con se stessi, ci sono anche molte aziende che organizzano le loro squadre per far fare team building ai dipendenti. In Inghilterra per esempio LinkedIn, Facebook, Mercedez-Benz, T-mobile e altre ancora hanno già partecipato ad almeno un’edizione.
Per superare ogni ostacolo bisogna per forza collaborare e quindi superare le proprie differenze. Probabilmente molti amministratori delegati in Italia userebbero questa gara come metodo per gestire gli esuberi, ma rischierebbero di ritrovarsi senza più impiegati.
Scrivimi nei commenti se avevi già sentito parlare della Tough Mudder e se parteciperesti a una gara del genere!
4 commenti
Certo che per fare gioco di squadra sul posto di lavoro si potrebbero anche fare cose un po’ meno estreme, ma del resto ognuno ha i suoi gusti. Però mi fa ridere; secondo me alla fine ti diverti…se sopravvivi 😉
Hai detto bene, SE sopravvivi ahahah
Certo, Paola, che le scovi tutte tu le pratiche ed usanze inglesi più strane! Che dici, organizziamo un team building nel fango per noi travel blogger italiane?! 🙂
Io sono così atletica che finirei spiaggiata al primo ostacolo però potrei pure pensarci ahahah