Ogni volta partire per un viaggio ci mette di fronte alla scelta di cosa portare con noi e cosa lasciare a casa. Magari partiamo con una lista dettagliatissima che però si scontra con la dimensione dei nostri bagagli.
Io ero diventata bravissima a fare i bagagli per i miei viaggi in solitaria, ma durante il primo viaggio con mio figlio mi sono di nuovo ritrovata nel panico da valigia. Pensate che per chiudere il mio trolley estensibile ho dovuto lasciare a casa il bollitore da viaggio più altri vestiti tolti a caso, altrimenti non sarei riuscita a chiuderlo.
Questa storia, oltre a mettere in luce i miei comportamenti British (chi altri considera essenziale il bollitore da viaggio?!), mi ha spinto a fare un po’ di ricerca sui vari metodi per preparare i bagagli e mi ha fatto scoprire l’esistenza del capsule wardrobe, un modo di organizzare l’armadio sfruttabile anche da noi viaggiatrici nella scelta di cosa mettere in valigia.
Ho quindi chiesto alla super esperta Chloe di spiegarci le basi della valigia capsula. Chloe è la bravissima blogger di Pure Joy by Chloe, un blog luminoso e pieno di stile, ed è una minimalista convinta nei viaggi. Io adoro leggerla perché ogni volta mi trasporta in un mondo di viaggi, lifestyle e cose belle, e ogni post è accompagnato da splendide fotografie in colori pastello ♥︎
Il capsule wardrobe secondo Chloe di Pure Joy by Chloe ⬇︎
Cos’è il capsule wardrobe e come crearne uno nel nostro armadio
Erano gli anni ’70 quando Susie Faux, creativa londinese, coniava il termine capsule wardrobe facendone il punto di forza della sua boutique. Da quell’epoca il concetto di guardaroba capsula è stato ripreso più volte fino ai giorni nostri. Oggi si lega principalmente all’idea di minimalismo, volto ad eliminare il superfluo dal nostro armadio, ma anche ad ottimizzare al meglio ciò che resta.
L’idea di base del capsule wardrobe
Il guardaroba di Susie conteneva due paia di pantaloni, un vestito o una gonna, una giacca, un cappotto, una maglia, due paia di scarpe e due borse. Credete sia impossibile avere così pochi abiti? A quanto pare è fattibile, si tratta di mettere in pratica alcuni accorgimenti.
L’idea di base è quella di organizzare il proprio guardaroba in modo da avere un numero limitato di capi, perfettamente abbinabili, riutilizzabili in varie occasioni, creando combinazioni differenti o cambiando gli accessori. In questo modo è quindi possibile avere a disposizione più outfit con un numero limitato di pezzi.
Colori basici e varianti del capsule wardrobe
Si prediligono pertanto colori basici come bianco, grigio, blu, nero, a cui abbinare qualche capo colorato, per finire con gli accessori a seconda dell’occasione d’uso. Pensiamo ad un semplice pantalone nero che, se portato con una scarpa col tacco è perfetto per la sera, mentre con una ballerina si adatta perfettamente all’ufficio.
Le variabili per creare il capsule wardrobe di tutti i giorni sono diverse, ad esempio basarsi esclusivamente sul numero dei capi (c’è chi crea capsule wardrobe con soli nove pezzi!), ma anche il giocare con i colori (toni neutri, colori basici oppure usando color palettes di ispirazione) o ancora in base al tema (stagionalità, mare, ufficio…), senza dimenticare lo stile (casual, sportivo, elegante…).
Sicuramente il capsule wardrobe è un metodo perfetto per chi ha problemi di spazio, quindi ottimo se dobbiamo preparare la valigia o quando viaggiamo con il solo bagaglio a mano!
Le regole per creare un capsule wardrobe da viaggio
Ci sono diverse linee guida sul come creare il proprio capsule wardrobe in viaggio. Una di queste è quella di seguire la regola del tre, ovvero scegliere un capo da poter indossare in tre occasioni d’uso differenti. Oppure ancora c’è la regola del 5 4 3 2 1:
- 5 top (magliette, camicie)
- 4 bottom (gonne, pantaloni)
- 3 vestiti e 3 paia di scarpe
- 2 costumi e 2 borse
- 1 cappello, 1 orologio e 1 paio di occhiali da sole
Devo ammettere che non sono mai riuscita a seguirne una perfettamente perché il contesto, il tipo di viaggio, la stagione e altre variabili in gioco non sempre permettono di seguire alla lettera queste regole. Avere uno schema di base ci aiuta però a evitare errori grossolani e a evitare il superfluo, soprattutto in vacanza.
Come creare un capsule wardrobe da viaggio in pratica
Visto che l’estate è ormai alle porte, proviamo a creare insieme un capsule wardrobe da mettere in valigia per un fine settimana al mare o in una città d’arte. Io ho fatto un mix di spunti sul tema scoperti online, poi sta a voi sperimentare per trovare il vostro metodo ideale!
1. Scegliamo i colori
Stabilire una palette di colori è ovviamente uno dei primi punti che considero per facilitare gli abbinamenti. Io di solito opto per tre colori neutri, come bianco, blu, grigio ed eventualmente due toni più decisi o pastello.

2. Scegliamo i capi per ciascuna categoria
Per comodità suddividiamo i capi in cinque categorie: top, bottom, outer layer, scarpe e borse. Scegliamo i pezzi rispettando la palette di colori stabilita in precedenza. In questo modo sarà piuttosto semplice prendere un capo da ciascuna categoria e abbinarlo agli altri.
Bottom: 3 capi
Iniziamo con la parte sotto, optando per qualcosa di resistente e che si adatti al clima e alla destinazione in cui andremo. Un pantalone lungo è sempre utile, preferendo tessuti leggeri come cotone o lino. In questo caso i colori chiari come bianco/beige sono perfetti per l’estate!
Non possono mancare dei pantaloncini, io adoro gli shorts di jeans, neri o blu, perché sono comodi, pratici e perfetti per andare in spiaggia! Se invece non andate al mare, meglio dei bermuda leggermente più lunghi e in tessuto leggero.
Per ultimo una gonna, lunga o corta, sempre in toni neutri, che si adatta bene a una passeggiata sul lungomare, una mattina di shopping, la visita ad un museo o un aperitivo in centro.

Top: 3/4 capi
La t-shirt bianca morbida per me è immancabile. Ne ho di semplicissime senza scritte, o alcune con qualche stampa minimal. Un top, sempre in tinta unita, ma giocando con la forma: con le spalline, a spalle scoperte, con la manica, sbracciato, intrecciato o lavorato… insomma, un capo semplice ma impreziosito da qualche dettaglio che lo renda particolare.
Una maglietta o camicetta casual, magari con le righe o con una fantasia minimal, la manica un po’ più lunga, a campana o a palloncino, che la renda adatta anche per le sere più fresche. Un vestito (opzionale) ci sta sempre bene. Io prediligo quelli in tessuto leggero che tendano a stropicciarsi poco, adatti sia per il giorno che per la sera.

Outer layer: 2/3 capi
A meno che non sia estate piena e che non siate estremamente certi di incontrare solo temperature calde, una giacchetta di jeans può sempre essere utile, così come una maglia in cotone con la manica lunga. Se poi dovete viaggiare in aereo, sono quasi indispensabili, così come una maxi-sciarpa in tessuto leggerissimo (che si può usare anche come pareo, copricostume o coprispalle).

Scarpe: 3 paia
Il numero perfetto per me è tre! Che si tratti di un weekend o di una settimana, sulle scarpe non riesco ad essere più minimal di così. Infradito immancabili, una scarpa da ginnastica comoda per viaggiare, camminare in città o passeggiare nella natura e una ballerina o un sandalo basso per le occasioni più eleganti.

Borse: solo 2
Una tracolla medio-piccola in cui tenere il minimo indispensabile come portafogli, cellulare e fazzoletti (mi piace essere leggera quando viaggio, se ho sete, compro una bottiglietta per strada, anche perché di solito ho anche la reflex al collo!) e una maxi-bag come borsa da viaggio o per la spiaggia.

Extra: 2 costumi
Non mi sono dimenticata dei costumi da bagno, indispensabili per il mare, anche se per me è sempre difficile pensare minimal in questo caso! Mi piacciono troppo e li cambio spesso durante la giornata, ma per un weekend potrei farcela con solo due pezzi.

Accessori: 1 pezzo
Fra gli accessori che non possono mancare troviamo invece un paio di occhiali da sole, un cappello ed eventualmente un ombrello.
3. Piegare tutto e mettere in valigia
L’ultimo step è quello di piegare con cura i vestiti scelti e occupare il minimo spazio in valigia. Io piego a sushi seguendo il metodo di Marie Kondo. Utilizzo inoltre un set di organizzatori da viaggio, ovvero una serie di buste di varie dimensioni che compattano bene i vestiti e li mantengono in ordine in valigia. L’unica accortezza sarà quella di svuotarli all’arrivo e di appendere i vestiti in modo che le pieghe spariscano!
Io ho trovato illuminante il metodo del capsule wardrobe e non vedo l’ora di metterlo in pratica, anche se sono attratta da colori e fantasie. D’altra parte però creare una colour palette su misura per me potrebbe essere una sfida interessante. Voi avete già messo in pratica questo sistema del guardaroba capsula come spiegato da Chloe? Fatemi sapere nei commenti ⬇︎ se i vostri bagagli sono così studiati oppure improvvisati all’ultimo momento.
4 commenti
Devo ammettere che il mio wardrobe non è molto capsule perché ho tante cose appese nell’armadio, anche se poi alla fine metto sempre le stesse maglie/camicie e gli stessi jeans o pantaloni. Dovrei prendere coraggio e regalare tutto quello che non metto da oltre un anno, ma questo è un altro discorso…
Però quando si tratta di partire divento la regina del minimal: un paio di pantaloni addosso e uno in valigia, una t-shirt o una camicia (a seconda della stagione) al giorno, più un paio di maglioncini. Scarpe solo un paio oltre a quelle che ho nei piedi. Diciamo che uso la regola “se mi finisce del sugo addosso mentre mangio ci sono sempre le lavanderie oppure mi compro un’altra t-shirt” – di solito funziona 😉
Articolo davvero interessante!
Le lavanderie a gettoni sante subito! Io ho avuto difficoltà a ritornare minimal dopo il bimbo, ma ora sto migliorando 🙂
Il guardaroba pieno di cose “forse potrei metterlo ancora” è un problema comune a molte donne
Io di mio sono veramente minimal… non avevo mai seguito un metodo specifico, ma anche per me è importantissimo poter riutilizzare gli stessi abiti per più occasioni, in modo da rimanere leggera (anche perché normalmente le mie valige me le accollo io e non mi piace trascinare quintali da un posto all’altro). Finché si tratta di un weekend o max. una settimana va tutto bene; il mio problema viene quando devo star via di più, soprattutto facendo un viaggio itinerante come quello che farò a Settembre negli US . Per quello, col mio fidanzato, ci siamo prefissati di non eccedere una valigia grande da condividere e uno zaino a testa.. vedremo se saremo in grado di rimanere in questo limite, perché quella vacanza coniugherà: giorni in città, giorni in esplorazione nei parchi dell’ovest US, giorni al mare ad Aruba e poco tempo per lavare la roba sporca.. sarà un bel dilemma!
Per i viaggi lunghi sono partita quasi sempre con un solo zaino di misura media più una borsa pieghevole per lo shopping selvaggio dell’ultimo minuto. Questo metodo funzionava perché non avevo un blog e potevo esibire un look da stracciona, ma effettivamente gli abbinamenti a caso non sono proprio il massimo. Il capsule wardrobe mi incuriosiva parecchio perché è super popolare su Pinterest ed effettivamente potrebbe essere una soluzione.
Hai pensato a scegliere tutti capi di colore simile in cotone? In quasi tutti gli ostelli e nelle zone turistiche ci sono lavasciuga a gettoni che in un’ora ti restituiscono i tuoi capi lavati e asciugati. Per me sono stati la svolta nel periodo in cui viaggiavo sempre per lavoro e dovevo essere presentabile!