In viaggio ultimamente una delle mie priorità è quella di soggiornare in luoghi ricchi di fascino, non importa se hotel a cinque stelle o ostelli. Una volta mi accontentavo abbastanza, ma invecchiando sono diventata parecchio snob, motivo per cui setaccio volentieri i siti di prenotazioni in cerca di palazzi storici, ovviamente ristrutturati con tutti i confort. Quando ho scoperto che a Londra avrei potuto dormire in una vera cella di prigione non ho esitato a prenotare al Clink 78 anche se alla fine ho dovuto catalogare l’esperienza tra i viaggi da incubo.
Dove dormire a Londra nella cella di un vero tribunale
Il Clink 78 è un ostello a breve distanza a piedi dalla stazione di King’s Cross, una zona perfetta per soggiornare a Londra in quanto ben collegata dai mezzi pubblici, ricca di ristorantini e a poche fermate di metropolitana da tutte le principali attrazioni.
L’intero edificio è inserito nei Listed Buildings and Conservation Areas per il suo valore storico e architettonico in quanto si tratta del Clerkenwell Magistrates Court, il tribunale dove sono stati processati i componenti del gruppo The Clash per aver sparato a dei piccioni e dove ha lavorato Charles Dickens durante la stesura di Oliver Twist. Duecento anni dopo, in seguito a varie vicissitudini, questo palazzo di giustizia è stato riconvertito in ostello, ma mantiene ancora oggi la sua struttura originaria, celle comprese.
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Come ho conosciuto il Clink 78
Avevo soggiornato al Clink 78 nel 2012, scegliendo all’epoca un posto letto in camerata. Si trattava di una sistemazione super spartana, ma l’ostello era davvero spettacolare, in un edificio d’epoca in una posizione ottima per esplorare Londra e ben servita dai mezzi pubblici.
Oggi comunque ho lasciato ai ricordi del passato le camerate puzzolenti e rumorose, e preferisco spendere di più per avere maggiore comodità. In più in quest’ultimo viaggio ero anche incinta quindi avevo davvero bisogno di dormire comodamente!
In ogni caso anche se le camerate con i letti a castello degli ostelli non mi interessano più, non disdegno gli ostelli boutique che mescolano ristrutturazioni di classe e accoglienza calorosa. Mentre programmavo il mio viaggio a Londra, a maggio 2018, mi sono quindi ricordata che il Clink 78 offriva pure delle sistemazioni in celle singole per cui ho deciso che era giunto il momento di provarne una, ovviamente rosa.
Il design dell’ostello Clink 78
Il Clink 78 mescola l’elegante architettura vittoriana con un design interno super colorato che strizza l’occhio all’arte contemporanea e alla street art. Alcune aree comuni sono rimaste praticamente allo stato originale come le aule dei magistrati e il pavimento dell’ingresso, mentre le celle sono state ridipinte con colori accesi pur mantenendo gli arredi dell’epoca.
Il Clink 78 è uno dei più grandi ostelli di Londra con oltre 500 posti letto, cosa che potrebbe non piacere alle viaggiatrici in solitaria, ma è insolitamente sicuro pur avendo le dimensioni di un grande albergo. Per entrare negli spazi comuni e nei corridoi è infatti necessario usare sempre la chiave magnetica. Inoltre la reception è aperta ventiquattr’ore su ventiquattro con persone in carne e ossa, e sono pure presenti telecamere di sicurezza nelle aree comuni.

Le sistemazioni del Clink 78: celle, camere single e dormitori
La possibilità di dormire in una vera cella di una prigione è la sistemazione che rende unico il Clink 78. Sono comunque disponibili ulteriori sistemazioni, come camere private con o senza bagno, dormitori misti e dormitori femminili. L’atmosfera è davvero quella divertente degli ostelli pieni di vita, quindi ve lo consiglio se siete viaggiatrici giovani o con molto molto molto (sì, molto) spirito di adattamento, come scoprirete alla fine di questo post.
La camera-cella dell’ostello Clink 78
La stanza-cella è molto piccola ed è arredata solo con un letto a castello, dei ganci alle pareti e un wc, riconvertito in tavolo/lampada. Non c’è bagno interno per cui dobbiamo utilizzare i servizi in comune al termine del corridoio. Per fortuna al Clink 78 hanno previsto abbastanza bagni da non trovarli quasi mai occupati.
Le pareti e la porta delle celle sono dipinte con colori accesi differenti per ogni stanza, mentre i disegni sui muri a tema prigione creano un piacevole contrasto con il minimalismo dell’arredamento. La stanza-cella si può prenotare per una o due persone e il prezzo include anche lenzuola e asciugamani.
Va precisato comunque che per due persone la stanza è sicuramente troppo stretta, già da sola avevo difficoltà nel cercare i vestiti dentro la valigia e dovevo metterla sotto il letto per evitare di inciamparmi. In ogni caso, visto l’impagabile esperienza di dormire in una cella, la scarsità di spazio sarebbe pure stata accettabile essendo da sola, il problema maggiore è stato dormire con la porta aperta per un problema all’impianto elettrico che il personale dell’hotel non è stato in grado di risolvere.
Le camere private del Clink 78
Il Clink 78, oltre alla curiosa sistemazione nelle celle del tribunale, offre anche delle camere private, con o senza bagno. Ne ho provata una senza il bagno interno la seconda notte perché non erano riusciti ad aggiustare la porta e mi ero lamentata abbastanza da farmi spostare di camera, visto che ero pure incinta e se mi agitavo ancora un po’ avrei rischiato di partorirgli lì davanti.
La camera privata comunque non mi ha fatto una buona impressione. La mia l’ho trovata molto semplice, fin troppo piccola e spartana. Sinceramente non credo valga la differenza di prezzo rispetto alla cella, visto che non ha il minimo fascino. Non c’era neanche il bagno in camera per cui ho dovuto usufruire di bagni e docce in comune con tutto il piano. Altre camere dovrebbero però avere il bagno privato, senza essere più spaziose quindi non so quanto convenga spendere di più.
I dormitori in camerata
Al Clink 78 sono presenti anche dei dormitori misti e femminili, dove ho dormito durante il mio primo soggiorno in questo ostello. Ve li consiglio solo se siete giovani viaggiatori zaino in spalla o se siete un gruppo in grado di riempire un’intera camerata, diversamente la mancanza di spazio personale potrebbe pesarvi.
I dormitori del Clink 78 sono infatti davvero i classici dormitori da ostello, sovraffollati e pieni di gente puzzona che rientra tardi e russa visto la clientela molto giovane. Se comunque volete tentare la fortuna, vi consiglio di scegliere un letto alto e portare con voi tappi per le orecchie e mascherina che in questo caso sono davvero indispensabili.
Le aree comuni del Clink 78
A differenza delle camere, le aree comuni sono invece molto spaziose e in grado di accogliere tutti gli ospiti senza farli sentire allo stretto. La stessa reception è situata in un salone molto ampio con un grande bancone che non ci fa pesare la moltitudine di persone che sostano all’ingresso o entrano/escono dalle loro camere.
Il ClashBAR invece è la zona refettorio ed è situata nel seminterrato. Il nome deriva dal gruppo punk rock The Clash, processato proprio in questo tribunale per aver sparato a dei piccioni. Di mattina il ClashBAR si trasforma nel’area delle colazioni, mentre di sera si anima con concerti dal vivo, serate quiz e gare di biliardo, attività tutte molto British.
La mia esperienza in cella al Clink 78
Dormire in una vera cella di prigione è un’esperienza davvero unica che rientra tra le sistemazioni più strane provate in viaggio e sono molto contenta di averla vissuta. La mia cella era rosa e davvero carina, munita di presa di corrente dove ricaricare computer e cellulare.
Nelle celle non c’è spazio a sufficienza per poter aprire una valigia con comodità, ma avendo viaggiato solo con il bagaglio a mano (zainetto e trolley piccolo) non ho avuto troppe difficoltà a prendere i vestiti di ricambio e poi richiudere tutto. Dovevo però lasciare la valigia sotto il letto per non inciamparmi.
La scarsità di asciugamani e coperte nelle celle del Clink 78
Nel prezzo della camera-cella sono compresi asciugamani e biancheria da letto. Quando ho dormito io in cella per fortuna non faceva molto freddo, ma dobbiamo considerare che per noi italiani il maggio inglese non è ancora così caldo da usare un solo piumino.
Tra gli innumerevoli vantaggi del viaggiare da sola dopo questa esperienza ho aggiunto pure quello di poter utilizzare anche il piumino del secondo letto, cosa che non avrei potuto fare se avessi dovuto dividere la stanza con qualcuno. Idem per gli asciugamani, un solo asciugamano di medie dimensioni non è sufficiente ad asciugarci dopo la doccia, specialmente se abbiamo i capelli lunghi. Va bene che il Clink 78 è un ostello, ma secondo me sarebbe meglio non lesinare troppo su coperte e asciugamani.
La disavventura della porta della camera rotta
Nonostante questi piccoli inconvenienti, il mio entusiasmo per la cella rosa si è smorzato solo quando mi sono accorta che la porta non si chiudeva. Le porte delle celle sono infatti le porte originali in metallo, con tanto di spioncino, modificate per essere aperte dall’esterno con la chiave magnetica e dall’interno con un pulsante. Purtroppo qualcosa nell’impianto elettrico non funzionava e la manutenzione non era riuscita a ripararla.
Dopo aver aspettato invano una soluzione, specificando che ero incinta e avevo bisogno urgente di riposare dopo il viaggio, sono andata a cena molto tardi perché dovevo aspettare la manutenzione e al mio ritorno la porta non era ancora stata sistemata. Il personale mi aveva proposto come unica alternativa quella di dormire in una camerata già parzialmente occupata perché non avevano camere singole disponibili, quindi alla fine ho dormito con la porta aperta.
Immaginatemi stanca dal viaggio e incinta a dovermi spostare i bagagli per andare a dormire in una scomoda camerata con gente probabilmente puzzolente e/o ubriaca dopo aver passato la serata al ClashBAR. Per me era meglio dormire con la porta aperta anche se un ostello serio avrebbe piuttosto dovuto propormi un upgrade immediato o uno spostamento in camera singola nella loro altra struttura londinese, a pochi passi e sempre nello stesso quartiere.
Il giorno dopo invece si è ripetuta la stessa storia, ho lasciato la mia valigia – per fortuna chiusa con un codice – nella camera aperta mentre la manutenzione provava ad aggiustare l’impianto elettrico. La sera al mio rientro non avevano ancora sistemato la porta per cui ho dovuto passare almeno un’altra ora a discutere con il personale per poter avere in alternativa una stanza funzionante.
L’epopea dei rimborsi tardivi e le mie disavventure da blogger
Rientrata in Italia ho chiesto un rimborso al sito di prenotazioni Agoda per la prima notte come mi avevano detto di fare in reception. Il Clink 78 però aveva rifiutato la richiesta dicendo che mi avevano fornito un’alternativa di pari valore, cosa non vera perché mi avevano offerto solo un letto in una camerata già occupata. Per fortuna Agoda ha un servizio clienti davvero efficiente in grado di mediare con gli hotel in casi come questo, quindi ero abbastanza sicura che sarei riuscita a trovare una soluzione.
In realtà sono riuscita a farmi rimborsare la notte nella cella con la porta aperta grazie a un post su Instagram in cui illustravo il problema. Sono quindi stata ricontattata immediatamente dall’ufficio marketing del Clink 78 che ha acconsentito al rimborso.
Preciso che l’ufficio marketing del Clink 78 aveva i miei recapiti perché avevo scritto loro prima di partire in quanto avrei voluto scrivere un post sull’ostello e sul suo valore storico, sapendo che ospitavano volentieri influencer. Peccato che anche in questo caso dopo avermi offerto loro un soggiorno gratuito siano spariti completamente! Alla fine avevo scelto comunque di soggiornare al Clink 78 perché non volevo perdermi l’esperienza di una notte in cella, ma mi hanno sicuramente lasciato l’impressione di essere inefficienti nella comunicazione e impreparati agli imprevisti.
Dormire al Clink 78: pro e contro
Nonostante la mia disavventura, l’ostello Clink 78 ha diverse caratteristiche positive che ve lo faranno apprezzare per un breve soggiorno londinese. La posizione a poca distanza da King’s Cross è davvero ottima e ben servita dai mezzi pubblici, i bagni condivisi sono sempre puliti e il prezzo è decisamente competitivo per una città come Londra, a partire da £ 15 per il letto in camerata e £ 50 per la stanza privata.
I lati negativi sono soprattutto lo spazio ridotto nelle stanze, gli asciugamani non compresi nel prezzo tranne che nelle stanze private, la mancanza di coperte extra e la colazione – da pagare a parte – poco interessante, a base di cereali, latte, succhi di frutta, pane tostato e marmellate. Tutte le stanze sono inoltre parecchio rumorose e senza tende per cui al mattino filtra la luce esterna.
Vi consiglio di portarvi mascherina per dormire e tappi per le orecchie, fondamentali in qualsiasi ostello, anche se scegliete di dormire in una stanza singola. Rispetto al mio precedente soggiorno al Clink 78, le parti comuni e gli arredi dell’edificio avevano subito parecchia usura, come la pelle dei divani Chesterfield, ormai molto diversa da quella splendente fotografata nelle foto promozionali.
Se consideriamo però la posizione centrale e i prezzi londinesi, il Clink 78 rimane una buona scelta economica, mettendo in conto che se ci sarà un problema il personale non sarà in grado di risolverlo. Per me l’inconveniente della porta rotta e il tempo perso ad aspettare la manutenzione è stato davvero difficile da gestire perché avevo la necessità di riposare a causa della gravidanza e invece mi hanno fatto aspettare senza una stanza risposte e soluzioni che non sono mai arrivate.
📍 Clink 78
78 King’s Cross Road
London WC1X 9QG
Sinceramente non so se tornerò di nuovo al Clink 78, per quanto l’esperienza di dormire in cella sia qualcosa di unico e la posizione dell’ostello davvero comoda. Voi cosa ne pensate, dareste una seconda possibilità a questo ostello dopo un’esperienza negativa come la mia?
16 commenti
Nonostante l’esperienza comunque negativa, mi hai molto incuriosito con il tuo racconto e l’esperienza di dormire in cella effettivamente deve esserei impareggiabile…poi per una cella rosa impazzirei 🙂 Se riesco ad andarci ti faccio sapere, grazieee :*
Fammi sapere! Il posto in effetti merita, ma devi incrociare le dita che funzioni tutto ahahah
Ahahah, entro nell’articolo attratta dal titolo sgargiante ‘Passare una notte in cella a Londra’, e subito, appassionata di posti e sistemazioni strane, mi dico (io che nell’ultimo viaggio in Svezia ho dormito in una “grotta”!): questa non me la devo lasciar scappare! Una notte in cella!!! Ma dopo la tua disavventura…non so….!
Ahahah la cella era carina anche con la serratura rotta! Davvero molto stretta, ma alla fine è pur sempre una cella 🙂
Questa è veramente un avventura pazzesca…chi mai potrebbe immaginare di fare una cosa del genere!!!!
Mai dormito in una cella, dovrebbe sicuramente una esperienza interessante. Ma la porta che non si chiude, l’alternativa del dormitorio, difficoltà nel rimborso… non si sono fatti certi una bella pubblicità. Sarà anche un posto diverso, un ostello grande, ma non sono maghi del Marketing! Io sinceramente non so se gli darei una seconda possibilità, visto il loro comportamento. Io in tema di pernotti passo dal campeggio in mezzo al bush ai 5 stelle, ormai non ho più mezze misure 🙂
Infatti il punto è proprio quello, da un campeggio ti aspetti quasi la scomodità mentre da un ostello che si presenta con un certo stile no… Ormai mi dovrò convertire solo ai 5 stelle, ma ho un viaggio da incubo da raccontare anche sull’incomprensione del calcolo di stelle moooolto differente tra Italia e Inghilterra ahahahah
Avevo visto delle tue foto su Instagram, mi sembrava davvero interessante! Certo, se poi devono farti patire anche per avere una singola risposta allora meglio evitarlo. Complimenti per la diplomazia e per la tenacia 😉
Grazie! Magari se vai tu, sarai meno sfortunata! Secondo me però meglio contare su personale in grado di gestire gli imprevisti che possono capitare piuttosto che sulla fortuna di arrivare in ostello in un momento buono dove tutto funziona 🙂
Oh mamma, io li avrei presi a pizze in faccia (per restare in tema)! E’ inammissibile un comportamento del genere, soprattutto il non volerti rimborsare il costo della prima notte! Complimenti per la diplomazia. Io non so sinceramente come avrei reagito, ma di sicuro non con questa calma…
L’idea delle stanze/celle è buona, ma io non potrei mai passare la notte in una stanza tanto stretta. Mi verrebbe un’ansia pazzesca.
Ahahahah pizze in faccia rende bene l’idea! Diciamo che subito ero troppo stanca per protestare poi a distanza di qualche giorno tutto viene visto con una prospettiva diversa (e poi quando sei incinta non hai abbastanza energie per litigare come si deve!).
Una cella per una persona può ancora andare per una notte o due, due persone nello stesso spazio invece stanno davvero troppo strette perché non c’è neanche lo spazio per aprire la valigia… d’altra parte non credo che i prigionieri inglesi godessero di particolari privilegi!!!
Credimi, io sono in grado di serbare rancore per anni, perciò… 😉
Hai ragione, ‘sti prigionieri mica potevano farli stare troppo comodi!
Ahahah allora non vorrei mai trovarmi nei panni del cameriere che ti ha portato un ordine sbagliato 🙂
No dai, io sono una persona tranquilla, è il mio ragazzo quello irascibile. Diciamo solo che sono parecchio vendicativa 😛
Carina l’idea di trasformare una cella in ostello ma ammetto che non la proverei mai, neanche se me la regalassero! L’unico posto in cui accetto di avere una camera minuscola e il bagno in comune è la barca a vela! Senza mare nulla vale la fatica!
Per giunta se avessi dovuto fare la trafila che hai sopportato tu avrei dato matto. Complimenti per la calma e diplomazia!
Pur essendo abbastanza viziata sulla qualità del servizio in generale, il bagno in comune non mi ha mai creato problemi… Diciamo che più che calma e diplomatica subito ero troppo esausta per reagire male e poi ho aspettato un po’ di tempo per scrivere il post in modo da offrire una visione oggettiva dell’accaduto!
La barca a vela invece mi manca, ma non so se considerarlo un viaggio super romantico o super faticoso 🙂