Gli inglesi amano il curry probabilmente più della loro cucina nazionale ed è una storia d’amore che risale alla regina Vittoria e al grande Impero Britannico. Dopo aver trionfato sulle tavole reali oggi la cucina indiana è diventata protagonista dei piatti pronti al supermercato. Per scoprire come il cibo indiano è diventato simbolo del multiculturalismo britannico non ti resta che leggere questo articolo, tra tresche reali e curiosità gastronomiche.
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L’amore degli inglesi per il cibo indiano
Se ti trovi in Inghilterra e i tuoi amici British ti dicono “Let’s have a curry tonight!” non devi preoccuparti perché non vogliono rifilarti spezie crude in polvere. Anche se ti hanno già fatto dubitare delle loro capacità in cucina, in questo caso la parola curry è sinonimo di cibo indiano. La versione Brit dei piatti indiani inoltre è davvero squisita perché la loro venerazione per il curry ti mette al riparo da orrori culinari. Se non vai direttamente in una curry house, infatti puoi comunque trovare ottimi piatti già pronti per il microonde oppure online.
Se vivi nel Regno Unito, il periodo migliore per provare nuovi piatti indiani è la National Curry Week a ottobre di ogni anno. La mia passione per il curry inglese infatti è nata proprio così quando vivevo in Inghilterra e frequentavo avidamente i supermercati. In questo periodo infatti abbondano le offerte di piatti pronti e ingredienti indiani. Se hai sempre voluto provare a cucinare indiano a casa acquistare le salse già pronte abbinate a papadam (pane croccante) e riso è un modo perfetto per scoprire una nuova cucina.
Nel Regno Unito puoi trovare cibo indiano in qualsiasi momento. Le curry house, ovvero i take away indiani, e il cibo indiano pronto da scaldare al microonde sono diffusissimi. Si tratta di curry cucinato secondo il gusto inglese anche se c’è una domanda crescente di autentico cibo indiano. Prima di snobbare il curry inglese cucinato all’inglese ti consiglio di provarlo. Oltre a essere squisito è il migliore esempio di multiculturalismo vincente che puoi trovare in giro. In più ha origini antiche, grazie alla passione per l’India della regina Vittoria e all’immigrazione dal Bangladesh.
L’avvincente storia del curry inglese: dal Bengala alla tavola della regina Vittoria
Nel lontano 1810 Sake Dean Mahomed aprì la prima curry house in Inghilterra, l’Hindoostane Coffee House. Questo imprenditore era decisamente un personaggio affascinante: nato nel 1759 nell’attuale Patna, allora parte della colonia del Bengala, Mahomed prestò servizio nell’esercito della Compagnia delle Indie Orientali come chirurgo tirocinante e in seguito viaggiò in Inghilterra con il suo capitano e sposò una donna irlandese.
La sua passione per l’Impero Britannico lo portò quindi a creare questa caffetteria che mescolava cucina indiana con un’autentica atmosfera coloniale fatta di sedie di bambù, dipinti con scene indiane e una sala fumatori separata per i narghilè. A parte i narghilè che mi fanno abbastanza schifo, avrei adorato passare le mie giornate in una caffetteria del genere a mangiare curry. Probabilmente però Mahomed era troppo visionario per l’epoca perché la sua curry house fallì dopo due anni.
La passione per l’India nel periodo vittoriano
Anni dopo l’India diventò decisamente moda grazie alla regina Vittoria. La regina era così affascinata dall’India che tra il 1845 e il 1851 nella sua Osborne House si fece costruire la Durbar Room per raccogliere arredi, dipinti e oggetti indiani. Questa stanza doveva davvero riprendere tutte le suggestioni della colonia ed era decorata con intonaco bianco e oro nelle forme di fiori e pavoni. La regina Vittoria impiegò anche domestici indiani tra cui Abdul Karim, diventato prima suo munshi, maestro di lingua e cultura indiana, poi segretario personale (o toy boy come sussurrano i maliziosi) e caro amico.
Ci ricordiamo di Abdul Karim perché è il protagonista di Victoria e Abdul, il film di Stephen Frears con Judi Dench e Ali Fazal. Questa storia è super affascinante perché dopo la morte della regina Vittoria, la famiglia reale aveva cercato di eliminare tutte le testimonianze riguardanti l’amicizia di Abdul Karim con la regina, giudicata poco appropriata. Fortunatamente i diari dello stesso Abdul sopravvissero e il suo ritrovamento ha portato a questa storia curiosa e affascinante, con tanto di gossip sulla vera natura della loro piccante relazione.
Questa amicizia fece interessare la regina Vittoria alla cultura e alla cucina indiana. La sua passione per il pollo al curry con riso pilau rese l’India un argomento di gran moda nell’Inghilterra dell’epoca. In un libro di cucina del 1852 indicava addirittura che poche cene potevano considerarsi complete senza un piatto indiano a tavola. La versione più verosimile del gossip della regina con il servitore indiano è però probabilmente legata a un’abile strategia di promozione dell’Impero Britannico, di cui l’India era una parte strategica.
Dalle tavole reali al curry take away
Con il cambio di secolo e di regnante il curry andò fuori moda. Negli anni Venti e Trenta in Gran Bretagna erano presenti pochissimi ristoranti indiani. I loro menù erano generalmente una fantasiosa interpretazione britannica della cucina reale moghul. Da quello che ho trovato online dovevano essere principalmente stufati e riso ricchi di spezie.
Nel frattempo però si stavano già gettando le basi per le moderne curry house. I primi immigrati dalle città portuali del Bengala, l’odierno Bangladesh, si trasferirono nel Regno Unito per lavorare nelle cucine dei ristoranti. Subito dopo la guerra, negli anni Quaranta investirono i loro risparmi per acquistare i negozi bombardati di fish & chips. Accanto ai tradizionali piatti inglesi comparvero quindi le novità di curry e riso.
Molti ristoratori erano però autodidatti improvvisati che copiarono i menu degli altri ristoranti indiani. In questo modo gettarono lo standard del curry inglese composto da vindaloo, korma e chicken tikka. Queste prime curry house avevano un orario decisamente più prolungato rispetto agli alimentari gestiti da inglesi, per cui inaugurarono anche la tradizione del curry post-pub, ora sostituita dal kebab post-pub.
Le caratteristiche del moderno curry britannico, tra identità nazionale e cucina etnica
Nel 2001, il ministro degli esteri del Regno Unito, Robin Cook, ha definito il pollo tikka masala “un vero piatto nazionale inglese” in un discorso sull’identità britannica, innalzando il curry a esempio del multiculturalismo come forza positiva per dell’economia e della società:
Chicken Tikka Massala is now a true British national dish, not only because it is the most popular, but because it is a perfect illustration of the way Britain absorbs and adapts external influences. Chicken Tikka is an Indian dish. The Massala sauce was added to satisfy the desire of British people to have their meat served in gravy.
Coming to terms with multiculturalism as a positive force for our economy and society will have significant implications for our understanding of Britishness.
Il chiken tikka masala e il gusto inglese per la cucina indiana
Il chicken tikka masala infatti è nato proprio perché agli inglesi non piaceva il pollo troppo asciutto. I cuochi indiani e bengalesi si inventarono quindi una salsa formata da spezie, yogurt e zuppa di pomodoro, praticamente l’equivalente del nostro sugo con gli avanzi. Oggi la salsa tikka masala è così popolare da venire rivendicata dalle città di Glasgow, Birmingham, Manchester e Leicester!
Negli anni il curry inglese si è allontanato dalla cucina indiana tradizionale, seguendo un suo originale percorso di gusto. Il cibo indiano che puoi trovare nel Regno Unito infatti affianca korma anglicizzati, sapori del sud dell’India e rogan josh del Kashmir, accompagnati dal pane naan, che tradizionalmente viene consumato solo in Iran e in alcune parti del nord dell’India.
Il balti, altro piatto forte del curry inglese, in origine era una cucina regionale del Pakistan che deriva dalle ciotole d’acciaio in cui viene servito. Oggi però si è trasformato nel modo di cucinare tipico dei ristoratori pakistani di Birmingham che utilizzano ingredienti precotti!
Durante il tuo prossimo viaggio nel Regno Unito ti consiglio assolutamente di provare il curry per un’esperienza davvero locale. Scrivimi nei commenti se ti sei innamorata anche tu della cucina indiano-britannica e cosa ne pensi del piccante gossip vittoriano.
14 commenti
In effetti la cucina indiana l’ho provata solo a Londra, ora che ci penso! E alcune di quelle cene sono tuttora tra le migliori in assoluto (anche se in almeno in paio di occasioni sono capitata in un ristorante indiano da incubo). Non sapevo che la diffusione della cucina indiana in UK fosse da attribuire anche alla regina Vittoria!
Il curry indiano ha colpito anche te! L’amore della regina Vittoria con l’India è ancora uno di quegli argomenti di cui si parla sottovoce per via del gossip…
Che articolo interessante Paola e che fame! Non ho avuto una gran esperienza di curry in terra britannica (l’ho provato solo una volta in una catena asiatica…mi verrà in mente in nome), ma al prossimo giro andrò assolutamente in cerca di una curry house!!!
È un’esperienza che merita, il curry inglese è divino!!! E pure poco piccante 😉
Che voglia di indiano che mi hai fatto venire…e comunque il Chicken tikka masala è il mio preferito! 😛
Molto interessante la storia della cucina indiana in Inghilterra, il film devo ancora vederlo e adesso ho un ottimo motivo per farlo 🙂
Sto facendo il conto alla rovescia dei giorni prima della partenza per mangiare di nuovo British curry 🙂
Interessantissimo, come sempre! Tra l’altro il film che citi è di una delicatezza unica, l’ho trovato storicamente interessante e ben riuscito. Ma chissà perché hanno questo desiderio di nascondere la vicenda…
Nella monarchia inglese il protocollo viene prima di tutto. Nel telefilm The crown si nota molto nel senso del dovere di Tommy Lascelles e di come si comporta la giovane regina Elisabetta II
Ma sai che non conoscevo al storia del curry e soprattutto del piatto al curry “inglese”? Ora ho capito il perchè si sia diffuso in tempi recenti, in effetti negli anni ’30 non c’era, in Italia credo si sia diffuso ancora più tardi che in GB. Il cibo indiano mi piace molto, dal curry alla strana salsa verde piccantissima (che non ricordo come si chiama). Invece il mio uso del curry in cucina risale a poco tempo fa, perchè per abbellire la cucina mi serviva una spezia gialla e ho trovato solo il curry. Poi per caso l’ho utilizzato per le patate e sono squisite, così ora lo uso spesso e faccio esperimenti (per la gioia di mio marito :)) .
In Italia ancora oggi non ci sono tantissimi ristoranti indiani e in genere sono appiattiti su un gusto molto molto soft perché gli italiani non amano il cumino.
Il curry inteso come spezia invece è una miscela di spezie che varia in base alla composizione 🙂 la base gialla colorata è la curcuma, una delle mie spezie preferite. Se ti piace il curry prova a prenderlo in viaggio, ogni Paese mediorientale e asiatico ne ha una sua versione diversa!
Interessante la parte storica che hai dato! Non mi meraviglio che India & dintorni abbiamo influenzato la cucina e la cultura inglese, essendo ex colonie.
Mi hai fatto venire in mente una scena indimenticabile: una decina d’anni fa ero a Brighton per un corso di inglese e la famiglia che ospitava me e una mia amica cenava alle 17. Per noi era l’ora della merenda, loro no, cenavano quasi tutte le sere cucinando i tipici menu indiani. Quindi figurati il forte odore di curry in pieno pomeriggio … orribile! Rido ancora adesso perché scappavamo in camera velocemente … ci avranno prese per maleducate!
Ahahah gli orari inglesi effettivamente sono assurdi! Una volta qui in Italia sono tornata dal lavoro e per farmi una sorpresa il British boyfriend aveva preparato cena… alle 18:00!
Il curry casalingo però resta una vera delizia!!!
Grazie per avermi fatto venire fame alle 3 del pomeriggio.
Detto questo, mi è piaciuta molto questa spiegazione sul curry in UK! Io lo mangiai sia a Londra (buonissimo) sia a Cardiff (speziatissimo, fu la volta in cui mi bruciarono persino le orecchie). Il naan è fantastico, lo mangio sempre al ristorante pakistano a Muscat. Devi proprio venire a trovarmi…
Io mi ingozzo – letteralmente – ogni volta che vado su in UK e l’ho sempre trovato molto buono! La cucina indiana in genere mi piace molto, ho avuto difficoltà solo in Malesia dove “no spicy” si è trasformato in “inferno di fuoco” 🙂
Appena il bimbo sarà in grado di viaggiare ovunque senza problemi verremo a trovarti, tanto verrà svezzato a British curry visto la passione per la cucina indiana dei suoi genitori, già nella panza è uno dei pochi piatti che mi ha lasciato digerire in qualsiasi circostanza!!!