Home DestinazioniItaliaPiemonte Le gallerie segrete della Cittadella al Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706

Le gallerie segrete della Cittadella al Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706

di Paola
21 commenti

Il Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706 è un’attrazione molto popolare tra i turisti e gli abitanti di Torino. Dedicato a Pietro Micca, il valoroso soldato piemontese che si sacrificò per salvare la città, il museo racconta la storia dell’assedio di Torino durante la guerra di successione spagnola. Tuttavia, ciò che rende questo museo davvero speciale sono le gallerie sotterranee della Cittadella, rimaste in gran parte intatte dall’epoca dell’assedio.

La Cittadella di Torino e il suo ruolo storico

La Cittadella di Torino, una storica fortezza pentagonale, sorge nel cuore del centro cittadino. Costruita tra il 1564 e il 1570 su ordine del duca Emanuele Filiberto di Savoia, fu progettata per rinforzare le difese urbane dopo il trasferimento della capitale del Ducato da Chambéry a Torino.

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Questa fortezza è celebre per il suo ruolo chiave nell’assedio del 1706, quando fu attaccata dalle truppe franco-spagnole di Luigi XIV durante la guerra di successione spagnola. Gran parte delle antiche mura e bastioni è andata perduta nel tempo. Il Mastio, l’edificio d’ingresso, è invece rimasto intatto ed ospita oggi il Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria.

Durante l’occupazione napoleonica di Torino tra il 1800 e il 1814, numerose fortificazioni cittadine furono demolite. Il Mastio fu risparmiato a causa della sua importanza storica e architettonica. La visita al Museo Pietro Micca ti condurrà sotto e alla base del Mastio, svelandoti ulteriori segreti di questa affascinante fortezza.

L’Assedio di Torino del 1706

La guerra di successione spagnola fu scatenata dalla morte senza eredi del re di Spagna Carlo II. Vide contrapposti il francese Filippo d’Angiò, nipote del Re Sole Luigi XIV, con l’arciduca Carlo, figlio minore dell’imperatore austriaco. Venne però coinvolto anche il duca di Savoia Vittorio Amedeo II, che governava Torino, pur non competendo direttamente per il trono. A causa della sua alleanza con gli austriaci, venne attaccato dall’esercito francese.

Nel 1706, i francesi assediano Torino con 45.000 soldati, puntando a superare le difese della Cittadella, fortificazione circondata da mura e fossati. Ai bombardamenti francesi, i torinesi risposero con una guerra di mine, resistendo fino all’arrivo degli alleati austriaci. Grazie alla rete di gallerie lunga 21 km, di cui 14 km sotto la Cittadella e 7 km rivolti verso la campagna circostante, i torinesi riuscirono a causare numerose perdite ai francesi.

La storia di Pietro Micca: eroico soldato piemontese

Nella notte tra il 29 e il 30 agosto 1706, i francesi cercarono di infiltrarsi in una delle gallerie sotterranee. In questa occasione Pietro Micca, un minatore biellese, si distinse per il suo ruolo chiave nel salvare la Cittadella. Per evitare l’accesso dei francesi alla fortezza, fece esplodere le polveri. Tuttavia, venne colpito con forza dall’esplosione, forse a causa di una miccia troppo corta, e il suo corpo venne ritrovato a quaranta passi di distanza.

La fama di Pietro Micca emerse solo successivamente, durante il Risorgimento, quando venne proposto come simbolo del soldato sabaudo ideale: fedele, modesto e coraggioso. Nel 1864, in suo onore, fu eretta una statua in marmo davanti ai giardinetti del Mastio. Si trova in Corso Galileo Ferraris all’angolo con Via Cernaia ed è opera dello scultore Giuseppe Cassano.

Statua di Pietro Micca a Torino
Statua di Pietro Micca a Torino

Cosa vedere al Museo Pietro Micca di Torino

Il Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706 è un sito storico unico nel suo genere. L’ingresso del museo si trova proprio dove, durante l’assedio, era posizionata una delle batterie nemiche. Diviso in sezioni tematiche, il museo ti guiderà attraverso l’assedio della città, i suoi protagonisti e l’attività di recupero delle strutture ipogee negli ultimi decenni.

Il percorso di visita si sviluppa su due livelli, sopra e sotto terra, e offre una vista parziale del sistema di gallerie sotterranee di contromina. Le gallerie sotterranee che si estendono per chilometri sotto la città sono probabilmente la principale attrazione del museo e un’esperienza emozionante.

Durante la visita, resa unica dalle appassionate guide volontarie che ti accompagnano, puoi toccare i cordoli in mattoni che i soldati piemontesi utilizzavano per orientarsi. Potrai anche vedere i resti della scala che Pietro Micca fece esplodere per fermare l’avanzata dei soldati francesi.

Le gallerie della Cittadella e la guerra di mine

Durante la visita vedrai anche una piccola parte esterna della Cittadella di Torino e delle sue antiche mura, entrando nell’ampio fossato che la circondava. La parte di visita nelle gallerie ti permette di scoprire i due livelli di questa struttura difensiva: le capitali alte e basse. Le gallerie capitali alte erano collegate da una galleria magistrale, e da queste si diramavano rami di contromina, piccole gallerie sotterranee scavate sotto le ignare truppe francesi per colpirle con esplosioni dal basso.

La guerra di mine funzionava in questo modo. Al termine di ogni galleria di contromina si trovava una stanza chiamata “fornello”, dove venivano posizionati i barili di polvere da sparo. La galleria veniva quindi richiusa con della terra, lasciando passare soltanto una lunga miccia attraverso un’apposita canalina per poter accendere la miccia a distanza e far esplodere la polvere da sparo. In questo modo si causava una potente esplosione verso l’alto dove si trovavano le ignare truppe francesi.

Oggi alcune gallerie sotterranee non sono più percorribili perché interrotte delle fondamenta delle case costruite nei secoli successivi. Ti assicuro però che rimarrai comunque affascinato dal percorso di visita e dalla storia dell’assedio del 1706.

Spiegazione delle esplosioni nelle gallerie di mina al Museo Pietro Micca di Torino
Spiegazione delle esplosioni nelle gallerie di mina al Museo Pietro Micca di Torino

Informazioni utili per visitare il Museo Pietro Micca

Le sale del Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706 sono visitabili liberamente senza bisogno di prenotazione, ma tieni presente che il numero di visitatori contemporanei è limitato a un massimo di 50 persone. Per visitare le gallerie di contromina, è invece necessaria una prenotazione perché possono accedere massimo 15 visitatori in contemporanea, tassativamente accompagnati dal personale del museo.

Il percorso di visita non è completamente accessibile perché si sviluppa su tre livelli collegati da scale, alcuni spazi sotterranei sono ristretti e la pavimentazione nelle gallerie è irregolare. Per questo motivo il percorso sotterraneo delle gallerie di contromina potrebbe non essere adatto a persone con difficoltà motorie o che soffrono di claustrofobia. Tuttavia, sono disponibili dispositivi di visita virtuale per consentire a chiunque di vivere l’esperienza in modo alternativo.

Se hai prenotato la visita alle gallerie, ti suggerisco vestiti comodi e scarpe sportive, considerata l’umidità dell’ambiente sotterraneo. La visita è praticabile anche con bambini, se molto piccoli da tenere nella fascia o nel marsupio perché non puoi scendere nelle gallerie con un passeggino.

Museo Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706
Via Guicciardini, 7/A
10121 Torino

Dove dormire a Torino

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Se invece preferisci un’area comoda alla stazione ferroviaria di Porta Nuova e in una zona ricca di locali e ristoranti ti consiglio gli Apart Hotel Torino o l’economico ostello Tomato Backpackers nel quartiere di San Salvario, vicino a dove ho abitato per molti anni prima della nascita di mio figlio.

Il Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706 è davvero originale e non può mancare in un itinerario nel capoluogo piemontese. Scrivimi nei commenti se conoscevi già la storia eroica di Pietro Micca e le gallerie sotterranee a difesa della Cittadella di Torino.

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21 commenti

Miss Polette 06/08/2020 - 15:59

Povero Pietro Micca, che coraggio ma che sfiga! Mi piacerebbe molto venire a Torino e “noleggiarti” per una settimana e fare tour dei musei e dei ristoranti con te! Tieniti pronta

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Paola 10/08/2020 - 22:20

Ci sono, dimmi quando e inizio a buttare giù il programma 😉

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Federica 23/03/2019 - 10:05

Mi aveva parlato di questo museo mio padre.. e adesso anche tu mi hai ufficialmente convinta a visitarlo!
Non mi resta che tornare a Torino per visitare il museo e tutto quello che non sono riuscita a vedere nei giorni del nostro ultimo viaggio 🙂
Grazie per le preziose informazioni!

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Paola 23/03/2019 - 15:28

Allora ti aspetto presto a Torino!

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raffigarofalo 21/03/2019 - 15:10

Quello che hai narrato è un pezzo della storia italiana che non ricordavo. Mi piacerebbe visitare questo museo: sarebbe un’esperienza diversa dal solito.

Rispondi
Paola 21/03/2019 - 15:44

Il Museo Pietro Micca è davvero coinvolgente, finisci per imparare la storia senza neanche accorgertene!

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raffigarofalo 21/03/2019 - 15:55

Significa che è un ottimo museo, allora! mi hai fatto venire voglia di visitarlo. Ho salvato il link di questo post. Lo tirerò fuori appena pianificherò un viaggio a Torino. Spero presto. 🙂

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Dani 21/03/2019 - 09:38

Non sono molto ferrata su questa parte della storia italiana… forse dovrei fare un giro in quel museo per rinfrescarmi un po’ la memoria

Rispondi
Paola 21/03/2019 - 15:43

Io mi sto rinfrescando la memoria proprio grazie a questi giri per musei 🙂

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Francesca 21/03/2019 - 08:44

‘Il voltafaccia dei Savoia’, chissà perché non mi giunge nuova, per me non hanno mai brillato per coerenza e simpatia 🙂 Un museo da vedere, soprattutto perché la visita comprende il percorso sotterraneo. Sono stata a Torino e non ho mai visitato il museo, dovrò recuperare presto!

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Paola 21/03/2019 - 15:43

Eh sì, la storia d’Italia è piena di colpi di scena! Il museo è davvero bello e ben gestito comunque

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Giovy Malfiori 21/03/2019 - 07:58

Torino è una città che apprezzo tantissimo e non conoscevo questo percorso sotterraneo. Da un po’ penso di tornare a Torino per qualche giorno (ti avverto se capito) e mi sa che terrò conto di questo tuo suggerimento.

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Paola 21/03/2019 - 15:41

Spero davvero di vederti presto. E ovviamente contami come guida turistica 😉

Rispondi
Lucy 20/03/2019 - 07:05

Adoro tante cose di questo post: il luogo in se’ (scusa, tastiera straniera!), il plastico, la morte a decine di metri di distanza (una fine col botto!!), il tuo cappotto (!!!!*_*) e il nome di colei che ti ha fatto le foto: un vombato in plastica? Ma davvero? *_* 🙂

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Paola 21/03/2019 - 15:38

Finalmente qualcuno che ama il mio cappotto quanto me ahahah
1000 punti amicizia solo per questo! E lo studio fotografico è davvero ispirato ai vombati, logo compreso. Non a caso anche i miei amici fotografi sono davvero cool

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anna di 20/03/2019 - 03:38

Omg, mi rendo conto di non sapere nulla e di non ricordare più quanto studiato a scuola! La storia non era la mia materia preferita. Io adoro questi posti,dove tocchi la storia con le tue mani. Le gallerie sotterranee, mi fanno un po’ paura, ma mi emozionano sempre. A parte tutto, penso a quanto sia bello che ti porti il piccolino, quanti bei ricordi avrà, quanto sta già imparando!

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Paola 21/03/2019 - 15:36

Il piccolo ha appena compiuto sei mesi e ha già visto parecchi musei! Si guarda in giro e anche se non capisce ancora tutto quello che succede sembra curioso. Credo che il mio compito di mamma in questo periodo sia proprio quello di assecondare la sua curiosità portandolo in tanti posti diversi in modo che da più grandicello apprezzerà davvero l’esperienza delle visite ai musei 🙂
Le gallerie del Museo Pietro Micca sono molto suggestive e non troppo claustrofobiche perché la visita prevede qualche fermata in aree più ampie

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Samanta 19/03/2019 - 12:42

Purtroppo non sono ancora riuscita a visitarlo ma questo museo è nella mia lista da parecchio tempo. È decisamente un’ottima occasione per imparare frammenti di storia che altrimenti finirebbero nel dimenticatoio.

Rispondi
Paola 21/03/2019 - 15:30

Le guide secondo me sono davvero brave a farci capire questo pezzo di storia, tra matrimoni, alleanze e voltafaccia sarebbe davvero difficile orientarci e capirci qualcosa da sole!

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Simona 19/03/2019 - 11:09

Da ignorante quale sono non conoscevo affatto la storia tragica di Pietro Micca. Immagino quanto toccante sia stato passare attraverso le gallerie e rivivere la storia. Anche se sono un po’ claustrofobica mi ripropongo di visitare questo museo se dovessi passare per Torino proprio secondo il tuo consiglio!

Rispondi
Paola 21/03/2019 - 15:27

Anche io non amo i luoghi chiusi, ma la visita guidata è fatta veramente bene. Partono con piccoli gruppi e ci sono fermate nelle aree più spaziose delle gallerie quindi non dovresti avere problemi 🙂

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