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Cosa fare e cosa vedere a San Miniato, il borgo toscano del tartufo

di Paola
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San Miniato è un piacevole borgo tra Pisa e Firenze, situato lungo la Via Francigena e conosciuto principalmente per i tartufi che si trovano sul suo territorio. Il grazioso centro storico, la valorizzazione delle eccellenze locali e le attività per tutti i gusti rendono San Miniato una destinazione perfetta per un fine settimana all’insegna del gusto e della vita all’aria aperta.

Per cosa è famoso il borgo di San Miniato in Toscana

San Miniato è un borgo toscano in cui si vive ancora a misura d’uomo. Il centro è ricco di edifici storici perfettamente conservati e, tutt’intorno, una campagna da cartolina. Nei boschi intorno alle coltivazioni si nasconde il tesoro più grande di San Miniato: i preziosi tartufi presenti in varie qualità tutto l’anno, dai più pregiati tartufi bianchi ai tartufi marzolini primaverili.

Il borgo è conosciuto anche per essere tappa della Via Francigena,il principale percorso dei pellegrini verso Roma sin dal Medioevo. Il cammino passa per il centro storico di San Miniato e per il borgo di San Genesio ai piedi del colle, dove si fermò pure il vescovo Sigerico di ritorno verso Canterbury.

Loggetta con mappa di San Miniato nel centro storico del borgo
Loggetta con mappa di San Miniato nel centro storico del borgo

Cosa vedere nel centro storico di San Miniato

La storia di San Miniato è molto antica, con radici etrusche e romane. I palazzi del centro storico riflettono la sua importanza nel tempo, quando era una delle città principali dell’Italia centrale.

Il nucleo originario risale al 713, con l’edificazione di una chiesa dedicata al martire Miniato, da cui il nome del borgo, da parte di un gruppo di longobardi. Cresciuto come fortificazione medievale, San Miniato divenne un centro amministrativo sotto Ottone I di Sassonia nel 962.

Il momento che scandì l’importanza di San Miniato fu quando Federico II di Svevia fece edificare un castello nel 1218 per la raccolta dei tributi nell’Italia centrale. Con il declino della casata sveva San Miniato divenne un Libero Comune con proprie istituzioni, scuole e ospedali.

L’imponente seminario vescovile risale a quando il borgo si sottomise alla signoria fiorentina, mantenendo però la sua importanza come sede vescovile. Una visita a San Miniato è una passeggiata attraverso secoli di storia, narrati dal patrimonio culturale e artistico del suo sistema museale che coinvolge l’intero borgo.

Rocca di Federico II

La Rocca di Federico II, simbolo di San Miniato, nucleo centrale del sistema difensivo del borgo, venne abbattuta dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, insieme a parte dei quartieri medievale. Venne però ricostruita identica nel 1958. Per la sua posizione strategica, in epoca medievale al torre serviva al controllo del transito di persone e merci lungo la via Francigena, tra Pisa e Firenze.

Le colline intorno al borgo di San Miniato
Le colline intorno al borgo di San Miniato

Accademia degli Euteleti

L’Accademia degli Euteleti fu fondata nel 1600 come accademia di scienze e lettere. Il suo scopo era diffondere la cultura e il sapere scientifico toscano nel mondo. Vedendo San Miniato oggi, uno splendido borgo di campagna, non si riesce a immaginarlo come centro culturale. Eppure nel Medioevo fu davvero una città di principale importanza.

L’Accademia ebbe alterna popolarità nel corso dei secoli, si occupò di fondare una scuola infantile nell’Ottocento e fu decretata Ente morale nel periodo fascista. Oggi l’Accademia degli Euteleti ha sede a Palazzo Migliorati, conserva una vasta biblioteca e la maschera funeraria di Napoleone Bonaparte. Una curiosità storica è proprio il legame del borgo con la famiglia Bonaparte, in parte esiliata a San Miniato nel Medioevo.

Edifici religiosi

La maggior parte degli edifici storici di San Miniato sono edifici religiosi, per via della sua importanza come sede vescovile. L’imponente Cattedrale di San Miniato non passa inosservata, così come la ricca facciata dipinta del seminario vescovile. Sono entrambi edifici che non ti aspetti in un borgo nascosto nelle colline toscane.

Gli amanti dell’arte religiosa faranno volentieri tappa al Museo diocesano di Arte Sacra che raccoglie vari oggetti artistici provenienti dalle chiese della diocesi. La Chiesa della Santissima Annunziata, la Chiesa di San Domenico, il Santuario del Crocifisso e il Convento di San Francesco sono altri edifici religiosi di San Miniato. Vale la pena visitarli se sei appassionata del genere. Io li ho saltati perché mi sono dedicata principalmente al tartufo.

Seminario vescovile di San Miniato
Seminario vescovile di San Miniato

San Miniato: le migliori attività da fare nel borgo toscano del tartufo

L’aspetto migliore di San Miniato a mio parere sono le attività da fare nel territorio del borgo. Spaziano tra ristoranti gourmet, degustazioni di vini ed emozionanti cacce al tartufo.

Partecipare a una caccia al tartufo nei boschi di San Miniato

Una delle attività per cui vale la pena visitare San Miniato è la caccia al tartufo. Ho vissuto questa esperienza grazie all’azienda Tartufi nel Cuore di Francesco Gemignani, erede di una delle famiglie storiche di tartufai sanminiatesi. Francesco Geminiani, oltre a essere tartufaio anche lui, gestisce un ristorante in cui gustare i tartufi appena raccolti.

Il tartufo è un fungo ipogeo, ovvero un fungo che cresce sotto terra invece che in superficie. È così raro e prezioso perché, proprio come le migliori specie di funghi, non si può coltivare, ma solo raccogliere quando spunta in modo imprevedibile.

I tartufi crescono solo in particolari condizioni climatiche e tipi di terreni. L’area del tartufo di San Miniato si estende in un triangolo tra Volterra e San Giminiano. Il terreno è sabbioso come quello di Alba, località piemontese anch’essa famosa per i tartufi.

Ben Bertoni durante la caccia al tartufo con Tartufi nel Cuore di Francesco Gemignani a San Miniato
Mio figlio durante la caccia al tartufo con Tartufi nel Cuore di Francesco Gemignani a San Miniato

Con Francesco Gemignani siamo andati a cercare tartufi nei boschi della Val di Chiecina, sotto pioppi e querce, con l’aiuto di Cesare, un giovane cane meticcio addestrato a riconoscerne l’odore. Le razze da tartufo sono i lagotti e i meticci sanminiatesi, quest’ultima non una vera e propria razza di cani, ma un incrocio con i lagotti, popolare tra i cercatori di tartufi di San Miniato.

Senza i cani addestrati, trovare i tartufi sarebbe impossibile. L’abilità del cercatore sta nell’addestrare i cani e ricordarsi i posti in cui sono stati trovati i tartufi negli anni precedenti. Pur essendo imprevedibile, il tartufo nasce e si riproduce sempre nello stesso posto, seguendo il calendario lunare.

Durante le fasi di luna crescente si trovano molti tartufi piccoli, mentre durante la luna calante meno tartufi, ma più grandi. Noi siamo stati fortunati perché Cesare ha trovato due bei tartufi bianchi, successivamente gustati con i classici tagliolini al burro nel ristorante di Francesco Gemignani.

Tartufo bianco trovato durante la caccia al tartufo con Tartufi nel Cuore di Francesco Gemignani a San Miniato
Tartufo bianco trovato durante la caccia al tartufo con Tartufi nel Cuore di Francesco Gemignani a San Miniato

Degustare vini toscani in un’azienda agricola sulle colline

Un viaggio in Toscana, specialmente per gli amanti della gastronomia, deve certamente comprendere una degustazione di vini. Io ho partecipato a quella organizzata dall’Azienda Agricola Pietro Beconcini nel casolare intorno alle vigne. La degustazione racconta l’orgoglio di una famiglia contadina che nel corso dei secoli è passata dalla coltivazione a mezzadria al creare vino dalle proprie uve.

Circondata dal profumo delle botti di rovere potrai assaggiare una produzione di vini toscani che spazia dal classico Chianti al moderno Ixe. Quasi tutte le produzioni dell’Azienda Agricola Pietro Beconcini sono esclusive di San Miniato, in un rapporto simbiotico tra produttore e territorio. Oggi le nuove etichette vengono studiate in collaborazione con le università che si occupano di riscoprire antichi vitigni e tradizioni, come il marchio Terre di Pisa.

La mia degustazione è cominciata con un vino rosa Cerasuolo da uva Tempranillo, un vitigno diffuso nelle colline di San Miniato da secoli, ma originario dei Paesi Baschi, probabilmente arrivato con i pellegrini lungo la Via Francigena. L’abbinamento classico è con una tartare di manzo battuta al coltello con uovo di quaglia e scaglie di tartufo, ma si sposa bene anche con carpacci di pesce e come aperitivo.

L’incontro con un intenso bianco di Trebbiano macerato sulle bucce è stata una piacevole sorpresa che mi ha permesso di conoscere un vino adatto ai primi piatti dai sapori forti. Mentre i due rossi a seguire, un moderno Ixe da uva Tempranillo e un Chianti da uva San Giovese invecchiato in botte di rovere mi hanno fatto scoprire i diversi gusti del vino rosso.

La degustazione è terminata con uno speciale Vin Santo, una tradizione fiorentina di vino prodotto da uve appassite e invecchiato in caratelli, delle piccole botti tradizionali toscane. Il profumo è intenso, accompagnato da un gusto sublime e zuccherino.

Paola Bertoni da Beconcini Wines a San Miniato
Degustazione di vini da Beconcini Wines a San Miniato

Visitare la Mostra Mercato del Tartufo di San Miniato

Il principale evento di San Miniato è la Mostra Mercato del Tartufo Bianco che si tiene tutti gli anni in novembre per tre settimane. Lo slogan Truffles for Future accompagna i visitatori nella scoperta dei tartufi, delle delizie gastronomiche e dei vini del territorio.

L’evento è sia un momento di vendita e di incontro per i cercatori di tartufo e commercianti, che una vera e propria fiera per far conoscere agli appassionati l’incredibile qualità del Tuber Magnatum Pico, il pregiato tartufo bianco di San Miniato.

Un altro evento legato ai tartufi è la Mostra Mercato di Cigoli, frazione di San Miniato, di marzo, legata alla raccolta del tartufo marzuolo, un’altra qualità di tartufi che si trova nel territorio.

Dove mangiare a San Miniato

La ricchezza del territorio di San Miniato è strettamente connessa alla sua produzione agricola. Oltre alla raccolta del tartufo, nella zona si coltivano olivi e vigneti che scandiscono il paesaggio delle colline intorno al borgo.

Grazie alla disponibilità di materie prime direttamente dal produttore al consumatore, San Miniato è un borgo conosciuto per la sua offerta gastronomica. Sono presenti sia ristoranti gourmet che trattorie toscane con proposte di piatti della tradizione arricchiti con una grattugiata di tartufo bianco di stagione.

Durante il mio soggiorno ho provato diversi ristoranti, dai più eleganti a quelli più informali, rimanendo sempre stupita per l’incredibile qualità di ogni piatto.

Tartufi dalla raccolta nei boschi al piatto

La prima esperienza gastronomica che ti consiglio di fare a San Miniato, soprattutto per toglierti lo sfizio dei famosi tagliolini al tartufo, è mangiare in un ristorante con cucina casalinga. Noi ci siamo fermati da Tartufi nel Cuore di Francesco Gemignani dopo la caccia al tartufo e abbiamo apprezzato i piatti abbondanti e gustosi.

La specialità del ristorante sono i tartufi, dalla raccolta al piatto, quindi potrai gustarli anche in abbinamenti inediti come sul gelato fiordilatte e miele. Il ristorante Tartufi nel Cuore si trova a quindici minuti di auto dal centro storico di San Miniato. Ti consiglio di abbinare il pranzo alla caccia al tartufo in modo da essere già in zona.

Ristoranti eleganti ed esperienze gastronomiche

La Toscana in generale è famosa per le trattorie, ma San Miniato ti stupirà perché è conosciuta soprattutto per i suoi ristoranti gourmet in corsa per una stella Michelin.

Al ristorante vegetariano Maggese ho vissuto una vera e propria esperienza gastronomica. Immaginati un ristorante di altissimo livello che propone menu sorprendenti con piatti in cui si incontrano aromi e texture differenti.

Il ristorante Maggese è bellissimo, elegante senza essere troppo formale, ma con un servizio eccezionale e una carta dei vini molto curata. Ogni portata del menu dello chef Fabrizio Marino abbina elementi morbidi e croccanti, temperature fredde e calde, sapori occidentali e orientali sapientemente calibrati che si fondono insieme a ogni boccone.

Da Maggese puoi ordinare piatti alla carta, tuttavia ti suggerisco di scegliere il menu come proposto e farti guidare da chef e sommelier per apprezzare al meglio ogni piatto. Il menu L’incontro era un trionfo di sapori di stagione, esaltati dagli abbinamenti e contrasti.

L’Osteria Sentieri presenta invece un menù di carne e pesce contemporaneo e tradizionale al tempo stesso. I piatti creati dallo chef Luca Lembo nascono da materie prime di fornitori locali, abbinate in modo elegante e creativo.

La classica tartare di manzo, per esempio, prende nuova vita tra il pane imburrato accompagnata da una maionese vegana allo zafferano per esaltarne il sapore. I primi piatti dell’Osteria Sentieri sorprendono per la presentazione: i ravioli fatti a mano vengono portati in tavola appoggiati su due distinti sughi, al brasato e ai carciofi che esaltano la composizione del piatto. Curiosamente proprio qui ho mangiato uno dei migliori sticky toffee pudding, un dolce di origine inglese davvero gustoso.

Pizze gourmet con materie prime del territorio

Per un pranzo o una cena più informale, ti suggerisco Pizza del Popolo, una pizzeria e focacceria gourmet affacciata su piazza del popolo, una delle piazze principali di San Miniato. Dietro l’apparente semplicità di pizzeria al taglio, il menu nasconde delle vere sorprese.

Ogni fetta di pizza o focaccia nasce da materie prime di produttori locali e da un’accurata ricerca gastronomica. La deliziosa pizza alle cipolle “maialona” è farcita con due diverse qualità di cipolle caramellate, fonduta di pecorino e pimenton, su una base di pomodoro.

Figlio di Paola Bertoni con farinata al tartufo e pizza rossa da Pizza del Popolo a San Miniato
Mio figlio con farinata al tartufo e pizza rossa da Pizza del Popolo a San Miniato

Sono presenti anche focacce della tradizione, come la cecìna, la farinata livornese, servita con burro al tartufo o come ripieno di una focaccia bianca con melanzane grigliate, un piatto che ho amato al primo morso. Il menu è arricchito anche da primi piatti per una scelta sempre varia.

Pizza del Popolo è frequentata molto sia dai sanminiatesi che dai pellegrini della Via Francigena. I prezzi di questa pizzeria gourmet sono alla portata di tutte le tasche e c’è sempre una vasta scelta di pizze vegetariane e vegane.

Figlio di Paola Bertoni da Pizza del Popolo a San Miniato
La felicità davanti alle pizze di Pizza del Popolo a San Miniato

Bar e caffetterie a San Miniato

Pur essendo un piccolo borgo, San Miniato vanta diversi bar e caffetterie. Per la colazione o una pausa caffè puoi scegliere tra Mercato Centrale o Maurizio il pasticcere, dove gustare biscotti e brioche appena sfornati. Il primo è un bellissimo bar caffetteria nel centro storico in cui gustare anche taglieri di affettati toscani. Il secondo una vera e propria pasticceria dove acquistare i biscotti di San Miniato o la torta di San Miniato.

Paola Bertoni e bimbo al Mercato Centrale di San Miniato
Colazione con mio figlio al Mercato Centrale di San Miniato
Figlio di Paola Bertoni da Maurizio Il Pasticcere a San Miniato
La colazione di mio figlio da Maurizio Il Pasticcere a San Miniato

Per l’aperitivo o una sosta dopo cena c’è invece Ethan’s American Bar, un cocktail bar dal design fresco e moderno che vanta un’enorme collezione di gin. Il proprietario Alessio Cintelli propone una carta di cocktail ricercati e raffinati, e la sua esperienza si riflette anche nel saper creare al momento il mix perfetto per ogni cliente.

Ethan's American Bar a San Miniato
Ethan’s American Bar a San Miniato

Dove dormire a San Miniato

Il territorio di San Miniato ospita numerosi agriturismi, relais, B&B, hotel e appartamenti. Per apprezzare al meglio l’atmosfera suggestiva del borgo, e raggiungere a piedi i ristoranti più famosi, ti suggerisco di dormire nel centro storico, dove si trovano anche i principali luoghi di interesse.

Con mio figlio ho soggiornato al B&B Ser Ridolfo, uno splendido appartamento arredato con elementi di design a pochi passi dal centro. Il loft è davvero ampio ed era stato allestito con una tenda e un angolo giochi per bambini sapendo che sarei arrivata con mio figlio.

La cucina del B&B Ser Ridolfo è attrezzata per colazione e cucinare, ma l’abbiamo sfruttata solo per un paio di tisane perché abbiamo mangiato sempre fuori. In compenso prima di andare a dormire mio figlio si è divertito moltissimo a guardare i cartoni animati su Netflix dal proiettore dell’area giorno.

Informazioni utili per visitare San Miniato

Per visitare il centro storico di San Miniato bastano poche ore in quanto tutte le principali attrazioni sono concentrate nel nucleo medievale del borgo. Il territorio però è molto vasto e comprende boschi e colline circostanti dove si trovano aziende agricole e i terreni della caccia al tartufo.

A seconda delle attività che vuoi fare a San Miniato ti consiglio di fermarti più giorni, specialmente se vuoi provare i ristoranti gourmet o partecipare alla caccia al tartufo con i cani.

Centro storico di San Miniato
Centro storico di San Miniato

Quando visitare San Miniato

Puoi visitare San Miniato tutto l’anno perché ogni stagione ha il suo fascino e le sue attrazioni. In primavera sicuramente il clima è migliore, ma considera che il borgo medievale non ha stagionalità. Nei mesi freddi invece hai più probabilità di trovare tartufi visto che il mese migliore per i tartufi bianchi è proprio novembre.

Proprio negli ultimi tre fine settimana di novembre si svolge la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco, l’evento principale di San Miniato, durante la quale puoi degustare e acquistare tartufi, olio, vini e altri prodotti locali.

Come arrivare e come spostarti a San Miniato in auto o con i mezzi pubblici

San Miniato si raggiunge comodamente dall’uscita della superstrada Firenze-Pisa-Livorno situata a San Miniato Basso, il comune più in basso. Il borgo di San Miniato si trova sulla collina a pochi minuti di auto.

Se scegli di soggiornare del centro storico di San Miniato verifica dove parcheggiare. Personalmente ti suggerisco di lasciare l’auto al parcheggio Fonte alle Fate o al parcheggio Piazza Dante, nell’area più bassa del Comune perché quelli nel centro storico sono a pagamento e in zona a traffico limitato. Entrambi questi parcheggi sono metà a pagamento metà liberi e non dovresti avere difficoltà a trovare posto. Dal parcheggio Fonte alle Fate puoi risalire nel centro storico con un comodo ascensore gratuito.

Ascensore e parcheggio Fonte alle Fate a San Miniato
Ascensore e parcheggio Fonte alle Fate a San Miniato

L’auto è sicuramente il mezzo migliore per visitare San Miniato e dintorni, ma puoi raggiungere il borgo anche in treno e bus, fermandoti alla stazione ferroviaria San Miniato-Fucecchio a San Miniato Basso, da cui transitano i treni regionali tra Firenze, Empoli e Pisa. Da qui la linea 320 degli autobus urbani porta fino nel centro storico di San Miniato.

In qualsiasi modo decida di arrivare, San Miniato vale davvero una visita, con tutte le sue bellezze da scoprire. Scrivimi nei commenti se conoscevi già questo borgo toscano famoso per i tartufi.

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