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Annie Londonderry: il giro del mondo in bicicletta di una donna alla conquista della libertà

di Paola
26 commenti

Annie Londonderry a fine ‘800 diventò famosa per essere stata la prima donna ad aver fatto il giro del mondo in bicicletta. Il libro Il giro del mondo in bicicletta. La straordinaria avventura di una donna alla conquista della libertà ci racconta il viaggio di questa eroina dell’emancipazione femminile. Vestita da uomo e armata di una pistola e tanta sfacciataggine, abile imprenditrice e travel blogger ante litteram, interessata a viaggiare gratis e scappare da una famiglia noiosissima…

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L’avventurosa storia di Annie Londonderry

Annie Cohen era nata a Riga nel 1870 ed era emigrata da bambina con la famiglia a Boston, negli Stati Uniti. Come tutte le ragazze dell’epoca si era poi sposata ed aveva avuto subito tre figli. Il marito, dal quale aveva acquisito il cognome, si chiamava Max Kopchovsky. Le poche informazioni su di lui dicono solo che era un venditore ambulante ebreo ortodosso, appassionato dello studio della Torah. Da questa descrizione Max sembra così tanto uno spasso che capiamo perché Annie abbia deciso di improvvisarsi ciclista pur di sfuggire alla sua vita quotidiana.

Oltre ad essere una moglie e una madre, Annie si occupava anche della vendita di spazi pubblicitari per i quotidiani locali. Aveva infatti una mentalità molto avanti per l’epoca. Le importava di più essere libera di guadagnare i suoi soldi che stare a casa e fare la brava madre di famiglia. In ogni caso Annie non era un’eroina femminista, piuttosto una ragazza molto sveglia che voleva viaggiare e vivere delle avventure precluse alle donne. Questo è il motivo che ce la rende così vicina e ancora attualissima.

L’occasione perfetta per la sua fuga dalla noia familiare apparve nel 1894, quando aveva ventitré anni. Due membri di un club di Boston infatti offrirono un premio di $ 5.000 ad una donna in grado di compiere il giro del mondo in bicicletta e guadagnare altri $ 5.000 durante il viaggio in modo onesto. Annie trovò immediatamente la prima sponsorizzazione di $ 100 dalla Londonderry Lithia Spring Water Company per mettere una targa pubblicitaria sulla sua bicicletta e utilizzare ‘Londonderry’ come cognome per tutta la durata del viaggio.

La prima influencer della storia

Pensiamo che il fenomeno degli influencer sia recente ed invece è nato a fine ‘800, con nostra Annie Londonderry. È stata lei la prima a farsi pagare per apporre scritte sulla sua bicicletta e i sui vestiti, prima ancora della Ferragni e di Instagram. Dalle cronache locali sembra che Annie fosse partita in versione super zingara, con la bici piena di nastri e cartelli per prodotti di tutti i tipi, dalle camere d’aria ai profumi.

Il suo viaggio fu definito dalla stampa “il viaggio più straordinario mai intrapreso da una donna”. Annie Londonderry riuscì a mantenersi vendendo fotografie di sé stessa, apparendo come attrazione per i negozi locali e trasformandosi in un cartellone mobile affittando di spazi pubblicitari sul suo corpo e sulla sua bicicletta. A Chicago per esempio Annie era riuscita a farsi sponsorizzare dalla casa produttrice di biciclette Sterling Cycle Company. Aveva ifatti scambiato la sua voluminosa bici Columbia per una Sterling Roadster da uomo più veloce e leggera.

Annie Londonderry era in grado di “vendersi bene” con qualunque sponsor. Pur avendo mentito spudoratamente su posti mai visitati e su parte del tragitto effettuato con altri mezzi, era riuscita a diventare una vera celebrità. Ad ogni tappa infatti c’era sempre una folla che voleva incontrare questa donna stravagante che aveva lasciato marito e figli a casa per partire in bicicletta, con solo un cambio di vestiti e una pistola dall’impugnatura in madreperla.

Le tappe del viaggio in bicicletta di Annie Londonderry

Il viaggio intorno al mondo di Annie Londonderry era durato 15 mesi. Partita da Boston, aveva fatto tappa a Chicago, New York, Parigi, Marsiglia, Alessandria d’Egitto, Colombo, Singapore, Saigon, Hong Kong, San Francisco e altre città ancora. Durante questo viaggio Annie era riuscita a reinventarsi imprenditrice, atleta e giramondo. Era quindi tornara a Boston come una “donna nuova” per poi trasferirsi con tutta la famiglia a New York per proseguire la sua carriera di scrittrice e giornalista. Alla faccia delle signore per bene dell’epoca che stavano a casa a cucinare!

Il percorso “vero” seguito da Annie durante il suo viaggio in bicicletta passa principalmente per gli Stati Uniti, mentre il resto è stato fatto più che altro in nave e in treno. Annie infatti era una commerciale nata e “vendeva” il suo personaggio per imprese compiute solo parzialmente. Nonostante ciò trascinarsi dietro una bici bella pesante e avere solo un cambio di vestiti non era comunque il massimo della comodità. Non per niente a Chicago oltre a cambiare bici aveva anche abbandonato i suoi vestiti per indossare un completo da uomo decisamente più comodo e leggero.

Il suo itinerario era abbastanza improvvisato e partiva da Boston, in Massachusetts per passare attraverso gli Stati di Rhode Island, New York, Ohio, Illinois e tornare a New York City per imbarcarsi per Le Havre e attraversare la Francia verso sud. Da Marsiglia Annie si era poi imbarcata di nuovo, questa volta in direzione Egitto, e aveva fatto tappa ad Alessandria e Port Said. Quindi era andata in Palestina e in Yemen, per poi risalpare per l’Asia e visitare Sri Lanka, Singapore, Vietnam, Cina e Giappone. Dal Giappone era poi rientrata negli Stati Uniti via nave a San Francisco. Aveva poi pedalato in California, Arizona, New Mexico, Texas, Colorado per tornare di nuovo a Chicago e terminare il viaggio a Boston, da dove era partita.

Tappe vere e presunte

Il suo viaggio era composto da tappe “confermate” e altre aggiunte solo per pompare il suo personaggio e ottenere maggiori sponsorizzazioni. Non ci sono infatti fonti certe che abbia visitato anche Russia e Corea, o che sia stata aggredita dai banditi come raccontava ai giornali locali per aumentare il fascino del suo personaggio.

Noi blogger comunque non possiamo giudicarla troppo male perché anche noi adoriamo raccontare storie di viaggio in cambio di un bel mazzetto di dollaroni. Per di più al tempo in cui Annie Londonderry aveva compiuto la sua impresa non esisteva ancora Google per smentirla. L’etica giornalistica per di più era basata sulle fake news e notizie che facevano scalpore. Non c’è da stupirsi quindi se si sia presentata in ogni posto in modo diverso per adattarsi alla sua audience!

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Come Annie Londonderry ha cambiato la vita delle donne

A volte i cambiamenti più grandi si fanno strada in modo inaspettato. Annie Londonderry ha influenzato tantissimo l’opinione pubblica del suo tempo e i diritti delle donne senza essere un’attivista politica. Annie infatti era solo una ragazza sveglia che sognava la libertà di viaggiare da sola e di poter gestirsi i suoi soldi. Entrambe queste attività non erano contemplate per le donne nel periodo vittoriano. Tuttavia Annie Londonderry ha colto l’occasione di fare un giro del mondo sponsorizzato, cavalcando alla perfezione la disputa sulla parità dei sessi.

Far ripetere a una donna il giro del mondo in bicicletta di Thomas Stevens non era solo una scommessa tra gentiluomini. Rientrava nel dibattito più ampio sul ruolo della donna. L’opinione pubblica dominante sosteneva che una donna non fosse in grado di badare a sé stessa durante un viaggio del genere perché priva della resistenza fisica e della forza mentale necessaria. Giustamente ora ci indigniamo tantissimo e ci viene voglia di zittire subito chiunque dica una cosa del genere, ma a quel tempo era la normalità.

Annie Cohen ‘Londonderry’ Kopchovsky dimostrò a tutti quanto si sbagliavano e diede una ventata di ottimismo a tutte le donne del suo tempo. Prima di questo viaggio non era neanche mai salita su una bicicletta e la sua unica preparazione atletica erano state poche ore di lezione. Nonostante ciò partì all’avventura con gonne e crinoline su una pesantissima bicicletta di ben 42 chili che scambiò dopo poche tappe con un modello più leggero e pratici vestiti da uomo.

Il libro sul viaggio intorno al mondo di Annie Londonderry

Negli anni la meravigliosa storia di Annie Londonderry si è persa tra imprese sempre più stupefacenti. Per fortuna qualche anno fa è stata riportata alla luce dal pronipote giornalista Peter Zheutlin che l’ha riscoperta per caso. Affamata di gloria e voglia di libertà com’era, Annie probabilmente sarebbe stata felicissima del suo riconoscimento come prima influencer e travel blogger della storia. Fu pure il punto d’incontro tra la popolarità della bicicletta e il cambiamento delle donne nella società vittoriana.

Il libro Il giro del mondo in bicicletta. La straordinaria avventura di una donna alla conquista della libertà racconta la storia di una ragazza anticonformista di Boston. Grazie al suo spirito di avventura e alle sue capacità imprenditoriali ha contribuito all’emancipazione delle donne di tutto il mondo.

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A me il libro Il giro del mondo in bicicletta su Annie Londonderry era piaciuto tantissimo e l’avevo trovato una vera ispirazione. Scrivimi nei commenti se conoscevi già la storia di questa modernissima eroina femminista!

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26 commenti

Miss Polette 20/11/2019 - 23:39

Mitica! Mai sentita nominare ma ammiro moltissimo questo suo lato da imprenditrice, avesse avuto Instagram all’epoca altro che Ferragnez

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Paola 23/11/2019 - 09:41

Esatto! Però con internet sarebbe stato troppo facile beccarla quando ‘decorava’ troppo le sue Stories ahahah

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Maria 20/11/2019 - 22:13

Viaggiare alla fine dell’800 non era tanto semplice soprattutto per le donne. Se lo poteva permettere chi aveva soldi e appartenenti a famiglie di ceto medio-alto. Certo che a 23 avere già tre figli è tutto dire e sicuramente con un marito del genere la voglia di evadere e tanta.

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Paola 20/11/2019 - 22:42

La stessa cosa ho pensato io #ciaone marito super simpatico, in sella e viaaaaaaa

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Speranza 20/11/2019 - 19:36

Ho riletto con piacere fantastico post, il secondo l’hai pubblicato?

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Paola 20/11/2019 - 22:42

Lo trovi qui https://girlybike.com/annie-londonderry/ Visto che l’argomento era una donna super in bicicletta le ho dedicato un post in apposito blog ♥︎

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Speranza 21/11/2019 - 05:48

Ah, ecco! Pensavo mi fosse sfuggito.

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Speranza 19/05/2018 - 02:21

Ma dai! Mai sentita nominare. Incredibile che sia riuscita a fare tutte quelle cose audaci e moderne. Se penso che ancora ai giorni nostri in alcune culture è proibito far andare le donne in bicicletta! Troppa libertà!

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Paola 19/05/2018 - 08:38

Pensa che mi sono appassionata così tanto ad Annie che sto scrivendo un altro post su di lei! È stata davvero incredibile

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Federica 04/05/2018 - 10:24

Ma che bella storia! Non la conoscevo e mi piace tantissimo.
Una donna decisamente sui generis e una vera pionera sotto molti aspetti. Forse sono io ignorante e mi sbaglio ma chissà come mai mi sembra molto meno nota di altri maschietti che hanno compiuto imprese simili. Dipenderà forse dal suo essere donna?!? Bah!

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Paola 04/05/2018 - 13:14

Purtroppo noi donne per farci notare dobbiamo lottare molto di più! Pensa a quante esploratrici sono conosciute da tutte e quanti esploratori… noi travel blogger donna possiamo fare opera di divulgazione anche in questo senso 🙂

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Silvia 02/05/2018 - 08:04

Non conoscevo assolutamente la storia e mi è piaciuta tantissimo! Incredibile la mentalità di questa donna e con che forza di animo ha deciso di andare contro i modelli, la famiglia e come ha rivoluzionato il suo ambiente. Incredibile come sia potuta andare in bici con quel vestito! purtroppo un pò di maschilismo tutt’oggi ancora c’è e di grandi avventuriere poco se ne parla.. Grazie Paola!

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Paola 02/05/2018 - 14:46

Ora sta a noi scrivere la prossima grande avventura e spogliarci dei nostri ruoli predeterminati, Annie ci ha spianato la strada!

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Marina ilgustoinviaggio 01/05/2018 - 16:48

MI hai fatto scoprire il mio nuovo mito! Una donna con la D maiuscola che ha realizzato l’impossibile

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Paola 01/05/2018 - 19:26

Annie è stata decisamente fantastica, io sono rimasta a bocca aperta a ogni pagina del libro immaginandomela a trovare sponsor per tutte le tappe pur di continuare la sua avventura!

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Sofia 01/05/2018 - 16:37

È il libro che mi ha dato l’idea del giro del mondo. Inizialmente anche io avevo pensato di farlo sulle mie ruote. Poi ho pensato che avrei avuto bisogno di troppe cose al seguito. Ma la voglia di fare tutto sulle mie ruote resta.

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Paola 01/05/2018 - 19:24

Sono sicura che con la tua testardaggine e organizzazione riuscirai a rendere accessibile anche il giro del mondo 🙂

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Simona 01/05/2018 - 14:18

Io non conoscevo la storia di Annie, e sinceramente mi chiedo come sia possibile?La storia di una donna che ha compiuto un’impresa del genere, si magari anche con qualche piccolo dettaglio aggiunto, dovrebbe essere oggetto di studio di tutte le donne del mondo. Sono rimasta decisamente colpita dalla sua impresa! E come dici tu, lei è il chiaro esempio che anche se non venivano etichettate come tali, influencer e travel blogger esistono già da moltissimi anni. In pratica non abbiamo inventato nulla di nuovo! Comunque ora ho un nuovo mito, un’altra fantastica donna da cui prendere ispirazione! 🙂

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Paola 01/05/2018 - 14:28

Ho contagiato anche te!!! Dopo aver letto il libro con la sua storia è mancato poco che mi creassi un altarino con la sua foto ahahah
La sua faccia tosta unita al suo coraggio erano davvero ammirevoli, soprattutto per come è riuscita a credere nel suo sogno e lasciare a casa la famiglia per partire, una cosa inconcepibile per l’epoca!

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Giulia 25/04/2018 - 08:00

Ma che super figa Annie Londonderry, viaggiare all’epoca era una vera e propria avventura, adesso sembra quasi una passeggiata 🙂 anche la somma che ha ricevuto non era certamente malaccio per l’epoca, è stata davvero in gamba!

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Paola 25/04/2018 - 17:53

Infatti è uno dei miei miti!!! Già mi ci vedo a mollare il pargolo al boyfriend e scappare in bicicletta alla prima occasione ahahahah

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robisceri 24/04/2018 - 17:39

Ma che bella storia! Non la conoscevo e non sapevo nulla di questo libro. Mi sono messa nei suoi panni e non so se avrei mai il coraggio di prendere, partire e mollare marito e figli per un bel pezzo. Chissà 😀

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Paola 24/04/2018 - 17:43

Il marito doveva essere di una noia mortale da quello che riportano i biografi dell’epoca. Probabilmente era meglio un viaggio barbon style rispetto a un giorno in più in sua compagnia! Io comunque sogno il suo viaggio in bicicletta da quando ho scoperto questo libro!

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robisceri 24/04/2018 - 19:35

Ecco… Siamo inguiate

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Simona Genovali 24/04/2018 - 17:13

Ciao Paola, non conoscevo questa storia! E comunque siamo sempre noi donne a fare cose straordinarie o sbaglio ?

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Paola 24/04/2018 - 17:23

Forse perché partiamo svantaggiate… quando abbiamo successo è però un successo globale e la storia di Annie Londonderry secondo me è una grandissima ispirazione per tutte noi blogger

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