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Bologna in un giorno: cosa vedere

di Paola
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Bologna è una città a misura d’uomo nel centro Italia, famosa soprattutto per la sua cucina, l’Università più antica del mondo ancora in attività e una storia strettamente connessa a quella dello Stato Pontificio di cui faceva parte. Per la sua posizione geografica, ben collegata con le maggiori città italiane, Bologna è la destinazione perfetta per una gita di un giorno. Tra torri medievali, fontane, luoghi di culto, palazzi storici, e portici che si estendono per ben 40 chilometri, c’è davvero tantissimo da vedere.

Cosa vedere nel centro storico di Bologna

Bologna è una città universitaria ricca di eventi culturali e artistiche, circondata da bellissimi colli e famosa per la sua gustosa cucina, tra ragù e tortellini. Le attrazioni che ti propongono coprono alcune delle principali attrazioni del centro storico di Bologna, che può essere facilmente visitato a piedi. Io le ho scoperte grazie all’itinerario ideato da Libera Salcuni, autrice di Liberamente Traveller, per il blogtour delle Travel Blogger Italiane. Se hai più tempo a disposizione, ho aggiunto altre attrazioni bolognesi da non perdere.

Per scoprire il meglio della città ho partecipato con le altre blogger alla visita guidata organizzata da Succede solo a Bologna, un’associazione locale con lo scopo di diffondere e divulgare la cultura bolognese. L’associazione organizza corsi di dialetto bolognese e gestisce anche diversi monumenti cittadini. Partecipando alle loro attività puoi completare una card con un timbro per ogni attrazione di Bologna visitata, per diventare una vera bolognese ad honorem.

In alternativa, se non vuoi camminare, puoi visitare tutte queste attrazioni di Bologna a bordo del bus turistico e del trenino San Luca Express che ti porta fino alla cima dell’omonimo Santuario.

Con il gruppo delle Travel Blogger Italiane in visita a Bologna
Con il gruppo delle Travel Blogger Italiane in visita a Bologna

Piazza Maggiore

Il cuore di Bologna, da cui iniziare ogni visita alla città, è Piazza Maggiore, luogo di mercato e assemblee popolari sin dal Medioevo. Proprio per questo motivo puoi vedere su un muro della piazza le diverse unità di misura per i commerci utilizzate a Bologna prima dell’introduzione del sistema metrico decimale. Nel Medioevo ogni città utilizzava infatti sue misure personali. Bologna utilizzava la tegola e il mattone per le costruzioni, il piede per le distanze e il braccio o il mezzo braccio per le stoffe.

In Piazza Maggiore si trova anche una statua di Papa Gregorio XIII, il papa che riformò il calendario come lo conosciamo oggi. Papa Gregorio XIII fu una figura di spicco per la città e, una volta salito al soglio pontificio, commissionò la realizzazione della Sala delle Carte Geografiche in Vaticano, una serie di mappe d’Italia orientate dal punto di vista di Bologna.

Infine, durante la visita di Piazza Maggiore va ricordato che nel Medioevo avevano sede due delle corporazioni più importanti della città. Quella dei macellai, da cui il detto “Bologna la grassa”, e quella dei notai, per cui viene ricordata come “Bologna la dotta”. In piazza la corporazione dei notai possedeva anche una cappella.

Gli edifici storici di Piazza Maggiore

Attorno e al centro di Piazza Maggiore si trovano alcuni tra i più importanti edifici storici di Bologna, come il Palazzo Comunale, il Palazzo del Podestà, il Palazzo di Re Enzo, Palazzo dei Bianchi e la Fontana del Nettuno. Una curiosità tutta bolognese è che la Torre Re Enzo non ha fondamenta proprie. Si erge infatti su pilastri sopra il voltone del Podestà.

Lo stesso portico di Piazza Maggiore rientra tra le cose bizzarre da scoprire a Bologna: i quattro angoli del porticato trasmettono il suono all’angolo opposto. Una delle attività da fare in città con gli amici è sussurrare qualcosa in un angolo mentre un altro ascolta dall’angolo opposto.

La Torre dell’Orologio, che conserva le Collezioni Comunali d’arte, suona solo per la Liberazione il 21 aprile, avvenuta a Bologna in anticipo rispetto al resto d’Italia. Pur non essendo un giorno festivo, perché la Liberazione viene comunque celebrata il 25 aprile anche a Bologna, il suono delle campane rimane una tradizione molto amata in città.

Fontana del Nettuno

Bologna è stata parte dello stato pontificio e per questo motivo la Fontana del Nettuno, realizzata per volontà di Papa Pio IV e uno dei simboli cittadini. Realizzata dallo scultore Giambologna nel 1564, la fontana si rifornisce da una cisterna sotterranea situata a due chilometri di distanza. Nonostante la sua bellezza, la Fontana del Nettuno venne recintata per secoli, in quanto veniva utilizzata per lavare le verdure del mercato di Piazza Maggiore.

La statua del dio Nettuno rappresenta l’esaltazione del potere pontificio. Ai suoi piedi si trovano le figure delle Nereidi, delle sirene con due code, rappresentanti i continenti. L’allegoria è quella del potete della Chiesa su tutto il mondo, ambizione dei papi e sello Stato Pontificio che governava Bologna.

Il dio Nettuno è scolpito in una manierista, con una torsione del busto che mette in mostra il muscoli del corpo. Il fisico del dio rimane attraente anche per i canoni di bellezza contemporanei, tuttavia c’è un altro particolare anatomico che si nota osservando la statua da un punto preciso di Piazza Maggiore.

Guardando la fontana dalla cosiddetta “pietra della vergogna”, segnalata da un colore diverso, la mano sinistra del dio sembra assumere la forma di un fallo in erezione. Bizzarria anatomica apparentemente non voluta dallo scultore Gianbologna, ma oggi uno dei motivi per cui ammirare l’imponente statua bronzea da ogni prospettiva.

Infine, un altro dei segreti della statua del Nettuno, è il suo tridente, preso come ispirazione per la creazione del logo della casa automobilistica Maserati. Il logo Maserati e il tridente del dio Nettuno sono uguali, ma nessun bolognese pare si sia mai risentito per il plagio.

Fontana del Nettuno in Piazza Maggiore a Bologna
La Fontana del Nettuno in Piazza Maggiore a Bologna

Palazzo del Podestà

Il Palazzo del Podestà è un edificio storico situato nel centro di Piazza Maggiore, vicino alla fontana del Nettuno che fu la prima sede del governo cittadino. Costruito agli inizi del 1200, l’edificio inizialmente ospitava podestà, giudici e ufficiali, anche se nel corso dei secoli ha svolto diverse funzioni. Oggi puoi visitare il Palazzo del Podestà solo durante mostre ed eventi speciali, ma rimane comunque un’attrazione da non perdere a Bologna perché strettamente legata alla sua storia.

Palazzo del Podestà di Bologna
Palazzo del Podestà di Bologna

Palazzo del Re Enzo

Il Palazzo Re Enzo, situato accanto al Palazzo del Podestà e costruito tra il 1244 e il 1246 come estensione degli edifici comunali. Prende il nome dal Re Enzo, figlio di Federico II, che vi è stato imprigionato per 23 anni fino alla sua morte. Oggi, il Palazzo Re Enzo viene utilizzato come sede per congressi, mostre, iniziative culturali e riunioni aziendali.

Dalle fonti dell’epoca, Re Enzo viene descritto come un uomo bellissimo, di media statura, dal cuore generoso e con un grande fascino. Dotato di una mente brillante, audace, colto e incline alle arti, come il padre Federico II, amava comporre canzoni e sonetti in volgare siciliano e parlava fluentemente latino, tedesco e provenzale.

Tra il 1239 e il 1249, partecipò al conflitto che opponeva l’Impero, i comuni e il papato in Italia, accanto al padre. Tuttavia, il 26 maggio del 1249, durante una battaglia presso Fossalta, in provincia di Modena, Re Enzo fu catturato dalle truppe del comune guelfo di Bologna.

Nonostante Federico II cercò in tutti i modi di far liberare suo figlio, comprese ricche offerte di riscatto e lettere, gli orgogliosi bolognesi decisero di tenere Re Enzo prigioniero fino alla fine dei suoi giorni. La prigionia fu molto rigida all’inizio, ma col passare degli anni divenne meno dura, fino a rasentare la semilibertà pur senza mai permettergli di uscire dal palazzo. Re Enzo aveva al suo servizio servi e paggi e poteva ricevere visite, comprese donne da cui ebbe dei figli.

Almeno una volta Re Enzo tentò la fuga nascondendosi in una brenta, una grande cesta verticale utilizzata per il trasporto del pane. Tuttavia, venne scoperto a causa di una ciocca bionda di capelli che spuntava dalla cesta. La scena della fuga è raffigurata su una formella in terracotta posta sul muro esterno del Palazzo del Podestà ed è una delle curiosità di Bologna da cercare durante la visita in Piazza Maggiore.

Basilica di San Petronio

La Basilica di San Petronio, situata in Piazza Maggiore, è l’edificio più iconico di Bologna e un’attrazione turistica di grande rilievo. Innanzitutto va detto che la Basilica, pur essendo la chiesa più nota della città, non è la cattedrale di Bologna. La chiesa è dedicata a San Petronio, ottavo vescovo del capoluogo emiliano.

La costruzione della Basilica di San Petronio risale al XIV secolo, ma solo nel 1514 l’architetto Arduino degli Arriguzzi venne incaricato di completarla. In origine, il progetto prevedeva una grandezza tale da superare la Basilica di San Pietro a Roma. I lavori furono interrotti da Papa Pio IV, probabilmente per non oscurare l’importanza della chiesa romana. Nonostante ciò, la Basilica di San Petronio rimane ancora oggi la chiesa gotica in mattoni più grande del mondo e la sesta basilica più grande d’Europa.

All’interno della Basilica, si trovano due attrazioni uniche: la meridiana più lunga del mondo e l’organo funzionante più antico d’Italia. In particolare, l’organo è dotato di un registro indipendente, il che significa che è possibile selezionare quale fila di canne far suonare. Inoltre, gli interni della Basilica ospitano 22 cappelle che si aprono nelle navate laterali e conservano opere d’arte di grande bellezza.

La facciata incompiuta della Basilica di San Petronio è uno dei suoi tratti distintivi. Nel XVI secolo, furono studiate numerose varianti per completarla. Ogni volta però i lavori furono interrotti a causa della mancanza di finanziamenti e diatribe sullo stile da adottare. La facciata incompiuta è quindi diventata a suo modo un’opera d’arte unica, che testimonia la varietà di progetti che furono elaborati per completarla.

Facciata della Basilica di San Petronio a Bologna
Facciata incompiuta della Basilica di San Petronio a Bologna

Basilica di Santo Stefano

Il Santuario di Santo Stefano è una delle chiese più importanti di Bologna e si trova sull’omonima piazza. La sua origine risale al V secolo, quando il vescovo Petronio, dopo un viaggio in Terra Santa, volle ricreare una copia del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Proprio come avveniva con i Sacri Monti nel nord Italia.

La Basilica di Santo Stefano sorge sulla base di un antico tempio pagano dedicato alla dea egizia Iside. Nel corso dei secoli ha avuto moltissime modifiche ed ampliamenti. La Basilica di Santo Stefano rientra nel complesso più ampio delle Sette Chiese, costituito da sette chiese che si trovano una dentro l’altra.

All’interno del Santuario si trova un battistero ottagonale che simboleggia la vita eterna. La sua forma ottagonale, con otto lati, rappresenta gli otto giorni di attesa per la resurrezione. Per la religione cristiana primi sette giorni sono quelli in cui è stato creato il mondo. Altre meraviglie artistiche e architettoniche sono la scultura del Compianto su Cristo morto del 1700 e il Cortile di Pilato in stile romanico emiliano.

Se ti incuriosisce approfondire la storia di questo complesso puoi visitare il Museo di Santo Stefano. Nel museo sono conservati oggetti cultuali, reliquiari, abiti talari e opere d’arte un tempo esposte nelle Sette Chiese. L’ingresso alla Basilica Santuario di Santo Stefano è gratuito negli orari di apertura. Vale quindi la pena dare un’occhiata al suo interno molto particolare, differente dalle altre chiese bolognesi.

La Walk of Fame di Bologna

Non tutti sanno che la città di Bologna ospita l’unica Walk of Fame del jazz italiana, situata in Via degli Orefici tra Piazza Maggiore e le Due Torri. La passeggiata celebra i grandi nomi della musica jazz mondiale attraverso stelle posizionate sulla pavimentazione.

Ogni anno, l’associazione La Strada del Jazz posa sul marciapiede una stella di marmo dai contorni dorati, dedicata ai grandi artisti internazionali che partecipano all’omonima manifestazione musicale bolognese. Tra le stelle più famose, ci sono quelle dedicate a Miles Davis, Ella Fitzgerald e Duke Ellington. Al centro della strada, in occasione del primo anniversario della scomparsa, è stata invece posta una stella dedicata a Lucio Dalla, famoso cantautore bolognese.

Lucio Dalla infatti iniziò la sua carriera come clarinettista nella Dr. Dixie Jazz Band, fondata da Nardo Giardina nel 1952. Il gruppo è tuttora in attività ed è considerato la jazz band più longeva del mondo. Proprio in questo gruppo Lucio Dalla incontrò il regista Pupi Avati. Si dice che i rapporti tra i due fossero tesi, poiché Pupi Avati temeva il talento di Lucio Dalla, clarinettista di grande abilità pur non avendo mai ricevuto una formale educazione musicale.

Stella dedicata a Lucio Dalla nella Walk of Fame del jazz a Bologna
Stella dedicata a Lucio Dalla nella Walk of Fame del jazz a Bologna

La casa di Lucio Dalla

Oltre al jazz, Bologna vanta una grande tradizione musicale, con numerosi cantautori e artisti originari del capoluogo emiliano. Lucio Dalla è senza dubbio uno dei cantautori più rappresentativi per il forte legame che aveva con Bologna, sua città natale, che si riflette in molte delle sue canzoni.

Camminando per la città, è possibile immaginare i luoghi di cui parla nelle sue liriche, come la famosa Piazza Grande che pare sia Piazza Cavour. Oggi il suo appartamento di via d’Azeglio, che occupa il piano nobile di un palazzo, è la sede della Fondazione Lucio Dalla ed è possibile visitarlo partecipando a un tour guidato alla casa di Lucio Dalla, ricco di aneddoti e curiosità sulla vita del cantautore.

Poster di Lucio Dalla a Bologna
Poster in ricordo di Lucio Dalla nelle vicinanze del suo appartamento a Bologna

Finestrella di Via Piella

La Finestrella di Via Piella è una delle attrazioni più famose della città. Ti farà sentire come a Venezia per la vista su uno dei rari canali medievali sopravvissuti. Nella mia giornata bolognese non ho fatto in tempo a vederla perché ho dedicato il pomeriggio a raggiungere a piedi il Santuario di San Luca. Se sali sul Colle della Guardia con il trenino però hai tempo per fare entrambe le cose.

La sua particolarità è la vista sul Canale delle Moline, uno dei pochi tratti d’acqua che, tra i primi del Novecento e il dopoguerra, non è stato ricoperto d’asfalto. Bologna infatti, pur non essendo attraversata da fiumi naturali, fu costruita su canali artificiali. Nel Medievo questi canali erano utilizzati per il trasporto di merci e persone e per fornire energia ai mulini delle industrie tessili locali.

Finestrella di Via Piella a Bologna
La vista dalla finestrella di Via Piella a Bologna

L’Archiginnasio

L’Archiginnasio è uno dei palazzi più caratteristici di Bologna e ospitava l’antica università della città. Secondo la leggenda, il Papa Pio IV lo fece costruire per sottrarre fondi alla Basilica di San Petronio e impedire che questa superasse le dimensioni di San Pietro a Roma. La costruzione dell’Archiginnasio occupò uno spazio che era destinato alla Basilica, limitando di fatto le dimensioni della chiesa. Uno dei punti salienti dal punto di vista architettonico è il cortile quadrato a doppio loggiato, magnificamente decorato.

All’interno del palazzo, si trova il Teatro Anatomico, che prende il nome dalla sua forma ad anfiteatro ed è stato utilizzato per lo studio dell’anatomia umana. In questa sala, puoi vedere una copia del tavolo in marmo dove venivano praticate le autopsie, circondato dalle panche degli studenti.

Attualmente, l’Archiginnasio è aperto solo durante la settimana, quindi non ho potuto visitarlo durante il weekend della mia visita a Bologna. Ringrazio però la mia collega blogger Cristina di Vi dò il Tiro per avermelo segnalato tra le attrazioni di Bologna. Se hai l’opportunità di visitarlo, non perdere l’occasione di ammirare questo capolavoro dell’architettura bolognese e scoprire la storia della sua università.

Quali sono i migliori punti panoramici di Bologna

Bologna è una città famosa per la sua bellezza e i suoi punti panoramici. Tra questi spiccano i portici di San Luca Patrimonio UNESCO che portano all’omonimo Santuario. La cupola del Santuario della Beata Vergine di San Luca è un altro dei punti panoramici di Bologna da non perdere, con una vista panoramica sui colli bolognesi, mentre dalla Torre degli Asinelli puoi vedere la città dall’alto.

I portici di Bologna

Una caratteristica unica di Bologna sono i suoi portici lunghi 40 chilometri e Patrimonio UNESCO. I porticati presenti nella città si distinguono per il loro stile architettonico. Puoi ammirare quelli medievali di Casa Isolani in Strada Maggiore, o quelli rinascimentali della Basilica di San Giacomo Maggiore in via Zamboni, per citarne alcuni.

Il portico di San Luca, che collega il centro di Bologna al Santuario della Madonna di San Luca, è il più lungo al mondo con la sua lunghezza di 3.796 metri per 666 arcate. La leggenda vuole che il numero delle arcate rappresenti il diavolo a forma di serpente, la cui testa viene schiacciata dalla Madonna del Santuario. La vista dai portici di San Luca è davvero panoramica e il porticato ti accompagna dal centro città fino alla cima del Colle della Guardia.

Curiosamente i portici di Bologna non sono stati costruiti, come in molte altre città, per proteggere dalle intemperie, bensì per allargare le case. Questo sistema venne utilizzato per aumentare il numero di alloggi per gli studenti che arrivavano nel capoluogo emiliano per frequentare l’Università.

I Portici di San Luca a Bologna
I Portici di San Luca a Bologna che collegano il centro città con il Santuario della Madonna di San Luca

Il Santuario della Beata Vergine di San Luca

Durante il mio blogtour a Bologna, ho visitato anche il Santuario di San Luca, situato sulla cima del Colle della Guardia. La sua cupola panoramica offre una vista incredibile sui colli bolognesi. La tradizione prevede di raggiungere la Basilica esclusivamente a piedi per chiedere l’intercessione della Madonna di San Luca. C’è chi lo fa per ottenere una promozione o per superare l’ultimo esame universitario prima della laurea.

Il Santuario della Beata Vergine di San Luca è raggiungibile attraverso il portico più lungo di Bologna. Si estende per quasi quattro chilometri e oltre a essere il portico coperto più lungo del mondo è anche Patrimonio UNESCO. Tuttavia puoi raggiungere il Santuario anche con il trenino che parte da Piazza Maggiore, risparmiando tempo e fatica.

Dal punto di vista religioso, il Santuario della Madonna di San Luca è considerato molto importante dai fedeli poiché custodisce un’icona della Beata Vergine. La leggenda narra sia stata costruita dall’evangelista Luca e portata a Bologna dalla basilica di Santa Sofia a Costantinopoli.

Se invece sei semplicemente a caccia di panorami mozzafiato, dal balcone situato sulla cupola del Santuario di San Luca puoi godere di una vista spettacolare sui colli bolognesi. Quando non c’è foschia, puoi persino ammirare le cime degli Appennini che segnano il confine tra Emilia Romagna e Toscana.

Santuario della Beata Vergine di San Luca a Bologna
Il Santuario della Beata Vergine di San Luca a Bologna

Le due torri di Bologna: la Torre degli Asinelli e la Torre Garisenda

Un’altra caratteristica architettonica di Bologna sono le sue torri, costruite nel Medioevo come simbolo di potere e ricchezza delle famiglie. Nonostante ne siano state edificate più di cento, solo una ventina rimangono in piedi oggi. Tra le torri più famose, la Torre Garisenda e la Torre degli Asinelli, che prendono il nome da due antiche famiglie bolognesi.

Entrambe le torri si trovano in Piazza di Porta Ravegnana, ma la Torre degli Asinelli è sicuramente la più imponente, alta ben 97 metri. Puoi salire sulla cima della torre attraverso una scala di 498 scalini, e la vista panoramica sulla città è un’esperienza indimenticabile.

La Torre Garisenda, invece, ha un’altezza di soli 48 metri ed è inclinata a causa del cedimento del terreno. Costruita nel XII secolo, un tempo era collegata alla torre degli Asinelli da un ponte. Nonostante la sua pendenza, la torre è ancora una vista suggestiva e affascinante.

Torre Garisenda e Torre degli Asinelli a Bologna
Le due torri di Bologna: Torre Garisenda e Torre degli Asinelli

Consigli per visitare Bologna

Per visitare Bologna la prima volta e scoprire tutte le sue curiosità, ti consiglio di partecipare a una visita guidata, come quella organizzata da Succede solo a Bologna per il blogtour Travel Blogger Italiane. Con la nostra guida di Elena, abbiamo avuto la possibilità di scoprire tante curiosità sulla città che non avremmo saputo riconiscere da sole, come le misure in Piazza Maggiore o la pietra della vergogna, dalla quale ammirare la Fontana del Nettuno da un’insolita prospettiva.

La tessera con le attrazioni di Bologna da visitare dell'associazione Succede solo a Bologna
La tessera con le attrazioni di Bologna da visitare dell’associazione Succede solo a Bologna

Se hai solo un giorno per visitare Bologna e non ti scoraggia l’idea di camminare tanto, puoi sicuramente vedere tutte le attrazioni che ho inserito in questo articolo, almeno dall’esterno. Ti consiglio però di prendere il trenino per raggiungere il Santuario della Madonna di San Luca, in quanto raggiungerlo a piedi richiede una mezza giornata.

In alternativa puoi anche visitare Bologna con il bus turistico panoramico, sempre una buona soluzione per avere un’introduzione alla storia e cultura di una città quando hai poco tempo a disposizione. Naturalmente, per visitare tutta Bologna in modo approfondito, servirebbero più giorni, ma questo itinerario può darti già una buona prospettiva sul capoluogo emiliano.

Infine, non puoi lasciare Bologna senza provare le sue specialità gastronomiche, come i tortellini in brodo o le tagliatelle al ragù, davvero squisite. Ti suggerisco di fermarti in una delle ottime trattorie della città per gustare questi piatti tipici.

Tortellini in brodo del ristorante Piano Piano a Bologna
Piatto di tortellini in brodo del ristorante Piano Piano in Piazza Maggiore a Bologna

Come arrivare a Bologna

Bologna è facilmente raggiungibile sia in auto che in treno, essendo ben collegata con le maggiori città italiane. Se decidi di utilizzare l’auto, le autostrade A1, A14 e A13 collegano Bologna con importanti località come Milano, Firenze, Roma, Venezia, Padova, Rimini e Ravenna, mentre la S64 collega Bologna direttamente con Ferrara. In centro città, ci sono diversi parcheggi a pagamento dove puoi lasciare la tua auto.

Tuttavia, il modo migliore, più economico ed ecologico per raggiungere Bologna è il treno. La stazione ferroviaria di Bologna Centrale è uno dei principali snodi ferroviari italiani, con passaggi regolari di treni ad alta velocità Italo o Trenitalia, Intercity e regionali. Una volta arrivata in stazione, puoi raggiungere il centro città in dieci minuti a piedi o con i bus.

Con le offerte Frecciarossa andata e ritorno in giornata puoi vedere Bologna in un giorno spendendo davvero pochissimo. Io ho fatto così, con un treno diretto da e per Torino, acquistando un biglietto andata e ritorno a circa € 50. Cerca tu stessa su Trainline, per confrontare tutte le offerte Italo e Trenitalia in un unico posto.

Se hai letto tutto questo articolo, hai scoperto che visitare Bologna in un giorno non è solo possibile, ma anche un’ottima idea per scoprire una città ricca di arte, cultura e buona cucina. Non esitare ad affidarti a una visita guidata per scoprire le principali attrazioni, come Piazza Maggiore, la Fontana del Nettuno e il Santuario della Madonna di San Luca. Inoltre, se sei una buona forchetta come me, non perdere l’opportunità di gustare le specialità gastronomiche locali, come i tortellini in brodo o le tagliatelle al ragù.

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