La Galleria Umberto I di Napoli è un elegante spazio pubblico che spicca tra la confusione cittadina. Riparata da un luminoso soffitto in vetro e acciaio, era il luogo d’incontro dei napoletani durante la Belle Époque. Oggi nasconde negozi e locali storici con un fascino d’altri tempi.
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Perché visitare la Galleria Umberto I di Napoli
Il primo impatto con Napoli è confusione, pizza, mercati e vociare per le strade. Il capoluogo partenopeo è una città rumorosa che non si ferma mai. I suoi abitanti sembrano sempre intenti a mangiare, spostarsi, fare la spesa. Dietro al colore della Napoli popolare si cela però una città regale che rievoca gli antichi fasti di teatri, castelli, chiese barocche e palazzi nobiliari.
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Immaginati una Napoli ottocentesca in fermento culturale, una città da cui transitavano nobili e intellettuali. Una città che non aveva nulla da invidiare agli sfarzi di Milano o di Torino, all’epoca capitale del Regno d’Italia. La stessa architettura della Galleria Umberto I riprende gli stili della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, edificata vent’anni prima, e della Galleria San Federico di Torino, successiva di una trentina d’anni.
Costruita per riqualificare un’area malsana e popolare nel centro città dopo l’epidemia di colera del 1884, la Galleria Umberto I aveva sostituito fatiscenti palazzoni sovraffollati con quattro palazzi di rappresentanza collegati tra loro da una galleria commerciale, secondo il progetto dell’ingegnere Emanuele Rocco.
Dalla fine dell’Ottocento la Galleria Umberto I divenne quindi il “salotto buono” di Napoli, il luogo in cui i gentiluomini si fermavano per farsi lustrare le scarpe dagli sciuscià mentre le signore facevano shopping riparate dalle intemperie dalla cupola in vetro e acciaio. A parte la scomparsa dei lustrascarpe, le abitudini borghesi partenopee non sono cambiate molto. Ancora oggi puoi passeggiare all’interno della Galleria Umberto I tra le vetrine dei negozi e gustare al bar un perfetto espresso napoletano.
Curiosità architettoniche della Galleria Umberto I
All’interno della galleria commerciale si trovano due strade coperte che si incrociano sotto la cupola in vetro e acciaio. Il pavimento in marmo è decorato con segni zodiacali, ma non si tratta dell’originale di fine Ottocento perché la Galleria Umberto I era stata danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. La pavimentazione odierna è stata rifatta durante la ristrutturazione del 1952.
La Galleria Umberto I di Napoli ha quattro ingressi – da Via San Carlo, Via Santa Brigida, Via Toledo e Vico Rotto San Carlo – situati a livelli diversi del piano stradale. Per questo motivo le scale per entrare nella galleria commerciale non sono uguali, hanno un differente numero di gradini per ogni ingresso. Il capoluogo partenopeo infatti non è pianeggiante, ma quartieri e vie sono dislocate su più livelli.
Ogni ingresso della Galleria Umberto I è caratterizzato da archi decorati in modo differente. L’ingresso principale affacciato su Via San Carlo è decorato da quattro statue in marmo che rappresentano le aree del mondo conosciuto. La visione è quella stereotipata dell’epoca, con l’Africa rappresentata da un casco di banane e una sfinge.
Il teatro sotterraneo Salone Margherita
La Galleria Umberto I comprende anche un teatro sotterraneo, il Salone Margherita, nato per ospitare concerti da camera e per lungo tempo considerato il più famoso cafè-chantant partenopeo. L’ingresso del Salone Margherita si trova a pochi passi da via Santa Brigida ed era frequentato abitualmente da nobili e letterati.
Il Salone Margherita si ispirava ai cafè-chantant parigini come Moulin Rouge e Folies Bergère e fu il primo teatro in Italia a proporre uno spettacolo di can can. Menu e palinsesti erano scritti in francese, i camerieri in livrea parlavano in francese. Persino gli artisti si fingevano francesi scegliendo nomi d’arte ispirati ai divi e dalle vedettes parigine.
Dove dormire a Napoli
Il capoluogo partenopeo offre tantissime strutture in cui soggiornare, con hotel e appartamenti in centro e affacciati sul mare. Il mio consiglio è di lasciarti incantare dalle magnifiche proposte di Booking.com che puoi scoprire cliccando su “Cerca” nel box qui sotto.
Scrivimi nei commenti se conoscevi la Galleria Umberto I e la versione elegante e raffinata della Napoli di fine Ottocento. Per me è stata una sorpresa scoprire questo contrasto con la Napoli colorata e popolare che tanto affascina i visitatori di oggi.
2 commenti
Deve essere davvero bellissima dal vivo, spero di visitare Napoli presto! 🙂
Napoli è una città che davvero mi ha fatto innamorare e mi è rimasta nel ♥︎