Viaggio quasi sempre in treno perché adoro la comodità di non pensare a nulla fino a destinazione, niente traffico, niente problemi di parcheggio. Il tempo trascorso in treno diventa per me tempo per rileggere la guida della mie destinazione o se il viaggio è verso qualche posto già noto per tuffarmi tra le pagine di qualche romanzo ambientato sui binari. Dopo romanzi, diari e reportage a sfondo ferroviario ambientati in Europa e lungo la Transiberiana, dedico questo elenco ai libri in treno lungo le rotte dell’Asia (Transiberiana e Transmongolica escluse).
Indice dei contenuti
#1 Cuccette per signora, di Anita Nair
Fino al 1998 alla stazione di Bangalore, in India, si poteva non solo prenotare una cuccetta per signora su un treno notturno, ma addirittura farlo da uno sportello dedicato per signore. Ora pare che non esista più questa possibilità di scegliere uno scompartimento al femminile sui treni indiani (mentre sui treni notte italiani si può scegliere senza problemi).
Anita Nair comunque in Cuccette per signora ci racconta la storia di una donna che intraprende un viaggio da sola in treno, proprio in uno scompartimento di cuccette per signora. Si tratta di un viaggio a lungo desiderato che finisce per intrecciarsi con le chiacchiere e i racconti di vita delle sue compagne di scompartimento.
Questo libro sembra scritto proprio per i momenti in cui ci sentiamo sospese in una situazione che sembra immutabile, mentre ci chiediamo se possiamo essere single e felici (e magari viaggiare pure quanto ci pare) invece di doverci adeguare alle aspettative che famiglia, amici e società hanno su di noi.
Akhila è una donna di 45 anni, single, che non ha mai potuto vivere la sua vita: sempre figlia, sorella, zia sino al giorno in cui compra un biglietto ferroviario di sola andata per un paese in riva al mare di Kanyakumary, in India, gloriosamente sola per la prima volta nella sua esistenza e determinata a essere libera da tutto ciò che l’aveva confinata sino a quel momento. Nell’intima atmosfera dello scompartimento del treno che divide con altre cinque donne, Akhila conosce le sue compagne di viaggio. Ascoltando le storie delle donne, Akhila entra nei più privati momenti delle loro vite, cercando in loro una soluzione alle domande che l’hanno accompagnata per tutta la vita: può una donna restare single e felice, o ha bisogno di un uomo per esserlo?
[content-egg-block template=price_comparison_card groups=”Cuccette per signora”]
#2 The great railway bazaar, di Paul Theroux
Un treno fantasma verso la Stella dell’Est è praticamente introvabile in italiano, persino Amazon lo segnala come non disponibile al momento in cui scrivo questo articolo. Per fortuna la versione inglese è più facile da trovare visto che sembra un libro da non perdere per chi ama viaggiare in treno.
Nel 1975 un giovane e ambizioso Paul Theroux decise di intraprendere una straordinaria avventura: partendo da Londra raggiunge Tokyo servendosi esclusivamente di treni. Da quell’esperienza nacque uno dei suoi primi libri di viaggio. Trent’anni dopo il grande scrittore ripercorre i propri passi sulle strade ferrate dell’Asia. Il risultato è questo nuovo capitolo della sua inesausta esplorazione di ogni angolo nascosto del pianeta. Forte di una scrittura precisa ed evocativa, libera da qualsiasi esotismo e capace di raccontare la bellezza senza arretrare di fronte alle brutture e alle contraddizioni del mondo, Theroux ci trasporta in luoghi lontani e spesso poco conosciuti come Tbilisi, Baku, le città sacre dell’India e le megalopoli giapponesi. Un viaggio che non è solo l’attraversamento di queste terre, ma soprattutto la descrizione del perpetuo peregrinare di una delle anime erranti più fascinose del nostro tempo.
[content-egg-block template=price_comparison_card groups=”Un treno fantasma verso la Stella dell’Est”]
#3 Il gallo di ferro, di Paul Theroux
Anche Il gallo di ferro di Paul Theroux è introvabile in italiano. Puoi però leggere il resoconto del suo ‘Interrail’ cinese durato un anno in inglese, Riding the Iron Rooster.
Un antico proverbio cinese dice: “Possiamo sempre ingannare uno straniero”. Paul Theroux ha accettato la sfida e ha attraversato, in un anno, treno dopo treno, l’immenso pachiderma asiatico, accompagnato per quasi tutto il viaggio da un burocrate per nulla spiritoso. Theroux ha alloggiato in alberghi scadenti e mangiato cibi repellenti e ha visto cose terribili; e, paradosso finale, ha finito il suo viaggio in Tibet: un posto in cui tutti odiano la Cina e i cinesi. Nel corso del suo anno sui binari lo scrittore americano ha incontrato nuovi ricchi e vecchi poveri, ha dialogato con l’elegante e impossibile casta di eletti. Ha sperimentato il disagio estremo di una marcia senza ritmo, esposto ai capricci del tempo e alle inefficienze dell’uomo.
[content-egg-block template=price_comparison_card groups=”Il gallo di ferro”]
Questi libri mi hanno fatto sognare e rivivere le mie ben più modeste avventure in treno notte in Thailandia e in Vietnam. Niente cuccette per signora in Thailandia, ma un comodo scompartimento misto di seconda classe diretto a Chiang Mai da Bangkok pieno di viaggiatori zaino in spalla com’ero io. In Vietnam invece, da Ho Chi Minh City a Hanoi era stato una specie di viaggio della speranza in terza classe, o forse peggio ancora, perché i sedili economici dei treni vietnamiti sono molto molto più stretti di un sedere europeo taglia 42 (!).
Quali sono state le tue avventure sui binari dell’Asia? Raccontamelo nei commenti, e scrivimi anche se hai nuovi titoli da aggiungere a questo elenco per ispirare altre viaggiatrici avventurose.
29 commenti
Non amo moltissimo il treno come mezzo di trasporto ma adoro Paul Theroux. I suoi “ultimi giorni ad Hong Kong” sono tra le sue tante opere una delle mie preferite. L’unica pecca è che ha scritto davvero tantissimo nella sua vita e leggere tutto è davvero un’impresa!
Il dramma degli scrittori prolissi 🙂
Il treno è il mio mezzo di trasporto preferito e non ho letto neanche uno di questi quindi segno!! Sono sisucramente di mio gusto, ho bisogno di nuove letture
Questi titoli arrivano giusto in tempo per passare la quarantena allora!
Cuccette per signora mi ispira, mi hanno sempre affascinato le storie di donne indipendenti che sanno stare da sole… Sai che io in treno non riesco a leggere? Preferisco ascoltare la musica
Spero che tu non sia una di quelle viaggiatrici con le cuffie che assorda i vicini con il brusio 😉 Io scelgo sempre le carrozze silent coach proprio per evitare chi ascolta la musica ahahah
Ahahahaha no, sono molto discreta!
Anche a me piace un sacco leggere in treno e ammetto che sull’Asia ho letto davvero poco e i tuoi consigli mi ispirano molto, mi sa che potrei cominciare proprio da “Cuccette per signora”!
Cuccette per signora sta andando per la maggiore! 🙂
Questi libri sembrano tutti molto interessanti! Avevo già sentito parlare del primo ed è da tempo che mi ero ripromessa di leggerlo… Magari ne approfitto durante questa quarantena! 🙂
La quarantena è il momento adatto per leggere 😉
Libri interessanti: pensare all’Asia e alle ferrovie mi fa venire in mente Michael Portillo e il suo “Railroad Adventures”. Mi piace un sacco come argomento.
Vado a cercarlo, grazie per la segnalazione 🙂
Non conoscevo questi libri e mi hai incuriosita tanto. Grazie! Corro a cercarli!
Fammi poi sapere i tuoi preferiti 🙂
Stupendi questi suggerimenti ma soprattutto il libro di Anita mi ha incuriosita tantissimo. Soprattutto visto il mio recente viaggio in India, che ho davvero adorato. Lo tengo presente.
Sono i libri così che mi spingono a viaggiare!
Bellissima questa lista! Se dovessi scegliere un titolo, non avrei dubbi: Cuccette per signora, di Anita Nair! Assolutamente nelle mie corde. Mi farebbe sognare come desidero da tempo.
Concordo con te, anche io amo molto questo genere di romanzi al femminile
Anche a me piace molto viaggiare in treno, ma credimi, se provo a tenere la testa sul libro mi sento male… devo necessariamente guardare fuori dal finestrino, oppure dormire. Cosa che mi viene sempre benissimo. Mi piace molo la tua selezione di testi, mi hai incuriosita.
Io invece leggo sempre in viaggio, o più spesso lavoro al computer ai prossimi post del blog se sono da sola 🙂
Ouch, il proverbio cinese sugli stranieri mi ha stesa! Da straniera, poi! In Vietnam non sono stata in treno, ma posso immaginare la strettezza dei sedili, basta pensare ai tunnel di guerra e a quelle imbracature microscopiche… Mannaggia a loro! 🙂
Ho una foto impubblicabile (nel mio periodo backpacker mi vestivo in modo abbastanza improvvisato) in cui “provo” un tunnel vietnamita rimanendo incastrata a livello sedere ahahahah
Anche io viaggio spesso in treno ma ammetto che faccia fatica a leggere quando viaggio. Mi distraggo sempre osservando i paesaggi fuori dal finestrino, indipendentemente da quanto interessanti possano essere
Io invece in treno non riesco a leggere perché lavoro! Mi ispira un sacco a scrivere nuovi post per il blog 😀
In generale quando sono in viaggio all’estero, uso poco il treno come mezzo di trasporto! Però adoro leggere, mi segno i libri che hai consigliato, così poi me li leggo!
Io invece prendo spesso i treni all’estero, mi piacciono molto anche le stazioni, ma sono un po’ una nerd dei treni 😀
Anche io amo viaggiare in treno e quando non mi perdo a fantasticare guardando fuori dal finestrino, ho il naso tuffato nelle pagine di un libro. Ho adorato Cuccette per signora, una storia delicata e bellissima
I viaggi “esotici” in treno fanno sempre sognare anche me