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Ghetto di Roma: cosa vedere nel quartiere ebraico della capitale

di Paola
4 commenti

Il Ghetto di Roma è un quartiere storico situato nel centro di Roma, ricco di storia e tradizione, sede da secoli della comunità ebraica. Grazie al blogtour #RomaTBI2023 organizzato dalla mia community Travel Blogger Italiane ho potuto visitarlo in compagnia di una guida turistica e incontrare membri della comunità ebraica, grazie ai quali ho ricevuto uno sguardo unico sulla vita e sulla cultura del quartiere.

Cosa vedere nel Ghetto di Roma

Il Ghetto ebraico di Roma è un quartiere meno conosciuto rispetto alle attrazioni più note della capitale come Colosseo, Pantheon, Città del Vaticano, ecc. Tuttavia ti consiglio di dedicarci almeno mezza giornata e fermarti a pranzo o a cena per scoprire anche questo aspetto di Roma. La comunità ebraica romana è la più antica d’Europa e nel corso dei secoli è cresciuta d’importanza, vivendo con entusiasmo in prima persona la Storia italiana, fino al momento della Shoah, la pagina più buia della nostra storia recente.

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Tra i luoghi di interesse più noti del Ghetto di Roma ci sono il Tempio Maggiore, la sinagoga più importante della capitale, costruita nel 1904, Via del Portico d’Ottavia famoso per i numerosi ristoranti di cucina giudaico-romanesca, Piazza delle Cinque Scole su cui si affacciavano cinque sinagoghe ebraiche di rito diverso. A questi si aggiungono il Museo Ebraico sulla storia della comunità ebraica di Roma e il Museo della Shoah, gestito dall’omonima Fondazione, per documentare e tramandare gli orrori delle leggi razziali e delle deportazioni.

Il Portico d'Ottavia nel Ghetto di Roma
Il Portico d’Ottavia nel Ghetto di Roma

Il Museo Ebraico di Roma

La comunità ebraica di Roma è una delle più antiche fuori da Israele ed è presente in città da oltre 2200 anni ininterrottamente. Il Museo Ebraico di Roma si trova nello stesso complesso del Tempio Maggiore, la sinagoga più grande della città, e racconta la vita della popolazione ebraica a Roma.

Visitando il Museo Ebraico mi sono resa conto che la comunità ebraica romana non è affatto chiusa, come avviene in altre città, ma ben integrata nel tessuto sociale romano e desiderosa di condividere storia e tradizioni. Per esempio, prima delle leggi razziali molti ebrei romani avevano vissuto il nazionalismo italiano del Novecento, combattuto e guadagnato medaglie al valore nella Grande Guerra, proprio come gli altri italiani.

Inoltre alcuni allestimenti del museo espongono oggetti e cimeli di famiglia, come Channukkiah e Mezuzà tramandati da generazioni, donati proprio da persone della comunità ebraica che volevano condividere la propria storia. Una sala ospita una piccola sinagoga di rito spagnolo, realizzata con oggetti provenienti dalle “Cinque Scòle”, le precedenti sinagoghe affacciate sull’omonima piazza del Ghetto di Roma.

Il Tempio Maggiore

Visitando il Tempio Maggiore, ovvero la grande sinagoga monumentale di Roma, il contrasto con la piccola sinagoga all’interno del Museo Ebraico è evidente. Progettato da architetti non ebrei, nel Tempio Maggiore ci sono diverse similitudini con le chiese monumentali di Roma.

Per esempio i rotoli della Torah vengono custoditi dietro l’altare come avviene di solito nelle chiese cattoliche, ma non sempre nelle sinagoghe. Nel Tempio Maggiore però non mancano alcuni elementi distintivi caratteristici delle sinagoghe, come la balconata riservata alle donne o la mancanza di immagini di Dio che non si può nominare o raffigurare nella religione ebraica.

Interno del Tempio Maggiore, la sinagoga monumentale più grande di Roma
Interno del Tempio Maggiore, la sinagoga monumentale più grande di Roma

Museo della Shoah di Roma

Di fronte al complesso del Museo Ebraico e del Tempio Maggiore si trova il Museo della Shoah, un luogo molto toccante nato per mantenere viva la memoria della Shoah, lo sterminio programmato di 6 milioni di ebrei, ora che non ci sono quasi più sopravvissuti in vita.

Il Museo della Shoah collabora con le scuole e promuove mostre temporanee, itineranti e allestimenti dedicati al tema della Shoah, alcuni davvero molto intensi, motivo per cui ti sconsiglio una visita con bambini. Durante la mia visita era allestito l’Inferno Nazista, sui campi di sterminio realizzati nelle aree della Polonia occupata dal Reich e, se da un lato è stata molto istruttiva, ha lasciato il mio gruppo senza parole al pensiero che certi fatti siano successi davvero e proprio in Italia.

L'edificio che ospita il Museo della Shoah nel Ghetto di Roma
L’edificio che ospita il Museo della Shoah nel Ghetto di Roma

Via del Portico d’Ottavia

Via del Portico d’Ottavia è probabilmente la strada più conosciuta del Ghetto ebraico di Roma. Deve il suo nome a un antico portico romano rimasto in piedi, ma la sua fama è dovuta soprattutto ai ristoranti di cucina giudaico-romanesca, alcuni dei quali kosher e quindi punto di riferimento per la comunità ebraica locale.

A pranzo e cena la strada si anima e nei giorni più caldi si popola di tavolini in cui mangiare all’aperto, motivo per cui ti consiglio di fermarti a mangiare proprio in questa zona. Hai l’imbarazzo della scelta riguardo a ristoranti, pizzerie e panetterie ebraiche.

Dove mangiare nel Ghetto ebraico di Roma

I caratteristici vicoli del Ghetto di Roma sono un’ottima zona in cui fermarti a mangiare un pasto o uno spuntino. Un tour della Roma ebraica non è completo senza una crostata ricotta e visciole o un caratteristico carciofo alla giudìa. La cucina giudaico-romanesca infatti è leggermente diversa dalla classica cucina romana.

I piatti proposti dai ristoranti e dalle panetterie del Ghetto ebraico hanno influenze mediterranee, spagnole e mediorientali. L’incontro di tradizioni e ingredienti ebraici e italiani hanno portato alla nascita di piatti unici come i carciofi e il filetto di baccalà alla giudìa.

Antipasto misto del ristorante Il Giardino Romano, con carciofi alla giudia, baccalà e fiori di zucca fritti, falafel e carciofi in pastella
Antipasto misto del ristorante Il Giardino Romano, con carciofi alla giudia, baccalà e fiori di zucca fritti, falafel e carciofi in pastella

Ristoranti

Tra i ristoranti più famosi ci sono sicuramente Nonna Betta, provato durante il primo tour romano delle Travel Blogger Italiane, e Il Giardino Romano in cui mi sono fermata a cena con le altre blogger durante il mio ultimo viaggio a Roma.

Entrambi servono piatti di cucina giudaico-romanesca come carciofi alla giudia, fiori di zucca farciti e baccalà, accompagnati dai classici primi romani. Si tratta di una cucina gustosa con qualche incursione mediorientale che non puoi trovare nelle comuni trattorie romane. Il carciofo alla giudia per esempio è proprio tipico della comunità ebraica romana e si differenzia dalla preparazione del carciofo alla romana anche per il taglio.

Proprio al ristorante Il Giardino Romano, specializzato in carciofi, ho scoperto i diversi tipi di tagli per le diverse ricette, come devono essere i carciofi per venire cucinati al meglio e come si puliscono. Il risultato è un carciofo fritto dalle foglie esterne croccanti come patatine e interne morbide e gustose.

Il sig. Giuseppe, uno dei titolari del ristorante Il Giardino Romano che pulisce i carciofi per cucinarli secondo le ricette tradizionali romane ed ebraiche
Il sig. Giuseppe, uno dei titolari del ristorante Il Giardino Romano che pulisce i carciofi per cucinarli secondo le ricette tradizionali romane ed ebraiche

Forni e pasticcerie

Se invece visiti il Ghetto ebraico al mattino o primo pomeriggio, puoi acquistare dolci e focaccia in panetteria e mangiare al sole su una panchina nella centrale Piazza delle Cinque Scole. L’Antico Forno Urbani è attivo dal 1927 e prepara la sottile pizza romana, chiamata “scrocchiarella”. Il rapporto qualità prezzo è ottimo quindi puoi provare più pizze spendendo pochi euro per ogni fetta al taglio.

Per uno spuntino dolce, ti consiglio la Pasticceria Boccione, una panetteria storica nel Ghetto di Roma, famosa per la produzione di prodotti da forno kosher. Nonostante sia diventata un’attrazione turistica, talvolta con coda all’ingresso, è ancora un negozio in cui si rifornisce la locale comunità ebraica.

Va detto che è molto caro per essere un laboratorio di pasticceria, soprattutto rispetto ai prezzi dei ristoranti (considera una ventina di euro per quattro fette di torta). Tuttavia la torta di ricotta e visciole, una varietà di ciliegie tipo amarene, è davvero divina e vale la pena provarla perché puoi trovarla solo lì preparata con quella ricetta dal ripieno molto morbido.

Torta ricotta e visciole della storica pasticceria Boccione situata nel Ghetto di Roma
Torta ricotta e visciole della storica pasticceria Boccione situata nel Ghetto di Roma

Informazioni utili per visitare il Ghetto di Roma

Il Ghetto di Roma si trova nel centro città, motivo per cui puoi facilmente aggiungerlo al tuo itinerario romano. Devi solo considerare le differenti festività della comunità ebraica e il traffico della capitale per raggiungerlo.

Quando visitare il Ghetto di Roma

Per la comunità ebraica il sabato, chiamato Shabbat שבת, è la festa del riposo, ed è un giorno festivo. Per questo motivo i musei e molti negozi kosher sono chiusi al sabato. I ristoranti non gestiti da membri della comunità ebraica, come Il Giardino Romano, sono aperti, mentre alcuni kosher possono offrire un servizio di menu fisso su prenotazione.

Per trovare tutti i negozi e le attività del Ghetto aperti ti consiglio quindi di evitare il sabato e scegliere un altro giorno della settimana, non festivo. Ricordati anche che le festività ebraiche seguono un calendario differente rispetto al calendario italiano quindi per sicurezza verifica sempre gli orari di musei, attività e ristoranti che vuoi visitare.

Dove si trova il Ghetto di Roma

Le attrazioni del Ghetto di Roma sono concentrate intorno a Via del Portico d’Ottavia. La zona del Ghetto è abbastanza piccola e si gira comodamente a piedi. Il quartiere è in zona centrale, ben servito dai mezzi pubblici e a pochi minuti a piedi da Piazza Venezia e dai Fori Imperiali.

Ti consiglio di impostare su Google Maps proprio Via del Portico d’Ottavia per arrivarci se non hai una destinazione specifica in mente, come un ristorante o un museo. Se dormi in centro ci puoi arrivare comodamente a piedi, con una passeggiata nel centro città.

Considera che il traffico di Roma è sempre abbastanza caotico per cui se puoi evita auto e mezzi pubblici, a parte la metropolitana. Gli stessi romani si muovono in scooter e non in auto quando possibile, motivo per cui ti sconsiglio di arrivare al Ghetto in auto, anche perché non è facile trovare parcheggio.

Dove dormire a Roma

A Roma ho provato diversi hotel nel corso dei miei viaggi e ti consiglio di soggiornare nel centro città per evitare il traffico caotico della capitale. Tra le strutture che ti suggerisco, l’elegante Roma Suites Navona dispone di camere famigliari e si trova in una splendida posizione a pochi passi da Piazza Navona.

Se preferisci un hotel con colazione a buffet, puoi scegliere il Bloom Hotel Rome, vicinissimo alla Basilica di San Pietro, mentre se arrivi in treno, la scelta migliore vicino alla stazione Termini è l’hotel DoubleTree By Hilton Rome Monti con camere doppie e famigliari.

Scrivimi nei commenti se conoscevi già il quartiere ebraico della capitale e con i suoi musei e il buon cibo. A me è piaciuto davvero moltissimo e ti consiglio di aggiungere il Ghetto di Roma tra le cose da vedere nel tuo viaggio.

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4 commenti

Marina 14/03/2023 - 21:48

Il ghetto è uno dei quartieri che più amo, che conserva ancora un’atmosfera affascinante e vera. Il museo ebraico è davvero interessante ed aiuta a capire la lunga storia degli ebrei romani.

Rispondi
Paola 14/03/2023 - 21:53

Concordo con te. Nonostante Roma sia una città molto turistica, il ghetto ha conservato un’atmosfera autentica e molto affascinante

Rispondi
Claudia 06/03/2023 - 17:19

Sempre consigliatissima la visita al Ghetto, per mangiare, per passeggiare e per conoscere storia e tradizioni della comunità ebraica romana. Tantissima storia concentrata in pochi metri quadrati!

Rispondi
Paola 06/03/2023 - 20:57

Uno dei quartieri di Roma più interessanti, un concentrato di storia, cultura e gastronomia come piace a me

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