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Cosa vedere al Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo di Genova

di Paola
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Uno dei miei musei preferiti di Genova è senza dubbio il Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo. Ogni volta che torno rivivo le stesse sensazioni di stupore e meraviglia della prima visita. Il Castello D’Albertis infatti non solo un castello e un museo etnografico, bensì riflette l’incredibile storia e personalità del Capitano Enrico D’Albertis.

Cos’è il Castello D’Albertis di Genova

Conosciuto per il Museo delle Culture del Mondo, il Castello D’Albertis è stato prima di tutto la casa del Capitano Enrico D’Albertis, uno degli ultimi veri avventurieri, che da Genova salpava verso nuove avventure. Costruito sui resti di una fortificazione cinquecentesca in stile falsamente medievale, il Castello D’Albertis è stato infatti commissionato dal Capitano D’Albertis proprio per diventare la sua dimora genovese.

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Oltre che per la vita del suo proprietario e gli oggetti raccolti nel corso delle sue avventure, il Castello D’Albertis è curioso anche per la scelta delle decorazioni. Stili diversi mescolano epoche e decorazioni, alternandosi tra loro e lo stemma di famiglia, composto da due catene incrociate in campo azzurro.

Alcune stanze, come studio e sala da pranzo, seguono una disposizione classica, mentre altre lasciano spazio alla fantasia. Per esempio la camera degli ospiti riproduce la cabina di una nave e il salotto in stile turco è una raccolta di souvenir di viaggio nell’Impero Ottomano per un effetto d’insieme curioso è stupefacente.

Il Castello D’Albertis stupisce anche per il panorama visibile dalle terrazze aperte ai visitatori che lascia spaziare lo sguardo dal faro della Lanterna al Bigo. Puoi persino vedere le navi da crociera che attraccano nello stesso punto da cui partivano i transatlantici carichi di emigranti il secolo scorso.

Paola Bertoni sulla terrazza del Castello d’Albertis Museo delle Culture del Mondo
In posa sognante mentre immagino le prossime avventure sulla terrazza del Castello d’Albertis

Cosa vedere al Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo

Il Castello D’Albertis di Genova ospita il Museo delle Culture del Mondo, con un percorso di visita che si snoda tra le stanze un tempo abitate dal Capitano Enrico Alberto D’Albertis, e reperti etnografici provenienti da tutto il mondo. Parte dell’esposizione è quella originale, con i souvenir di viaggio del Capitano Enrico d’Albertis, il quale trascorse la vita tra esplorazioni, regate e giri del mondo.

Alla sua morte lasciò il Castello d’Albertis in eredità al Comune di Genova, per trasformarlo in musei e aprirlo al pubblico. Nei suoi viaggi il Capitano d’Albertis raccolse infatti oggetti di ogni tipo, esposti in casa secondo la visione dell’epoca che vedeva le popolazioni indigene come curiosità etnografiche.

Le stanze e gli allestimenti della prima parte del percorso sono stati lasciati esattamente come progettati dal Capitano d’Albertis, in contrasto con l’allestimento “moderno” del museo che racconta un punto di vista totalmente differente. Questa scelta ti permette di passare durante la visita da uno sguardo eurocentrico sul mondo ad ascoltare la narrazione in prima persona delle minoranze etniche ancora oggi esistenti.

Lo stesso avviene nello spazio dedicato alle mostre temporanee, pensate come un’occasione di dialogo tra popolazioni diverse. Per esempio la mostra Paesaggi interiori di qualche anno fa mi era rimasta particolarmente impressa perché alternava pittura e street art per parlare di appartenenza e identità culturale con un linguaggio contemporaneo.

Particolare dell'allestimento del Museo delle Culture del Mondo al Castello D'Albertis di Genova
Particolare dell’allestimento del Museo delle Culture del Mondo al Castello D’Albertis di Genova

L’abitazione privata del Capitano Enrico D’Albertis

La prima parte del percorso del Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo è dedicata all’abitazione del Capitano Enrico D’Albertis, ricostruita nel modo più fedele possibile all’originale, grazie a fotografie storiche. L’idea è far provare ai visitatori lo stesso stupore degli amici in visita a casa del Capitano.

Il Capitano Enrico D’Albertis aveva infatti progettato casa sua come un enorme raccoglitore di ricordi di viaggio. L’imponente scalone di marmo è decorato da composizioni di scudi, archi e altre armi, con scritte dipinte a mano su alluminio per identificarne la provenienza.

Le stanze al piano nobile del Castello sono invece dedicate a diversi temi e destinazioni, con raccolte di oggetti di ogni tipo. Tra i vari souvenir esposti c’è anche uno dei primi modellini della Statua della Libertà per i turisti, ma l’aspetto più curioso è proprio lo sguardo eurocentrico e l’ansia di conquista coloniale che trasmette questo enorme accumulo di cose.

L’esempio più evidente è quello del Salottino Turco che riflette la fascinazione per l’esotico della nobiltà europea di fine Ottocento. Il salotto del Capitano Enrico D’Albertis è una stanza piena di oggetti di ogni genere provenienti da Cina, India, Giappone, Turchia e Persia, con una tenda berbera come soffitto. All’epoca infatti veniva denominato ‘turco’ tutto ciò che aveva un’aria vagamente esotica, come rimando all’Impero Ottomano e ai suoi confini.

Il Museo delle Culture del Mondo di Genova

In contrasto con la visione ottocentesca del mondo del Capitano Enrico D’Albertis, la seconda parte del Museo delle Culture del Mondo è un moderno museo etnografico che cambia il punto di vista del racconto. Accanto a manufatti di popolazioni estinte come le civiltà precolombiane, sono esposti oggetti e arte di minoranze etniche contemporanee che hanno contribuito in prima persona all’allestimento del museo.

Lo spazio dedicato agli indiani Hopi è stato infatti progettato insieme all’indigena Ursula Roach, mentre altre didascalie sono state scelte dal Sacerdote dei Serpenti Alph Secakuku proprio per restituire voce alle popolazioni delle minoranze etniche. Il risultato è unico nel suo genere, con un racconto quasi capovolto rispetto ai tradizionali musei etnografici.

Un’area è totalmente dedicata alla medicina tradizionale e ripercorre tecniche, storia e filosofie della medicina di India, Cina, Tibet e del mondo Arabo-islamico. Un’altra parte racconta come si è evoluta la musica dei popoli tra musica colta e popolare, con l’esposizione di strumenti musicali e installazioni interattive per ascoltarli.

Vasi indigeni al Castello d’Albertis Museo delle Culture del Mondo
Vasi indigeni al Castello d’Albertis Museo delle Culture del Mondo

Il parco del Castello D’Albertis di Genova

A completamento del Castello, il Capitano Enrico D’Albertis aveva progettato il parco antistante nello stesso stile eccentrico e fantasioso con tunnel, ponte levatoio e mura merlate. All’interno puoi vedere numerose specie di piante esotiche, portate dal Capitano dai suoi viaggi.

Ti stupirà soprattutto la vista dalla collina di Monte Galletto, che domina l’intera città e il porto di Genova. Pur facendo parte del complesso del Castello, il parco è aperto a tutti, come un normale parco pubblico, e te lo consiglio per una splendida passeggiata nel verde.

Davanti all’ingresso del Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo si trova una splendida copia della Venere di Milo. Dopo aver visto l’originale il Capitano Enrico D’Albertis aveva commissionato una copia in pietra artificiale e cemento, un materiale decisamente innovativo per l’epoca.

La base riporta la scritta in latino “quid facies facies Veneris si Veneris ante?”, un gioco di parole ottocentesco che continua con “non sedeam sed eam ne peream per eam. Si traduce in “che cosa faresti se ti trovassi davanti al volto di Venere? Non mi sederei, ma me ne andrei per non morire per essa” e riflette bene l’idea del capitano Enrico d’Albertis, mai sposato nei confronti delle relazioni.

Paola Bertoni davanti alla copia della Venere di Milo del Castello d’Albertis Museo delle Culture del Mondo
In questa foto puoi vedermi in posa davanti alla copia della Venere di Milo del Castello d’Albertis

Visitare il Castello D’Albertis con bambini

Il Museo delle Culture del Mondo Castello D’Albertis è perfetto da visitare con bambini. Le avventure del Capitano Enrico D’Albertis sono fonte di innumerevoli domande nonché il filo conduttore per un percorso pensato per i piccoli visitatori, segnalato da didascalie e i disegni ad altezza bambino.

Gli stessi disegni, opera di Giulia Pastorino, sono raccolti anche nel bellissimo libro Il Capitano D’Albertis e le sue entusiasmanti imprese, in vendita nel bookshop del museo. “La storia vera di un uomo tutto di un pezzo nato a Genova quasi 200 anni fa. Un signore elegante, dall’aria giusto un po’ burbera. Un tipo curioso, senza dubbio. Sportivo, abile nella scrittura, grande collezionista e fotografo” incuriosisce i bambini, quasi quanto l’aneddoto di quando il Capitano Enrico D’Albertis aveva portato un cucciolo di tigre dai suoi viaggi.

Il Capitano D’Albertis e le sue entusiasmanti imprese di Giulia Pastorino
Il Capitano D’Albertis e le sue entusiasmanti imprese di Giulia Pastorino

Informazioni utili per visitare il Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo di Genova

Il Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo spicca tra i musei di Genova per non avere barriere architettoniche e per essere un museo davvero per tutti. Oltre ad avere ascensori e rampe infatti offre percorsi e materiali specifici per permettere a tutti la visita del museo, indipendentemente da lingua e abilità.

Tra i materiali messi a disposizione dal museo ci sono modellini tattili, tablet con video in LIS e sottotitoli in inglese, francese e spagnolo. Al termine del percorso di visita si trova anche una panchina sensoriale. Puoi chiedere informazioni e materiali alla reception.

Quanto costa visitare il Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo

Non ricordo esattamente il costo del biglietto di ingresso perché durante la mia ultima visita avevo utilizzato il Genova City Pass, un biglietto unico valido 24, 48 o 72 ore con accesso a musei e mezzi pubblici. Te lo consiglio perché è l’opzione più conveniente per visitare due o più musei di Genova e puoi acquistarlo online prima di partire.

Come raggiungere il Castello D’Albertis

Il Castello D’Albertis si trova a Genova, in cima alla collina di Montegalletto. Il metodo migliore per raggiungerlo è l’Ascensore Montegalletto–Castello D’Albertis, l’unico in Europa con una doppia corsa integrata in orizzontale e verticale che comprende anche la galleria di trecento metri prima dell’ascensore vero e proprio. (Leggi la mia guida alternativa a funicolari, ascensori e mezzi pubblici di Genova per approfondire).

C’è anche un bus che parte dal centro di Genova e arriva al Castello D’Albertis, ma te lo sconsiglio perché ci mette più tempo. Tuttavia è quello che ti consiglierà Google Maps se imposti l’arrivo al Museo delle Culture del Mondo invece che alla fermata inferiore dell’Ascensore Montegalletto-Castello D’Albertis.

Considera che a Genova Google Maps non sempre funziona benissimo, quindi è sempre una buona idea confrontare i percorsi suggeriti con la cartina dell’Ufficio del Turismo.

Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo
Corso Dogali, 18
16136 Genova

Panorama dal Castello D'Albertis di Genova
Panorama dal Castello D’Albertis di Genova

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In viaggio a Genova il Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo è una di quelle destinazioni imperdibili e spero che questo articolo sia riuscito a trasmetterti tutta la mia passione per questo museo che alterna epiche avventure ottocentesche e culture minoritarie contemporanee. Scrivimi nei commenti se ci sei già stata o se intendi visitarlo.

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