Il mio primo viaggio all’estero da sola risale a una vacanza studio a Lizy-sur-Orcq nel 1997 e fu lo spartiacque tra le vacanze in famiglia degli anni ’90 e i primi viaggi da sola. Non ho foto di quel periodo perché si fotografava solo in analogico, quindi negativi e album sono rimasti da qualche parte a casa dei miei genitori. Quando mi deciderò a riesumarli avrò materiale per scrivere post vintage per il resto della vita di questo blog.
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Cosa fanno gli adolescenti in vacanza studio
Per iniziare, non immaginarti la mia vacanza studio in uno di quei campus smisurati che si vedono nei volantini delle scuole di lingue, erano pur sempre gli anni novanta. Il collegio in cui eravamo ospitati era una scuola pubblica francese con dei posti letto in camerate per gli studenti fuori sede e l’organizzazione assomigliava più a quella di una colonia estiva, ma ero in Francia da sola, à l’étranger, e l’importante era quello.
Il primo mito da sfatare sulle vacanze studio è che si studi veramente, almeno durante l’adolescenza. Da adulti sicuramente è più facile rimanere concentrati sullo studio soprattutto perché richiede un sacrificio di tempo e soldi non indifferente, ma prima dei vent’anni secondo me si apprezza soprattutto l’avventura di un viaggio da soli e l’ambiente multiculturale. Quello che resta è il senso di autonomia e indipendenza più che la grammatica.
Nelle mie due settimane avevo parlato pochissimo francese perché eravamo tutti italiani e le lezioni erano solo un grande ripasso di grammatica già studiata a scuola, più qualche canzone romantica lamentosa come Dis lui toi que je t’aime che piaceva tanto al nostro insegnante, ma senza la coreografia di Vanessa Paradis. Purtroppo il mio romanticismo era inesistente già allora quindi tutta la sofferenza del triangolo amoroso insita nella canzone non l’ho sentita per nulla.
La mia vacanza studio era trascorsa tra il tentativo di familiarizzare con gli altri compagni di classe e giocare a ping pong, unico sport che all’epoca mi riusciva abbastanza decentemente. La parte migliore sono però state le gite alla scoperta della Francia, in cui venivamo caricati su un pullman e portati in giro per Parigi, Reims e addirittura Disneyland Paris, che all’epoca era il migliore parco di divertimenti mai costruito in Europa.
Alla scoperta dell’Île-de-France e dello Champagne
Negli anni successivi sono stata più volte a Parigi e ho anche soggiornato per lavoro, ma il mio primo incontro con la Ville Lumière è stato un giro in pullman proprio durante questa vacanza studio. Anziché il giro sul City Sightseeing bus – non saprei neanche dire se nel 1997 esistevano già – noi avevamo fatto un giro sul nostro autobus, con la guida a illustrarci tutti i principali monumenti e ponti parigini. Finito il tour eravamo scesi per continuare la visita della città guardando dal vivo la Tour Eiffel, Notre Dame e il Louvre, dove ho subito la mia prima delusione turistica a causa delle ridotte dimensioni della Gioconda.
Davanti a Notre Dame avevo invece comprato una maglietta nera con l’originalissima scritta Paris, resistita in perfetto stato per più di vent’anni, e una serie di cartoline da spedire in Italia e a tutti i miei amici di penna per far vedere che davvero ero in Francia e proprio a Parigi, che nei tempi precedenti ai voli low cost era davvero un viaggio quasi avventuroso.
Un’altra gita bellissima, le cui orme ho ripercorso quando ho lavorato a Reims, è stata quella dedicata ai luoghi dello Champagne che probabilmente ora sarebbe illegale per studenti minorenni. La città di Reims infatti è famosa per i suoi stabilimenti aperti al pubblico dove è anche possibile prenotare una degustazione o una visita nelle cave à champagne, le cantine dove viene prodotto e imbottigliato il vino secondo una tradizione consolidata. Questa visita vi trasmetterà la passione francese per il vino e un amore per lo champagne pregiato che difficilmente scomparirà negli anni, togliendovi qualsiasi apprezzamento per lo spumante Asti.
A Lizy-sur-Orcq invece noi studenti stranieri siamo stati accolti dall’amministrazione locale con una festa durante la quale il sindaco ci aveva parlato della storia città. Purtroppo per lui eravamo tutti più interessati al rinfresco che a seguire il suo discorso. Il nostro soggiorno a Parigi si chiuse con una giornata a Disneyland Paris. All’epoca aveva molte meno attrazioni rispetto a oggi, ma era comunque un’esperienza incredibile.
Il mio primo viaggio aereo
Parte dell’epicità di questa vacanza studio è stato il mio primo viaggio aereo. Mi ricordo che i genitori di tutti i ragazzi che partivano da Torino ci consegnarono all’aeroporto a dei perfetti sconosciuti e in pratica fu come viaggiare da sola perché non conoscevo nessuno e comunque durante il volo ero troppo eccitata a guardare fuori dal finestrino per socializzare.
Non ho mai capito chi ha paura dell’aereo, io da subito non vedevo l’ora di osservare il paesaggio sotto di me diventare piccolo piccolo e fotografare le nuvole.
Al ritorno il nostro volo con Alitalia era stato cancellato quindi dopo qualche ora di attesa in aeroporto ci caricarono sul primo volo disponibile per il nord Italia. Fu così che salii anche su un volo AirFrance dove era tutto praticamente uguale, a parte i colori delle grafiche e delle divise delle hostess.
Ora viaggiare per piacere e per lavoro per me è la normalità, ma all’epoca un viaggio studio all’estero era davvero un’esperienza unica che ancora ricordo con emozione.
39 commenti
Le vacanze studio sono una splendida esperienza: al di là della lingua, sono proprio utili per avere un primo assaggio di indipendenza.
Verissimo! Anche per sviluppare la voglia di viaggiare e scoprire posti nuovi 🙂
Da ragazzina ho sempre sognato una vacanza studio, ma non sono mai riuscita a d andarci. Bellissimo il tuo racconto, chissà che bella esperienza!
C’è sempre tempo! Hai letto l’intervista a Sandra che si è organizzata una vacanza studio ‘da grande’?
Eheheh i viaggi studio adolescenziali! 🙂 concordo con te, il movente dello studio e dell’apprendimento della lingua non era certo la cosa principale di queste avventure.. Io purtroppo non ho mai fatto questo tipo di esperienza! Solo delle inutilissime gite scolastiche di tre giorni al massimo, di cui ricordo solo notti insonni a scorazzare per l’hotel e canzoni stonate urlate a squarciagola in pullman!
Dovremmo parlare anche delle gite scolastiche, più i posti erano tristi più noi studenti ci scatenavamo ahahah
Complimenti per l’articolo. Purtroppo non abbiamo mai fatto una vacanza studio, anche se ci sarebbe piaciuta farla. Sono esperienze che ti rimangono nel cuore 😉
C’è sempre tempo per rimetterci a studiare, hai letto l’intervista a Sandra? Lei si è organizzata da sola la sua vacanza studio a quarant’anni ed è stata una bellissima esperienza 🙂
Niente vacanza studio per me ! quanto mi sarebbe piaciuto, forse perchè mio padre non si fidava molto q per questo non sono mai partita! avrei voluto farlo dopo… ma poi ho incominciato a viaggiare con il io ragazzo e il primo viaggio in aereo ci siamo concessi Parigi!!! fu il mio regalo per il suo compleanno!
Pensa che io a casa dei miei ho ancora tutti gli album contutte le foto, potrei come te scrivere e raccontare a vita di tutti i viaggi fatti .. mi manca il tempo!!!
Puoi iniziare a raccontarci la tua prima avventura all’estero partecipando a #primoviaggioestero 🙂 Non vedo l’ora di scoprire le tue foto vintage!
Che bei ricordi…Anche per me il primo viaggio all’estero e il primo volo furono per una vacanza studio, in Galles però! Con una puntatina a Londra che fu come il primo appuntamento con un grande amore
A me la prima volta a Londra non aveva fatto effetto come Parigi, sai? Mi era rimasta impressa, ma non mi aveva fatto battere così forte il cuore probabilmente perché il mio inglese non era granché quindi il livello di comunicazione era davvero basso
Come ti invidio ! Io non ho mai fatto vacanze studio.. ma solo un gemellaggio di una settimana a Villach in Austria alle superiori! Ho dei bellissimi ricordi!!
A me invece manca il gemellaggio, ma ho rimediato in seguito facendo anni di Couchsurfing
Io il mio primo viaggio all’estero l’ho fatto verso la Germania. Avevo 8 anni 🙂 ve lo racconterò 🙂
Non vedo l’ora di leggere le avventure di Sonia bambina 😉
Ovviamente parteciperò anche a questa iniziativa, appena riuscirò ad avere un secondo! Che bella la tua esperienza adolescenziale… Sai, però, che non conoscevo affatto la canzone di Vanessa Paradis? Mi sembra pure strano. Comunque hai reso perfettamente l’eccitazione tipica dell’età e del primo volo <3
Vanessa Paradis è giustamente più famosa per aver sposato Johnny Depp che come cantante, la musica francese non è proprio il massimo… quando ho lavorato in Francia mi sono fatta una cultura perché nella zona del Grand Est l’autoradio prendeva solo canali in cui dibattevano di cronaca, canzoni lamentose stile Vanessa, rap afro-parigino che ti faceva venire voglia di bruciare le banlieues e Ed Sheeran. Alla fine dopo un mese con una sola canzone ininterrotta del povero Ed ho odiato pure lui!!! Dis-lui toi que je t’aime però sembrava essere davvero super popolare all’epoca, l’insegnante era veramente super coinvolto (oppure la sua ragazza l’aveva appena lasciato per il suo migliore amico!)
Ahahaha! Può essere Ed è sopravvalutato, comunque
Condividiamo due cose: l’aver fatto entrambe il primo viaggio all’estero a Parigi e la vacanza studio. Nel mio caso però le due cose non coincidono! E confermo, durante la mia vacanza studio (che fu a Malta) studiai veramente poco ma mi divertii tantissimo! Avevo 16 anni figurati!
Di Malta ho sentito che è la capitale del divertimento-finto-studio, già ti immagino a girare per i pub con gli altri adolescenti 😉 Tra l’altro la sto considerando seriamente come vacanza al mare per il prossimo anno per andarci con il pupetto perché dubito che prima dell’anno sia già pronto a esplorare il sud est asiatico all’avventura!
Parigi invece secondo me è perfetta come primo viaggio all’estero perché ti lascia davvero a bocca aperta e ti trasmette la voglia di viaggiare
Che bella esperienza. A me manca purtroppo! Non vedo l’ora di mettermi all’opera con il mio racconto del mio primo viaggio all’estero.
Hai rimediato vivendo direttamente all’estero anni dopo 😉
Ero curiosa di leggere la tua vacanza studio e immagino quanto poco studio e quanto tanto divertimento. Cmq sia è una esperienza bellissima, che dovrebbero fare tutti da giovani, perché magari nn impari la lingua, ma ad arrangiarti, si. Peccato non vedere le foto di quegli anni, ma un giorno magari ritroverai le foto a casa da mamma…
Io non ho mai fatto una vera e propria vacanza studio purtroppo, eppure quando ero adolescente era il mio sogno. Mi sono rifatta all’età di 21 anni quando ho preso armi e bagagli e mi sono trasferita in Francia. Ho lavorato a Disneyland e lì era come fare una lunga vacanza studio…bellissima esperienza
Non vedevo l’ora di cominciare a leggere i post di questa nuova iniziativa!
Bellissimo leggere dei tuoi ricordi..
Chissà che bello Disneyland allora.. anch’io appena ebbi l’occasione di visitarlo feci subito il paragone con Gardaland!
Io non ho mai fatto vacanze studio.. mi ha fatto piacere scoprire la tua 🙂
Che bei ricordi! Addirittura a Eurodisney?! La mia prima vacanza da sola all’estero è stata a Lewis,un paesino vicino Londra. Era una vacanza studio anche la mia. Che risate! Studiare zero, divertimento a mille. Ora partecipo anche io.
Ah ah ah mi hai fatto morire! anche il mio primo viaggio è stato in Francia, e condivido con te la delusione davanti alla Gioconda….tutta quella fila per vedere un quadretto minuscolo!
Chissà perché poi non scrivono sulle guide “Attenzione il quadro è molto piccolo, probabilmente più piccolo della stampa sul vostro libro di arte delle scuole medie”? Risparmierebbe tanta amarezza ai turisti!
La mia prima volta all’estero ero molto molto più piccina così come la mia prima vacanza studio, avevo 14 anni e correva l’anno 1992, un’esperienza surreale, davvero surreale… Magari un giorno ne scriverò un post!
Ciao Paola, anche il mio primo viaggio all’estero e in aereo è stato in Francia. Non appena mia sorella ha iniziato a fare l’assistente di volo l’ho “costretta” a portarmi a Disneyland e ovviamente a Parigi.
Purtroppo non ho mai fatto una vacanza studio, ho fatto da grande l’erasmus che é un po’ diverso. Ma immagino che sia stata un’esperienza formativa quanto la mia! Poi in Francia c’é sempre molto da imparare!
Questi sono i vantaggi di avere una sorella più grande 🙂 Io mio fratello non l’ho mai portato da nessuna parte, ma tanto non legge questo blog! L’Erasmus non l’ho fatto perché quando avevo l’età giusta lavoravo già, da quello che mi raccontano sembra molto più libero rispetto a una vacanza studio e c’è ancora meno studio… confermi?
Che bello leggere delle “prime volte” e poi a Parigi, la città che amo!!! *-* La vacanza studio mi è sempre mancata, mia madre insisteva per mandarmici ma io niente, oggi mi mangio le mani, sigh.
Non è mai troppo tardi, guarda il post su Sandra che si è organizzata la sua vacanza studio a 40 anni 🙂
Il mio capo manda i figli in vacanza studio in Inghilterra con soggiorno a casa di una delle insegnanti della scuola per essere sicuro che studino veramente!! Ma mi sa che tu ti sei divertita di più 😉
Questa è crudeltà, poveri ragazzi! Speriamo che riescano a scappare e andare un po’ giro qualche volta
Speriamo!!
Hai proprio ragione, nelle vacanze studio studiare passa sempre in secondo piano! Poi chissà perchè città che vai, italiani che trovi…parlare solo la lingua locale diventa un po’ difficile da ragazzina quando hai la possibilità di fare gruppo con i tuoi connazionali
Questa vacanza studio poi era organizzata proprio con un gruppo omogeneo di ragazzi italiani 🙂 alla fine più che parlare francese lo ascoltavamo dalle guide durante le gite. Per fortuna la passione per la Francia e la lingua francese è stata trasmessa lo stesso, cancellando la noia di doverlo studiare a scuola: la torre Eiffel ti ripaga di tutta la noiosissima grammatica!