Probabilmente (spero) mi seguite per i miei interessantissimi articoli storico-culturali, ma il mio post più letto resta sempre come sopravvivere all’estero senza bidet. Tradotto da Google Analytics significa “raccontaci cavolate sugli inglesi che vogliamo leggere quello”.
In seguito a questa constatazione ho quindi deciso di condividere con voi altre importanti lezioni di vita imparate in Inghilterra. Iniziamo ovviamente dalla preoccupazione più grande dell’italiano medio all’estero: il cibo.
Il trauma dell’italiano in Inghilterra ovvero disgusto al primo morso
Il primo incontro con la cucina inglese per noi italiani è di solito terribile perché passiamo una settimana a mangiare fish & chips e dolci extra burro. Io sono andata avanti per tutto il primo anno di frequentazione con il British boyfriend con le pastiglie per il mal di stomaco pronte nella borsa, prima di accettare che non tutto il cibo inglese è digeribile dai nostri stomaci italiani.
In realtà la Gran Bretagna produce anche deliziosi formaggi, delicati pesci affumicati e torte salate davvero golose, nonché tutta una serie di spuntini regali creati appositamente per l’high tea, il famosissimo tè delle cinque che a dispetto della traduzione comune si sorseggia solitamente intorno alle due del pomeriggio. Raccontandovi delle cose buone da mangiare in Inghilterra però vi priverei di questo disgustoso e divertente post dal puro spirito clickbait.
1. Il male di vivere che trasmettono gli imballaggi nei supermercati inglesi
Prima di addentrarci nell’analisi del cibo inglese vi anticipo che i mercati rionali come li conosciamo in Italia sono quasi inesistenti in Inghilterra. Il cibo viene principalmente comprato al supermercato dove è quasi tutto confezionato, spesso singolarmente.
Per me che in Italia cerco di comprare tutto sfuso, scoprire che persino mele e patate vengono minuziosamente plastificate in un sacchetto mi ha lasciata abbastanza perplessa. In Inghilterra ho visto addirittura cetrioli imballati singolarmente!
Anche se non siamo ecologisti convinti l’idea di produrre lo stesso volume di rifiuti rispetto al cibo che mangiamo dovrebbe farci riflettere.

2. L’invasione del burro e altri amici spalmabili
Il burro inglese è buono, buonissimo, specialmente quello salato da spalmare sui cracker. Il problema è viene utilizzato ovunque, come ingrediente base di qualsiasi ricetta. Carbonara sauce? Con burro. Pollo al curry? Con burro. Qualsiasi ricetta a caso? Con burro.
Ogni supermercato vanta un’intera colonna di spreadable ,ovvero roba burrosa da spalmare, con un numero di marche inimmaginabile per noi italiani. Vi confesso che ne ho provati diversi, consapevole che poi sarei stata malissimo, ma ne valeva la pena.
Vi suggerisco solo di evitare i dolci, sia confezionati che preparati nelle caffetterie, perché sono un tripudio immorale di burro che vi faranno stare male solo a guardarli. Per il resto rassegnatevi perché il burro è alla base della piramide alimentare del cibo inglese.
3. Gli zuccheri nascosti ovunque (non solo nella dispensa)
Come per il burro anche lo zucchero viene aggiunto ovunque in abbondanza. Qualsiasi alimento confezionato ha zuccheri nascosti, a volte persino nel pane. Proprio per questo motivo nessuno si stupisce che il peso medio degli inglesi sia decisamente più alto rispetto a quello di noi italiani devoti alla dieta mediterranea.
Durante il mio anno in Inghilterra ero ingrassata di quindici chili e nonostante questo mi sentivo ancora magra rispetto a molte mie coetanee inglesi. Di recente dovrebbe essere aumentata la tassazione sulle bevande zuccherate, proprio per contrastare il fenomeno dell’obesità che rischiava di arrivare a un livello patologico.
4. Cosa si beve in Inghilterra durante i pasti
Noi italiani siamo abbastanza intolleranti verso chiunque cerchi di introdurre a tavola bevande diverse dai preapprovati vino e acqua. In fatto di vino poi ci sarebbe da aprire un capitolo a parte su rosso con carne, bianco con pesce, bollicine con i dolci, ecc. Le uniche eccezioni ammesse sono la birra con la pizza e i succhi di frutta ad un pic-nic, e quest’ultimo abbinamento comunque non sempre viene accettato dai puristi.
Se vediamo qualcuno bere un cappuccino durante il pranzo siamo capaci di chiamare (giustamente) l’esorcista. Ho conosciuto ristoratori italiani che andavano orgogliosi del loro rifiutarsi di servire cappuccino insieme alla pasta ai turisti.
Gli inglesi invece con il pranzo non disdegnano affatto un cappuccino, ma le bevande più classiche sono tè e caffè, serviti negli immancabili tazzoni mug, spesso con l’opzione free refill in cui il bicchiere si può riempire quante volte si vuole. Anche le bibite sono un’opzione largamente approvata dalla maggior parte degli inglesi, e molti ristoranti offrono una versione bottomless in cui ricaricare il bicchiere infinite volte.
Riguardo agli alcolici invece, il prosecco nel Regno Unito è particolarmente apprezzato e viene consumato come un vino da tavola (!). Nel mio periodo inglese comunque ho visto anche gente pasteggiare con lo spumante. Il top è stato un barbecue al quale ho partecipato nel quale uno degli invitati si era scolato con dissimulata eleganza una serie di bottiglie di brut che si era portato da casa. (Alle feste inglesi, matrimoni compresi, si usa fare BYOB, Bring Your Own Booze, e non condividere l’alcool).
5. L’incomprensibile amore per la Marmite
Non sono ancora riuscita a capire per quale motivo gli inglesi hanno una vera e propria passione per un estratto di lievito dal gusto indescrivibile, eppure la Marmite è una specie di orgoglio nazionale. Non si può parlare di cibo inglese senza citarla.
Io stessa ne compro un paio di confezioni ogni volta che vado nel Regno Unito, per poi sfidare gli amici quando vengono a trovarmi. Questo amore-odio per la Marmite (ripreso anche dagli slogan pubblicitari) nasce dal suo gusto indescrivibile che è una via di mezzo tra il dado da brodo e i rifiuti nucleari di Cernobyl.
Gli inglesi invece sostengono che la Marmite faccia benissimo alla salute perché è un concentrato di vitamine, contenute nel lievito alla base di questa crema spalmabile. Se volete capire la cultura anglosassone dovete prima riuscire ad apprezzare la Marmite. Tanto ve la ritroverete pure in Australia, che down under viene chiamata Vegemite per questioni di rivalità industriali.

Special guests: la pizza con l’ananas e i miei stupri culinari con il cibo inglese
Questo è il momento in qui rendo pubblici i miei gusti in fatto di cibo e mi preparo a rendere il passaporto italiano in mezzo allo sdegno del popolo. Il cibo inglese per noi italiani è tendenzialmente pessimo, ma ci sono alcune porcherie finto italiane che danno dipendenza.
Quando vivevo in Inghilterra alla fine ho assaggiato pure io la pizza con l’ananas per innamorarmene alla follia, dopo aver spergiurato che mai e poi mai sarebbero riusciti a farmela mangiare. Alla fine mi è piaciuta così tanto che non solo la compro surgelata al supermercato, ma mi fermo pure a mangiarla appena sfornata nella caffetteria di Asda, una catena di supermercati economici del gruppo Walmart.
Devo confessare che non mi dispiace neanche la pasta con pesto e pollo, se cucinata decentemente, anche se dopo aver scoperto il curry inglese evito le altre cucine. Alla fine comunque pure noi italiani dopo qualche mese all’estero ci rassegniamo a non poter più mangiare una pizza come si deve e iniziamo nutrirci di cibo locale. L’unica cosa che non ho (ancora) avuto il coraggio di provare sono i macaroni and cheese in lattina. Se li avete provati e siete sopravvissuti fatemelo sapere nei commenti ⬇︎
25 commenti
Il burro è vita e la vita è burro!
Io nel Regno Unito mangio sempre di gusto, ma ammetto che dopo qualche giorno il mio stomaco comincia a implorare pietà.
I mac n cheese dalla lattina non credo di averli mai assaggiati, ma quelli americani pronti nella confezione di plastica sì e sono una droga.
Non dirlo in giro ma anche secondo me l’ananas sulla pizza non ci sta poi così male. C’è di peggio!
Ahahahah, io invece i Mac’n Cheese proprio non c’è l’ho fatta a provarli 🙂
Un articolo davvero carino! Tutte le volte che sono stata in Uk per quanto riguarda la cucina é stata una tragedia, addirittura da bambina dopo aver provato l english breakfast mi é risultata così pesante che ho dato di stomaco. Poi crescendo ho optato per le cucine etniche che a Londra sono ottime! Gli imballaggi davvero scioccanti…
Ahahahah l’English Breakfast è un mattone se non è preparata bene! Comunque nei miei primi viaggi facevo sempre scorta di pastiglie contro l’acidità di stomaco se ti può consolare 🙂 Piano piano però impari a scoprire le cose buone della cucina inglese e ad apprezzarle!
Ma lo sai che anche con la mia adorazione verso la Perfida Albione e con tutte le volte che ci sono stata, non ho mai avuto il coraggio di assaggiarla la Marmite? E non credo che neanche mai lo farò, certe cose devono restare un mistero…
Ahahahah ma se la vuoi assaggiare passa da Torino, ne ho giusto una da aprire in dispensa 😀
Molto simpatico e veritiero Paola questo tuo articolo. Ho trascorso in Inghilterra un paio di mesi nell’estate del 2013 per seguire un corso di inglese e mi sono adattata ad alcune bizzarre abitudini prettamente british, come quella di sorseggiare tante tazze di te o lunghi caffè durante i pasti. Tornata in Italia, un po’ sentivo questa mancanza, e spesso a casa continuavo a bere te durante il pranzo… i miei genitori mi guardavano allucinati haha!!
Ahahah capisco! Tè nero fangoso e fish & chips sono una combinazione ottima, da vera British lady 😉
Vogliamo parlare degli inglesi in vacanza a Tenerife che si scolano le bollicine a colazione? Comunque anch’io ero rimasta malissimo le prime volte che vedevo frutta e verdura confezionata singolarmente… ma sono inglesi che ci vuoi fare…
Sugli inglesi in vacanza servirebbe un post a parte, generalmente adorano andare in posti caldi dove però possono mantenere tutte le loro abitudini British più alcol a volontà. Peccato che non abito più su altrimenti avrei voluto tanto prendere un pacchetto all inclusive per una vacanza alle Canarie e condurre un’approfondita analisi sociologica sugli inglesi in vacanza!
Noo Paola! La pizza con l’ananas no!!!
Ma la Marmite in che piatti di usa? Gente strana gli inglesi
Ahahahah la pizza con l’ananas la amo, a cuor non si comanda 😀
La Marmite viene spalmata sul pane, con o senza burro, non credo abbia un vero uso in cucina
Io la pizza con l’anans l’ho provata e no, non te la prendere, ma non mi piace per niente. Per me la pizza può avere affettati, pesti, noci, nocciole, insalate e verdure. Anche pesce o carne ma la frutta no, la frutta proprio no. Per il resto mi riuscirei a far piacere tutto tranne il cappuccino a tavola ma solo perché non bevo caffè ahaha. Sono anomala anche io lo so!
Ahahahah io invece ero una purista della pizza, ma quella con l’ananas esercita su di me un fascino perverso e mi piace davvero 😀
Ma io amo la cucina inglese!! Solitamente mi butto sulle zuppe e sugli stufati (oltre al Fish & Chips classico). Ovviamente per riparare alle super calorie burrose poi compro montagne di insalata al supermercato e mi nutro di quelle neanche fossi una capra
Ahahahah non ho ancora provato l’insalata per compensare, ma sembra una buona idea
L’unica cosa che riesco a mangiare in Inghilterra sono i curry… per fortuna, perché tutto il resto mi fa schifo o mi manda all’ospedale, con l’eccezione dei tramezzini ai gamberetti che ho consumato per una settimana quando sono stata a Londra per un festival 😀
Anche qua in Oz hanno i cetrioli implasticati singolarmente, odio profondo!
Domande: ma davvero con il BYOB non lo condividono? Che barboni mamma mia… viva la convivialità!!
Ti lascio con questa rivelazione: l’ultima volta che sono tornata in Italia, a pranzo con gli amici, ho ordinato cappuccino e spritz in contemporanea ed è stato bellissimo. Mi giudichino pure ma io sono felice 😀
Ahahahah il pranzo con il cappuccino ti etichetta definitivamente come un’expat 😀
Il motivo per cui i British fanno BYOB non è barbonaggine, ma perché su bevono davvero come delle spugne e se fosse gratis si berrebbero tutto il tuo stipendio in mezz’ora!!! Alle feste devi tenere gli alcolici davvero sotto chiave. Se non stai attenta trovi la gente nel tuo frigo…
La prossima volta in UK prova poké bowl, cibo thai o avocado on toast e centrifugati, tutto molto hipster e di ottima qualità. Se la moda resiste sarà possibile sopravvivere anche in UK 😉
Mia sorella, che odia le uvette, potrebbe aggiungere che le mettono dappertutto 😉 Alla pizza con l’ananas non sono arrivata, però devo dirti che d’inverno ho apprezzato ogni tanto pranzare con un tè o una tisana (non zuccherati) per scaldarmi, e non è andata male. Un ricordo che ho dei sughi per la pasta, quando vivevo in Irlanda, è che erano esageratamente zuccherati, mi davano proprio fastidio!
Hai mai provato tè nero fangoso con fish & chips? Come diceva l'(ex) British boyfriend è un pranzo da vecchietta inglese very British, ma lo adoravo 😉 I sughi pronti invece non li ho mai provati in UK, mi era bastato leggere gli ingredienti!
Questo post mi ha fatta morire dal ridere! Welcome back con le storie dall’Inghilterra con furore!
Ammetto di usare il burro un po’ ovunque anch’io come gli inglesi, ma dev’essere burro vero, non roba sfaldabile di indubbia provenienza come ho trovato in una casa che mi ospitava in India :/
L’impatto col cibo inglese fu tragico negli anni in cui feci le vacanze studio prima a Margate poi a Londra. Davvero orribile. La cosa bella era però che cenavano prestissimo, abitudine che mantengo ancora oggi.
Vorrei tanto assaggiare la “via di mezzo tra il dado da brodo e i rifiuti nucleari di Cernobyl” 😀 Mi inviti?
Ho una confezione di Marmite che aspetta solo te 😉 ovviamente prima spalmeremo taaanto burro sul pane!
Mac & Cheese: non credo avrò mai il coraggio. La mia prima esperienza con il cibo inglese risale a secoli fa, quando ero una ragazzina sprovveduta ospite di una simpatica nonnina a Londra. Per farmi sentire a casa, la sera del mio arrivo preparò gli spaghetti facendoli bollire fino a far consumare tutta l’acqua. Come condimento una bella spruzzata di ketchup – ti lascio immaginare…
Comunque con gli anni ho imparato ad apprezzare la cucina inglese 😉
Ahahahah sai che ho pure io una storia così degli anni ’90? Per fortuna negli anni successivi gli inglesi hanno capito che preparare la pasta a noi italiani è il modo migliore per traumatizzarci da subito e ultimamente non mi è più successo, si va direttamente di curry take away 😀
Anni ‘90 anche nel mio caso! All’epoca erano davvero indietro dal punto di vista del cibo!