Home DestinazioniItaliaTrentino Alto Adige Piazza Cesare Battisti a Trento: edifici razionalisti sopra e area archeologica sotto

Piazza Cesare Battisti a Trento: edifici razionalisti sopra e area archeologica sotto

di Paola
8 commenti

Piazza Cesare Battisti a Trento, con lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, è il luogo perfetto per scoprire la Trento sotterranea e le sue origini romane di Tridentum, ma anche per vedere come l’architettura razionalista del secolo scorso abbia deturpato l’architettura medievale.

Cosa vedere in Piazza Cesare Battisti, ovvero Piazza Italia per i trentini

L’area archeologica della Trento sotterranea si trova in una piazza molto particolare, la cui toponomastica ufficiale non corrisponde a quella ufficiosa. I trentini infatti non si riferiscono a questa piazza con il nome ufficiale Piazza Cesare Battisti, dedicata all’eroe irredentista, fucilato per alto tradimento al Castello del Buonconsiglio quando Trento faceva parte dell’Impero Austro-Ungarico.

Il nome utilizzato dai trentini è Piazza Italia, nome della piazza dalla fine della seconda guerra mondiale fino agli anni Sessanta del secolo scorso. Prima ancora, durante il ventennio fascista, la piazza si chiamava Piazza Littorio ed è chiara l’impronta del regime nella ristrutturazione del 1934 con imponenti palazzi razionalisti.

Lo stile di Piazza Cesare Battisti è completamente diverso dal resto del centro storico perché per la realizzazione di Piazza Littorio venne completamente demolito il quartiere medievale del Sas. Il Sas era un agglomerato di case popolari e piccole botteghe artigiani costruite in pietra, da cui il nome sas in dialetto trentino.

Per la costruzione della piazza furono espropriate le strutture, trasferiti i suoi abitanti in case popolari di nuova costruzione e raso al suolo l’intera area senza troppa cura, motivo per cui non resta nulla di visibile delle strutture medievali. Ironicamente il Sas era stato costruito a sua volta sui resti dell’antica Tridentum romana, oggi visibile nell’area archeologica sotterranea.

Piazza Cesare Battisti a Trento, conosciuta dai trentini come Piazza Italia
Edifici razionalisti affacciati su Piazza Cesare Battisti a Trento, conosciuta dai trentini come Piazza Italia

Gli edifici razionalisti di Piazza Cesare Battisti a Trento

Oggi sulla Piazza Cesare Battisti si affacciano alcuni importanti edifici razionalisti. L’importanza storica e architettonica è notevole, seppure non molto apprezzati dalla popolazione locale perché la loro costruzione è legata al triste periodo in cui l’Italia era governata da una dittatura fascista. Per questo motivo l’architettura razionalista in Italia non è quasi mai valorizzata ed è difficile trovare fonti che ne spieghino, senza pregiudizi, il valore architettonico.

Tra gli edifici più interessanti spiccano il Teatro Sociale e il retro del Passaggio Legionari Trentini che si affaccia su via San Pietro. Sul lato esterno è un monumento razionalista dedicato alla donna fascista, ma ribattezzato “Signora del Flit” dai trentini per la somiglianza del fascio littorio (rimosso insieme al nome di Mussolini) con la confezione dell’omonimo insetticida.

Donna del Fascio di Gino Pancheri, nella Galleria dei Legionari Trentini, ribattezzata “signora del Flit” dai trentini
Donna del Fascio di Gino Pancheri, nella Galleria dei Legionari Trentini, ribattezzata “signora del Flit” dai trentini

Cosa vedere nello Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas

La parte romana di Trento, l’antica Tridentum, fu scoperta durante i lavori di ampliamento e restauro del Teatro Sociale, tra il 1990 e il 2000. Le scale per accedere al SASS, acronimo di Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, si trovano proprio di fianco al teatro e sembrano l’ingresso a un parcheggio sotterraneo.

Seppure la mia visita non sia stata molto interessante perché il percorso mancava di informazioni, ho imparato che gli antichi romani amavano le ostriche, grazie a una mostra temporanea. Probabilmente l’imperatore Claudio immaginava un futuro più luminoso per la sua Tridentum che l’attuale cumulo di rovine, visto che nel 46 d.C. l’aveva definita uno “splendidum municipium”.

I romani fondarono Tridentum ex novo verso la metà del I secolo a.C. per presidiare la valle del fiume Adige, una delle principali strade che collegavano l’Europa centrale con l’area mediterranea. Oggi sotto il livello stradale sono stati riportati alla luce diversi parti di edifici, strade, mura di cinta e reti fognarie di epoca romana.

Si tratta di ritrovamenti davvero notevoli dal punto di vista archeologico, l’unico problema per un turista è difficile capire cosa sta vedendo visto che lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas ospitare anche incontri, conferenze, mostre e spettacoli, rendendo abbastanza confuso il percorso di visita.

Il SASS fa anche parte del progetto Tridentum. La città sotterranea che dovrebbe mettere in rete una serie di siti archeologici per far scoprire la Trento romana. Purtroppo al momento della mia visita questo progetto non era affatto valorizzato perché nel sito archeologico non era indicato da nessuna parte che si potevano visitare altri siti archeologici collegati aperti al pubblico come Palazzo Lodron, la Porta Veronensis e la Basilica Paleocristiana del Duomo. Ho trovato questa informazione su internet solo rientrata a casa, mentre verificavo i dati storici di questo articolo.

Case, fogne e strade romane allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas

Nonostante la scarsa promozione, la visita alla Tridentum romana è molto interessante. La città aveva il classico schema urbano regolare del castrum, basato su quartieri quadrati con strade che si intersecano perpendicolari. I romani avevano inoltre progettato Tridentum con ampie mura difensive intervallate da torri e un fossato, per poterla difendere agevolmente, mentre le strade erano ampie, lastricate in pietra e affiancate da marciapiedi.

Strada romana al SASS di Trento
Un pezzo di strada romana calpestabile allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas di Trento

Molti visitatori del SASS rimangono affascinati dai mosaici, io invece sono rimasta affascinata dai ritrovamenti archeologici riguardanti il sistema fognario e di riscaldamento, di concezione decisamente moderna e ancora attuale. Il sistema fognario raccoglieva sia le acque bianche che le nere direttamente negli edifici e le faceva confluire in collettori che correvano sotto le strade per poi finire in un fossato esterno alla mura. Il sistema di riscaldamento utilizzato nelle domus di Tridentum invece funzionava come un moderno riscaldamento a pavimento, con tubi che riscaldavano l’ambiente.

Le criticità del percorso dello Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas

La Tridentum romana è bellissima e super interessante per cui la Trento moderna avrebbe potuto valorizzarla molto facilmente e invece è stato uno degli ambienti museali più approssimativi in cui sia finita. Onestamente spero davvero che l’allestimento sia cambiato dalla mia visita. Se hai informazioni aggiornate ti prego di indicarle nei commenti.

Innanzitutto non si capisce subito il percorso di visita, ci sono delle frecce, ma piccoline. Anche le luci sembravano disposte a caso, mentre diverse didascalie non erano neanche tradotte in inglese nonostante l’affluenza di turisti stranieri. Peggio ancora ho beccato errori d’ortografia in italiano e in Trentino non hanno la scusa della madrelingua tedesca. Virgolette, accenti e apici non sono tutti uguali ed errori del genere non sono ammissibili in un museo pubblico.

Errore di ortografia in una spiegazione dello SASS di Trento
I curatori dello Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas di Trento hanno evidenti problemi nell’uso di apici, accenti e virgolette

La cosa più ridicola di tutte però è stato il video sulla vita degli antichi romani nella domus, o almeno credo che il tema fosse quello perché ho riso veramente tanto durante lo spezzone che veniva proiettato sopra un mosaico. Nella parte del video che ho visto c’era un gruppo di antichi romani dall’accento romanesco che banchettava allegramente, secondo il migliore stereotipo sulla vita nell’Antica Roma. Ho scattato una foto ricordo per assicurarmi di non essermi immaginata questo scempio.

Video che dovrebbe illustrare la vita dell'Antica Roma allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas di Trento
Forse questo finto antico romano non diceva proprio “Nun se finisce mai de imparà, ma anche de magnà” durante il banchetto, eppure aveva un accento romano pesantissimo

Lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas è davvero molto interessante, ma l’allestimento dell’area risulta poco efficace per una serie di mancanze linguistiche ed espositive. L’unica scusante a questo scempio è il costo del biglietto, davvero economico a € 2,50 per il prezzo intero, ma avrei preferito pagare di più e apprezzare maggiormente l’area archeologica. Sarebbe un’ottima idea ripensare completamente il percorso di visita, facendolo però progettare a un architetto specializzato in allestimenti museali. Io tornerei volentieri a visitare il SASS una volta rimesso a nuovo.

Le mostre temporanee sul cibo degli antichi romani e sull’Alzheimer

La mia lista degli aspetti assurdi dell’esposizione del SASS però non è ancora finita perché quando ho visitato l’area archeologica di Trento erano presenti due mostre erano entrambe molto belle, ma senza nessuna correlazione tra loro. La prima infatti trattava la cucina degli antichi romani tra ostriche e vino, mentre la seconda era un progetto fotografico di Luca Chistè sull’Alzheimer.

Dalla mostra sulle abitudini alimentari dei romani ho imparato che bere il vino puro è da barbari, che andrebbe sempre diluito con l’acqua, e che pure a loro piaceva mangiare le ostriche. In realtà tutto l’immaginario dei romani che mangiano distesi mentre i domestici tagliano loro le pietanze è poco veritiero perché limitato ai banchetti dei ricchi patrizi.

La maggior parte degli antichi romani si accontentava di una frugale colazione e un pranzo veloce, mangiato al bancone delle taverne o in piedi davanti alle bancarelle dei venditori ambulanti. L’unico pasto più completo era la cena, consumata al tavolo insieme alla famiglia. La cucina romana comunque non mi ha convinta più di tanto perché pare mettessero salsa di pesce pure sulle torte di frutta. Se volete sincerarvene di persona la mostra Ostriche e vino durerà fino al 2024.

Mostra Ostriche e vino al SASS di Trento
Dalla mostra Ostriche e vino al SASS di Trento ho imparato che gli antichi romani di Tridentum avevano la mia stessa serie di bicchieri IKEA in vetro soffiati a mano (probabile collezione 2017 a.C.)

L’esposizione fotografica invece racconta con rispetto e attenzione i malati di Alzhaimer e le loro famiglie. Quotidiani // Paralleli // è una raccolta di fotografie davvero intense e toccanti che meriterebbero uno spazio dedicato esclusivamente a loro. Esposte nello Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas non vengono valorizzate né dalle luci né come argomento trattato, totalmente estraneo a quello della Trento romana.

Mostra fotografica Quotidiani // Paralleli // di Luca Chistè al SASS di Trento
Mostra fotografica Quotidiani // Paralleli // di Luca Chistè esposta allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas di Trento

Dove dormire a Trento

A Trento puoi scegliere tra diverse opzioni di soggiorno, da affascinanti ville storiche a hotel e B&B in posizione centrale. Il Be Place Hotel, a quattro stelle, si trova a breve distanza dall’Università di Trento e da Piazza Duomo. Per una soluzione più economica, l’Habitat Guest House, nel cuore di Trento, è comoda per le principali attrazioni turistiche.

Se desideri una sistemazione tranquilla per esplorare i dintorni in auto, l’Hotel Villa Madruzzo è ideale. Situato sulle colline di Trento, questo hotel a quattro stelle offre un moderno centro benessere con piscina coperta, docce emozionali, bagno turco, bagno di vapore e una mini piscina esterna con idromassaggio.

Nel complesso Piazza Cesare Battisti e lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas sono da vedere, tuttavia spero davvero che venga rivisto il percorso di visita dell’area sotterranea. Il SASS di Trento ha moltissime pontenzialità e andrebbe adeguatamente valorizzato. Scrivimi nei commenti cosa ne pensi.

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8 commenti

Lucy 11/10/2019 - 09:10

A Lucy piace tanto questo elemento :°°D Ho riso molto. Ma veramente, non è Kirk Douglas quello? Ti prego non dirmi che esiste uno Spartacus in romanaccio perché vengo lì e faccio una strage! Comunque questo post oltre che molto divertente è anche interessantissimo, devo proprio farla una gita a Trento a scoprire queste e altre cose *_*

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Paola 13/10/2019 - 19:42

Sai che me lo avevano già detto che il romanaccio sembra Kirk Douglas? Sono andata a controllare ed effettivamente sembra proprio Spartacus. Ovviamente solo il curatore del museo può dirci se hanno preso qualche scena della pellicola, ma a meno che non sia una persona particolarmente spiritosa dubito che voglia avere qualche contatto dopo aver letto la mia opinione sul SASS 😀

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Francesca 06/10/2019 - 13:13

Oddio, ma hanno proiettato “Spartacus” doppiato in romanesco? Quello nella foto sembra tanto Kirk Douglas

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Paola 06/10/2019 - 17:59

Ahahahah io ho visto solo la scena del banchetto e un pezzo di quella dopo dove arrivava una ragazza con la brocca d’acqua… Può darsi, sembrava molto vecchio film di Hollywood 😀

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Sandro 08/10/2019 - 08:52

Complimenti per l’analisi 🙂 purtroppo il passato romano di Trento non è valorizzato come dovrebbe, a volte ti imbatti per caso in resti romani di grande interesse nelle cantine dei palazzi pubblici…solo un appunto: se avessi parlato con qualche trentino di passaggio in piazza Italia, avresti scoperto che i locals la pensano un po’ diversamente su Cesare Battisti “nostro eroe”… 🙂

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Paola 08/10/2019 - 20:31

Ah non lo sapevo di Cesare Battisti! Io per prima sono molto dubbiosa sul culto degli ‘eroi’, ma è interessante notare come riflettano i valori di un determinato periodo storico. In ogni caso mi hai dato un ottimo spunto da approfondire per la prossima visita a Trento 😉

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Katja 06/10/2019 - 08:23

Ti do ragione, questo spazio ha un pontenziale ma è organizzato piuttosto male! Spero proprio che, dopo il restauro di altre aree archeologiche della città, si riesca a rivalutare il tutto!

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Paola 06/10/2019 - 09:17

Andrebbe proprio ripensato il percorso per i visitatori per renderlo chiaro, ma soprattutto bisognerebbe eliminare l’idea di fare tutto nello stesso posto, la Trento sotterranea dovrebbe essere un’area archeologica e basta per lasciare un buon ricordo ai turisti (e immagino anche alle scuole locali in visita)

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