Insieme alla Mole Antonelliana e ai gianduiotti, i toret sono uno dei simboli di Torino più amati. Queste caratteristiche fontanelle verdi in ghisa sono decorate con una testa di toro e il loro nome toret in piemontese significa proprio piccolo toro. Sono davvero particolari perché l’acqua esce dalla testa del toro, mentre a terra c’è una griglia di scolo con uno spazio per far bere gli animali.
Quanti sono e dove si trovano i Toret
I toretti in funzione sono oggi 813, disseminati in tutta la città di Torino. Secondo alcune fonti i classici toret verdi in ghisa risalgono alla fine dell’800, mentre per altre sono state installati nei primi anni ’30. Il dubbio nasce perché a Torino ci sono sia toretti classici che toretti in pietra, questi ultimi installati maggiormente in collina e nei parchi monumentali.
Oggi tutti i toret sono tutti collegati all’acquedotto cittadino, ma alcune leggende metropolitane giurano il contrario perché in origine le fontane pubbliche erano collegate alle tubature che arrivavano dal Pian della Mussa.
Qualsiasi sia la loro origine, i torinesi e i turisti apprezzano moltissimo i toretti perché sono sempre in funzione, estate e inverno. Quando sono in giro per Torino io stessa ricarico spessissimo la mia bottiglia d’acqua da queste fontanelle pubbliche. In città ci sono centinaia di toret, tutti con acqua potabile, quindi almeno a Torino possiamo pensare all’ambiente e diminuire il nostro consumo di bottigliette di plastica.

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Leggende metropolitane e curiosità sulle fontanelle di Torino
Il toretto di piazza Rivoli è forse il più famoso perché molti torinesi sono ancora convinti che eroghi acqua di sorgente invece della comune acqua di acquedotto. L’origine di questa leggenda metropolitana deriva dal fatto che i primi toret installati erano collegati alla sorgente del Pian della Mussa.
La SMAT, la società che gestisce l’acquedotto torinese, ha smentito più volte la leggenda metropolitana, specificando che la fontanella di piazza Rivoli è connessa all’acquedotto come gli altri toretti ed eroga comune acqua di rubinetto. Nonostante questo, fino ai primi anni 2000, intorno alla fontana si potevano vedere spesso persone munite di taniche e bottiglioni per fare scorta di acqua!
Giù le mani dai Toret!
Per i torinesi i toret sono assolutamente intoccabili. Qualsiasi proposta di rimodernamento delle fontane pubbliche è stata respinta al mittente per direttissima. Le ultime due idee proposte dalle amministrazioni comunali, bocciate al volo, furono quelle di far ridipingere tutti toretti da artisti contemporanei e di sostituire quelli in centro città con un nuovo modello in pietra.
I torinesi sono abitanti generalmente schivi e tranquilli, dei bogianen, ma quest’ultima proposta li fece infuriare così tanto che avviarono una campagna spontanea di lettere di protesta e telefonate. Curiosamente la rabbia popolare fu indirizzata alla Soprintendente ai Beni Architettonici che non c’entrava nulla con la proposta del Comune!
Per farvi capire il livello di indignazione, La Stampa, lo storico quotidiano torinese, lanciò un sondaggio online e il 96% dei 7.000 votanti si espresse per mantenere i tradizionali toret verdi così com’erano.
A conferma della loro importanza per la città, i toret sono oggi uno dei simboli riprodotti nella linea ufficiale dei souvenir di Torino, ObjecTO. Inoltre anche l’associazione I Love Toret ha creato una serie di oggetti sul tema delle amatissime fontanelle taurine.

L’associazione I Love Toret per gli amanti dei toretti
I Love Toret è un’associazione di promozione sociale nata nel 2012 con il progetto di tutelare e valorizzare i toret, le amatissime fontanelle verdi con la testa di toro. Oltre a diffondere l’immagine dei toretti attraverso magliette, borracce, ecc. di cui vi avevo parlato nel post sui regali alternativi, I Love Toret organizza anche eventi e iniziative per far conoscere le fontanelle.
Grazie a I Love Toret, la passione per i toret è uscita dalla città per arrivare fino a Panama e in Australia con le adozioni a distanza di alcune fontanelle. Con l’adozione di un toret noi cittadini o turisti diventiamo parte attiva della sua conservazione e valorizzazione, controllando che siano sempre presenti e in funzione. Se invece abitiamo distante possiamo manifestare il nostro apprezzamento per l’iniziativa adottandolo a distanza.
Le app per trovare i toret
I Love Toret ha anche creato l’app iToret per iOS per trovare il toretto più vicino e segnalare le nostre bevute. Esiste anche l’app Fontane di Torino maps per Android, sempre con l’elenco dei toretti cittadini, ma non sembra collegata all’associazione I Love Toret.
L’app ilovetoret per iOS è stata invece creata in collaborazione con SMAT, la società che gestisce l’acquedotto torinese. Con quest’app il toretto dovrebbe comunicare con il nostro telefono per informarci sulla qualità dell’acqua, sulla storia del quartiere e sui suoi monumenti più significativi. Il sito di SMAT ci informa che il servizio partirà inizialmente su cinque toret in zona centrale. Le fontanelle prescelte sono quelle di piazza Castello, piazza San Carlo, piazza Vittorio Veneto, piazza Bernini e presso la stazione ferroviaria di Porta Susa.
Come fare per avere un vero toret nelle nostre case
Un’ultima curiosità sulle fontanelle torinesi riguarda la possibilità di comprarne una da mettere in giardino, identica all’originale, presso le Fonderie Lamperti che si occupano della loro produzione. Il loro sito ci informa che possiamo averne una “in ghisa grigia lamellare con fondo antiruggine e finitura in colore verde Ral 6009” per il modico prezzo di € 1.159 IVA inclusa.
Conoscevi già i mitici toret? Scrivimi nei commenti se anche nella tua città sono presenti delle fontanelle così iconiche, e non dimenticare di riempire la tua borraccia da un toretto mentre giri per Torino!
Dove dormire a Torino
A Torino puoi dormire sia in hotel eleganti situati in palazzi storici che in moderni appartamenti dotati di tutti i comfort, la scelta dipende solo dai tuoi gusti. Da torinese posso solo consigliarti gli hotel più belli. Personalmente soggiornerei al Best Western Plus Executive Hotel and Suites o al lussuoso hotel Principi di Piemonte, entrambi in centro.
Se invece preferisci un’area comoda alla stazione ferroviaria di Porta Nuova e in una zona ricca di locali e ristoranti ti consiglio gli Apart Hotel Torino o l’economico ostello Tomato Backpackers nel quartiere di San Salvario, vicino a dove ho abitato per molti anni prima della nascita di mio figlio.
22 commenti
Certo!
Che carini i toret! Conosco abbastanza Torino, ma non tanto evidentemente… perché questi mi erano sfuggiti!
Sono uno dei simboli cittadini, li trovi solo qui 🙂 La prossima volta vieni con la borraccia e dissetati da loro come una vera torinese!
Ho abitato in provincia di Torino per 3 anni e quindi li conosco bene, ma non tutte queste curiosità che ci hai svelato! L’idea di farli ridipingere sono contenta che non abbia avuto seguito… una pessima idea sporcare un simbolo di Torino così! E non sapevo nemmeno della leggenda di Piazza Rivoli… beh, dato che sto tornando a Torino giusto nel pomeriggio e mi fermerò fino a domenica, ne approfitto per fare qualche foto ai toret.
Comunque nel Salento, di cui sono originaria, e a Padova nella quale abito da un paio d’anni, non so se ci siano leggende intorno alle fontane, devo informarmi
Goditi Torino e ricordati di portarti una borraccia da ricaricare ai toret 🙂 Se scopri leggende su altre fontane non esitare a raccontarmeli, sono molto curiosa di questa parte di Storia “minore”
In Campania, soprattutto nei paesi della provincia, ci sono diverse fontane che hanno le sembianze di vasche, più che altro venivano utilizzate per lavare i panni. Non conoscevo la storia dei toretti, molto carina!
Anche nelle borgate montane del nord Italia ci sono le fontane con le vasche: servivano per lavare i panni! Un’altra usanza che oggi ci sembra molto curiosa, ma che solo un secolo fa era la normalità 🙂
Anche a Milano c’erano delle fontane tipiche, ma purtroppo negli anni sono state rimosse…. certo forse far loro manutenzione è più difficile e costoso che mantenerle ma capisco perchè i torinesi non le vogliano toccare: sono parte di un patrimonio culturale che va preservato.
Alla lunga sono anche utili al turismo, i toret hanno infatti una linea di gadget dedicata!
Ne ho sentito tanto parlare e finalmente anche io potrò riempiere la mia boraccia d’acqua dai Toret: domenica sarò a Torino!
E abbiamo anche le foto che testimoniano la tua gita 🙂
Ovviamente sotto la pioggia!! 🙂
Le volte che sono stata a Torino mi sono stati di enorme aiuto, visto che bevo tantissima acqua! Non conoscevo tutti i dettagli sulla loro storia né l’affetto che i torinesi provano per queste fontanelle, ma condivido in pieno. Da un lato è bello che ci siano proposte che incentivino l’arte (e a Torino ci sono davvero tante belle iniziative), ma è anche bello preservare i simboli della città così come sono 🙂
Quando vado in altre città senza fontane mi chiedo come facciano a sopravvivere d’estate i poveri residenti 😉
Sono stata a Torino ma non avevo mai notato o sentito parlare dei toret! La storia che esiste un app per trovarli è fantastica 🙂 per Pasqua ci andrò di nuovo con i miei genitori che vengono a trovarmi a Milano, dopo aver letto questo
Articolo li cercherò come i ragazzini cercano i pokemon
E pensa che alcuni toret sono pure dei Pokestop quindi puoi davvero cercarli con il gioco dei Pokemon ahahah
Sono piemontese, ma non conoscevo i toret. Un elemento del passato che anche in epoca moderna ha la sua funzione ‘ecologica’. E bravi i torinesi!
Io li apprezzo tantissimo specialmente d’estate. Credo di siano salvati negli anni per il loro valore storico più che ecologico però 😉
Io trovo la presenza delle fontane con acqua potabile un gran segno di civiltà assoluta. Dovrebbero esserci sempre (e manutentate nel modo giusto), un po’ ovunque. Come i bagni pubblici.
Concordo. Riguardo ai bagni pubblici siamo così disabituati al fatto che siano un bene comune che quasi nessuno sa dove siano al parco vicino a casa mia. Eppure ci sono e anche abbastanza decenti (forse perché sconosciuti ai più?)
Sono rientrata da Torino la scorsa settimana e mi credi che sto rosicando tantissimo per non aver letto in tempo il tuo articolo?
Non ho dato la giusta importanza a queste fontane, uffa!
Oh no! Per noi torinesi i toret sono davvero qualcosa di sacro, pensa che riescono a mettere d’accordo tutti indipendentemente dalla fede politica o calcistica 😛