Home DestinazioniItaliaPiemonte Toret: le fontane di Torino con la testa di toro

Toret: le fontane di Torino con la testa di toro

di Paola
22 commenti

Insieme alla Mole Antonelliana e ai gianduiotti, i toret sono uno dei simboli di Torino più amati. Queste caratteristiche fontanelle verdi in ghisa sono decorate con una testa di toro e il loro nome toret in piemontese significa proprio piccolo toro. Sono davvero particolari perché l’acqua esce dalla testa del toro, mentre a terra c’è una griglia di scolo con uno spazio per far bere gli animali.

Quanti sono e dove si trovano i Toret

I toretti in funzione sono oggi 813, disseminati in tutta la città di Torino. Secondo alcune fonti i classici toret verdi in ghisa risalgono alla fine dell’800, mentre per altre sono state installati nei primi anni ’30. Il dubbio nasce perché a Torino ci sono sia toretti classici che toretti in pietra, questi ultimi installati maggiormente in collina e nei parchi monumentali.

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Oggi  tutti i toret sono tutti collegati all’acquedotto cittadino. Alcune leggende metropolitane però sostengono il contrario perché in origine le fontane pubbliche erano collegate alle tubature che arrivavano dal Pian della Mussa. Qualsiasi sia la loro origine, i torinesi e i turisti apprezzano moltissimo i toretti perché sono sempre in funzione, estate e inverno.

Io stessa, quando sono in giro per Torino, ricarico la mia bottiglia d’acqua da queste comode fontanelle pubbliche. In città ci sono centinaia di toret, tutti con acqua potabile. Portare con te una borraccia è un ottimo modo per apprezzare i toret, fare bene all’ambiente e diminuire il consumo di bottigliette di plastica.

Paola Bertoni tra due toret a Torino
In mezzo a due fontane toret a Torino, foto Virginia Barinaga Ʌir Fotografía in stage presso Plastikwombat

Leggende metropolitane e curiosità sulle fontanelle di Torino

Il toretto di piazza Rivoli è forse il più famoso. Molti torinesi sono infatti convinti che eroghi acqua di sorgente invece della comune acqua di acquedotto. L’origine di questa leggenda metropolitana deriva dal fatto che i primi toret installati erano collegati alla sorgente del Pian della Mussa.

La SMAT, la società che gestisce l’acquedotto torinese, ha smentito più volte la leggenda metropolitana, specificando che la fontanella di piazza Rivoli è connessa all’acquedotto come gli altri toretti ed eroga comune acqua di rubinetto. Nonostante questo, fino ai primi anni 2000, intorno alla fontana si potevano vedere spesso persone munite di taniche e bottiglioni per fare scorta di acqua.

Giù le mani dai Toret!

Per i torinesi i toret sono assolutamente intoccabili. Qualsiasi proposta di rimodernamento delle fontane pubbliche è stata fortemente respinta dai cittadini di Torino. Tra le ultime idee proposte dalle amministrazioni comunali, prontamente bocciate, ci furono la decorazione dei toretti da parte di artisti contemporanei e la sostituzione di quelli in centro città con un nuovo modello in pietra.

In particolare quest’ultima proposta fece infuriare così tanto i torinesi che lanciarono una campagna spontanea di lettere di protesta e telefonate alla Soprintendenza ai Beni Architettonici. Tuttavia questo ufficio non aveva nessun potere sulle decisioni del Comune. Allo stesso tempo La Stampa, storico quotidiano torinese, lanciò un sondaggio online e il 96% dei 7.000 votanti si espresse per mantenere i tradizionali toret così com’erano.

A conferma della loro importanza per la città, i toret sono oggi uno dei simboli riprodotti nella linea ufficiale dei souvenir di Torino, ObjecTO. Inoltre anche l’associazione I Love Toret ha creato una serie di oggetti sul tema delle amatissime fontanelle taurine.

Paola Bertoni di fianco a un toret di Torino
Accanto a una fontana con la testa di toro a Torino con la maglia I love Toret

I Love Toret: l’associazione per gli amanti dei toretti

I Love Toret è un’associazione di promozione sociale nata nel 2012 con il progetto di tutelare e valorizzare i toret, le amatissime fontanelle verdi con la testa di toro. Oltre a diffondere l’immagine dei toretti attraverso magliette, borracce, e oggettistica varia, I Love Toret organizza anche eventi e iniziative per far conoscere le fontanelle.

Grazie a I Love Toret, la passione per i toret è uscita dalla città per arrivare fino a Panama e in Australia, con le adozioni a distanza di alcune fontanelle. Con l’adozione di un toret cittadini e turisti diventano parte attiva della sua conservazione e valorizzazione, controllando che siano sempre presenti e in funzione.

Puoi comprare la maglietta e la borraccia con il logo I Love Toret che vedi nelle foto di questo articolo, oltre ad altri articoli molto carini come le tazzine da caffè o le tazze mug, online o direttamente nella sede dell’associazione I Love Toret, che si trova al Cortile del Maglio, nel vecchio arsenale militare oggi riqualificato.

Come trovare i toret in giro per Torino

Per trovare il toret più vicino dove ricaricare la tua borraccia hai diverse opzioni. Puoi utilizzare Google Maps, ma non sempre compaiono tutte le fontanelle. L’alternativa sono le app apposite per trovare i toretti.

Al momento in cui scrivo l’unica app funzionante che ho trovato è iToret per iOS creata dall’associazione I Love Toret. Le altre app precedentemente sviluppate, come Fontane di Torino maps e ilovetoret di SMAT non sembrano più disponibili. Dal sito SMAT sembra che quest’ultima, così come il progetto per mappare la qualità dell’acqua e lo stato dei toretti, sia sia fusa con l’app sviluppata da I Love Toret.

Come installare un vero toret a casa tua

Un’ultima curiosità sulle fontanelle torinesi riguarda la possibilità di comprarne una da mettere in giardino, identica all’originale. Puoi infatti comprarne uno direttamente alle Fonderie Lamperti che si occupano della loro produzione. Il sito web specifica che puoi acquistare una fontana con la testa di toro “in ghisa grigia lamellare con fondo antiruggine e finitura in colore verde Ral 6009” a € 1.159 IVA inclusa.

Dove dormire a Torino

A Torino puoi dormire sia in hotel eleganti situati in palazzi storici che in moderni appartamenti dotati di tutti i comfort, la scelta dipende solo dai tuoi gusti. Da torinese posso solo consigliarti gli hotel più belli. Personalmente soggiornerei al Best Western Plus Executive Hotel and Suites o al lussuoso hotel Principi di Piemonte, entrambi in centro.

Se invece preferisci un’area comoda alla stazione ferroviaria di Porta Nuova e in una zona ricca di locali e ristoranti ti consiglio gli Apart Hotel Torino o l’economico ostello Tomato Backpackers nel quartiere di San Salvario, vicino a dove ho abitato per molti anni prima della nascita di mio figlio.

Scrivi nei commenti se conoscevi già i toret, le iconiche fontane di Torino dalla testa di toro e se anche nella tua città sono presenti rete di fontane come questa. Infine non dimenticare di portare con te una bottiglia d’acqua da riempire nelle fontanelle torinesi.

22 commenti

Lorenza 11/10/2020 - 13:07

Certo!

Rispondi
Lorenza 09/10/2020 - 13:27

Che carini i toret! Conosco abbastanza Torino, ma non tanto evidentemente… perché questi mi erano sfuggiti!

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Paola 11/10/2020 - 07:59

Sono uno dei simboli cittadini, li trovi solo qui 🙂 La prossima volta vieni con la borraccia e dissetati da loro come una vera torinese!

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Lucia 09/10/2020 - 08:37

Ho abitato in provincia di Torino per 3 anni e quindi li conosco bene, ma non tutte queste curiosità che ci hai svelato! L’idea di farli ridipingere sono contenta che non abbia avuto seguito… una pessima idea sporcare un simbolo di Torino così! E non sapevo nemmeno della leggenda di Piazza Rivoli… beh, dato che sto tornando a Torino giusto nel pomeriggio e mi fermerò fino a domenica, ne approfitto per fare qualche foto ai toret.
Comunque nel Salento, di cui sono originaria, e a Padova nella quale abito da un paio d’anni, non so se ci siano leggende intorno alle fontane, devo informarmi

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Paola 11/10/2020 - 07:55

Goditi Torino e ricordati di portarti una borraccia da ricaricare ai toret 🙂 Se scopri leggende su altre fontane non esitare a raccontarmeli, sono molto curiosa di questa parte di Storia “minore”

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valeria 06/10/2020 - 19:13

In Campania, soprattutto nei paesi della provincia, ci sono diverse fontane che hanno le sembianze di vasche, più che altro venivano utilizzate per lavare i panni. Non conoscevo la storia dei toretti, molto carina!

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Paola 07/10/2020 - 09:12

Anche nelle borgate montane del nord Italia ci sono le fontane con le vasche: servivano per lavare i panni! Un’altra usanza che oggi ci sembra molto curiosa, ma che solo un secolo fa era la normalità 🙂

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Beatrice 06/10/2020 - 08:43

Anche a Milano c’erano delle fontane tipiche, ma purtroppo negli anni sono state rimosse…. certo forse far loro manutenzione è più difficile e costoso che mantenerle ma capisco perchè i torinesi non le vogliano toccare: sono parte di un patrimonio culturale che va preservato.

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Paola 07/10/2020 - 08:58

Alla lunga sono anche utili al turismo, i toret hanno infatti una linea di gadget dedicata!

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Katja 16/05/2019 - 09:55

Ne ho sentito tanto parlare e finalmente anche io potrò riempiere la mia boraccia d’acqua dai Toret: domenica sarò a Torino!

Rispondi
Paola 20/05/2019 - 21:48

E abbiamo anche le foto che testimoniano la tua gita 🙂

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Katja 28/05/2019 - 10:33

Ovviamente sotto la pioggia!! 🙂

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Valeria 30/04/2019 - 21:34

Le volte che sono stata a Torino mi sono stati di enorme aiuto, visto che bevo tantissima acqua! Non conoscevo tutti i dettagli sulla loro storia né l’affetto che i torinesi provano per queste fontanelle, ma condivido in pieno. Da un lato è bello che ci siano proposte che incentivino l’arte (e a Torino ci sono davvero tante belle iniziative), ma è anche bello preservare i simboli della città così come sono 🙂

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Paola 30/04/2019 - 22:10

Quando vado in altre città senza fontane mi chiedo come facciano a sopravvivere d’estate i poveri residenti 😉

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Noemi Ginosa 19/04/2019 - 11:33

Sono stata a Torino ma non avevo mai notato o sentito parlare dei toret! La storia che esiste un app per trovarli è fantastica 🙂 per Pasqua ci andrò di nuovo con i miei genitori che vengono a trovarmi a Milano, dopo aver letto questo
Articolo li cercherò come i ragazzini cercano i pokemon

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Paola 19/04/2019 - 13:46

E pensa che alcuni toret sono pure dei Pokestop quindi puoi davvero cercarli con il gioco dei Pokemon ahahah

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Alessandra 19/04/2019 - 09:38

Sono piemontese, ma non conoscevo i toret. Un elemento del passato che anche in epoca moderna ha la sua funzione ‘ecologica’. E bravi i torinesi!

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Paola 19/04/2019 - 11:26

Io li apprezzo tantissimo specialmente d’estate. Credo di siano salvati negli anni per il loro valore storico più che ecologico però 😉

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Giovy Malfiori 19/04/2019 - 08:57

Io trovo la presenza delle fontane con acqua potabile un gran segno di civiltà assoluta. Dovrebbero esserci sempre (e manutentate nel modo giusto), un po’ ovunque. Come i bagni pubblici.

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Paola 19/04/2019 - 11:25

Concordo. Riguardo ai bagni pubblici siamo così disabituati al fatto che siano un bene comune che quasi nessuno sa dove siano al parco vicino a casa mia. Eppure ci sono e anche abbastanza decenti (forse perché sconosciuti ai più?)

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iltuopostonelmondo 19/04/2019 - 08:18

Sono rientrata da Torino la scorsa settimana e mi credi che sto rosicando tantissimo per non aver letto in tempo il tuo articolo?
Non ho dato la giusta importanza a queste fontane, uffa!

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Paola 19/04/2019 - 11:23

Oh no! Per noi torinesi i toret sono davvero qualcosa di sacro, pensa che riescono a mettere d’accordo tutti indipendentemente dalla fede politica o calcistica 😛

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