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Consigli per viaggiare da sole con un neonato

di Paola
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Quando sono rimasta incinta una delle mie più grandi preoccupazioni era poter ricominciare a viaggiare al più presto con mio figlio. Se viaggiare in gravidanza è stato meno problematico del previsto, a parte la costante compagnia del vomito, viaggiare con un neonato richiede un’organizzazione perfetta.

La valigia prima e dopo un neonato

Prima della nascita del Britalian baby ero cintura nera di preparazione valigie. Grazie ai miei viaggi per lavoro e per passione avevo perfezionato la lista dei bagagli per ogni possibile destinazione. Sapevo esattamente cosa avrei utilizzato e a che punto del viaggio quindi viaggiavo leggera, portando con me solo quello che mi sarebbe potuto servire.

Con un neonato invece cambia tutto. Già il numero di pannolini utilizzati è un’incognita perché se succede una shit storm imprevista la media settimanale salta, senza contare l’eventuale tutina extra. E poi ci sono l’asciugamano, le salviette e la crema perché la volta che dimentico qualcosa per il cambio succede la tragedia.

Quando poi ho provato a confrontarmi sulla questione valigia con altre mamme si è aperto un mondo. Sostanzialmente le mie famiglie-campione si dividono in due categorie: quelle che vivono all’estero o viaggiano spesso e hanno fatto del minimalismo uno stile di vita, e quelle super italiane che non si schiodano di casa se non portano con loro almeno metà armadio.

Vorrei potervi dire con orgoglio che sono anche io una mamma minimalista e perfetta, ma lo scopo di questo post è invece condividere suggerimenti per viaggiare di più e meglio. Avere un figlio rimette sicuramente in discussione il nostro spirito di avventura e le nostre priorità.

Paola Bertoni davanti al Teatro Regio di Torino, foto Virginia Barinaga Ʌir Fotografía
Con un neonato all’inizio è difficile anche solo preparare una borsa per passare una giornata fuori casa tra pannolini, giacca e vestiti di ricambio. Qui siamo davanti al Teatro Regio di Torino e ovviamente avevo portato troppe cose con me! Foto Virginia Barinaga Ʌir Fotografía in stage presso Plastikwombat

Il mio primo viaggio con il Britalian baby

Da brava viaggiatrice seriale la prima cosa che ho richiesto per il Britalian baby è stata la carta di identità valida per l’espatrio, per tenermi pronta a (ri)partire. Il padre del Britalian baby era convinto che pure con il pargolo sarei riuscita a viaggiare senza problemi. Forse nelle famiglie tradizionali con auto monovolume e marito-facchino funziona meglio, ma vi assicuro che per una madre single uno spostamento anche minimo diventa un’avventura.

Il nostro primo Natale insieme, sprezzanti del pericolo di dover fare i bagagli, il Britalian baby e io siamo andati in campagna dai nonni per una decina di giorni. Abbiamo dovuto fare due giri di macchina (una FIAT Punto) per portare la carrozzina, l’ovetto, i vestiti, alcuni pupazzi e non so cos’altro ancora. Mi sono uscite cinque valigie e alla fine la sdraietta è rimasta a casa solo perché non entrava più in macchina.

Alcuni consigli pratici per viaggiare con un neonato

Davanti al mare di valigie delle vacanze natalizie ho capito che avevo un problema da risolvere. Non potevo ricominciare a viaggiare senza prima imparare di nuovo a fare dei bagagli trasportabili.

Innanzitutto, se vuoi viaggiare di nuovo, devi sostituire il prima possibile l’ingombrante trio con un passeggino leggero. Se hai figli sai già che il trio carrozzina-ovetto-passeggino è fondamentale fino a quando il bambino è piccolo perché molto più protettivo rispetto a un passeggino leggero. Per contro pesa parecchio ed è ingombrante. Appena mio figlio ha imparato a stare seduto da solo sono passata subito dal Peg Perego Book allo Yoyo Babyzen.

Il secondo cambiamento è stato il passaggio dalla fascia al marsupio. La fascia è molto avvolgente ed è perfetta per un neonato. Quando però i bambini iniziano a voler scoprire il mondo, il marsupio permette loro di curiosare meglio. Per di più, se non sei una ninja della fascia, metterla e toglierla è abbastanza scomodo quando siamo in giro. Io ero diventata bravina, ma non così brava come quelle madri che si appendono i bambini anche dietro. Sono quindi passata dalla fascia Babylonia, perfetta se non sei super esperta perché in tessuto elasticizzato, al marsupio ergonomico Babybjörn quando il Britalian baby ha compiuto tre mesi.

Come fare i bagagli per viaggiare con un neonato

Sulla scelta tra zaino o trolley quando si viaggia con un neonato ogni mamma ha le sue preferenze. Il problema secondo me è fare i conti su quanto sei in grado di trasportare. La parte più difficile di ogni spostamento è infatti giocare a Tetris con il bambino nel marsupio, il passeggino piegato in una mano, la borsa con documenti a tracolla mentre trascini il resto dei bagagli con l’unica mano rimasta libera.

Credo però non sia possibile diventare più di tanto minimaliste con un neonato. Sono infatti sempre necessari almeno tre cambi, sia per una gita di due giorni che per un viaggio di una settimana perché devi considerare sia il cambio di emergenza che il tempo di asciugatura dei vestiti. Inoltre devi portare con te sempre anche un certo numero di pannolini per non trovarti nella situazione di non avere nulla con cui cambiare tuo figlio se non c’è un supermercato nelle vicinanze. E poi ci sono ancora i nostri vestiti e cremine varie che se prima stavano comode in una sola valigia ora devono venire per forza compattate in metà spazio.

Dovrebbe diventare tutto più semplice appena il Britalian baby diventerà un Britalian kid e non avrà più bisogno di marsupio e passeggino, ma da brava viaggiatrice seriale non posso aspettare tutto questo tempo prima di partire per qualche destinazione esotica. Ti prometto però che ti terrò aggiornata sui miei progressi. Se hai attraversato anche tu questa fase raccontami nei commenti le soluzioni che hai trovato per continuare a viaggiare in modo minimalista!

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