Home DestinazioniItaliaPiemonte Goustò: rivisitazioni di cucina piemontese-sabauda nel cuore di Torino

Goustò: rivisitazioni di cucina piemontese-sabauda nel cuore di Torino

di Paola
4 commenti

Goustò è un nome noto sia ai torinesi che ai turisti perché compare in diverse guide enogastronomiche. Questo ristorante infatti è il luogo ideale per gustare rivisitazioni della cucina regionale del Piemonte con materie prime ricercate e di altissima qualità. In questo articolo ti racconto perché devi assolutamente sceglierlo per una cena a Torino.

Il concept di Goustò

Goustò è un ristorante di cucina piemontese-sabauda situato nel cuore storico di Torino. I piatti nel menu reinterpretano in chiave moderna le ricette tradizionali. In alcuni casi riprendono ricette molto antiche, come quelle proposte da Pellegrino Artusi nel famoso libro La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. Il risultato è un viaggio sensoriale attraverso vini e materie prime ricercate in tutta l’enogastronomia del Piemonte, con qualche escursione in Liguria e Savoia. Ogni piatto è curato nei dettagli come un’opera d’arte e la carta dei vini propone etichette ricercate.

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Il locale unisce stile e modernità, con un arredamento minimal arricchito da pezzi d’epoca. Le radio vintage strizzano l’occhio alle cucine delle nonne e al mercato antiquario del Gran Balon che si svolge ogni settimana nel quartiere. Le librerie espongono guide enogastronomiche e bottiglie di etichette regionali.

D’estate puoi mangiare all’aperto, all’interno della Galleria Umberto I. Cenare da Goustò è un’esperienza consigliata anche dalle migliori guide enogastronomiche come I Ristoranti e i Vini d’Italia, della collana Le Guide de L’Espresso, e Il Gatti Massobrio. Taccuino dei ristoranti d’Italia.

Interno del ristorante di cucina piemontese-sabauda Goustò a Torino
Interno del ristorante di cucina piemontese-sabauda Goustò a Torino

Il menu

Il menu di Goustò riprende l’ordine tradizionale dei ricettari regionali, con antipasti, primi, secondi e dolci, seguiti dai formaggi. Per chi è cresciuto in Piemonte, la ricercatezza delle portate e degli ingredienti riporta alla mente le pietanze del pranzo della domenica. Quelle portate descritte nei preziosi libri di ricette della nonna, custoditi nella credenza e trattati con la massima solennità. Ogni piatto riporta alla mente odori e sapori dell’infanzia, un tuffo nella vera cucina sabauda.

Nel menu alla carta trovi le basi della tradizionale cucina regionale piemontese. Le portate comprendono acciughe, carne cruda all’albese, agnolotti del plin, risotto al Castelmagno, vitello tonnato e pannacotta. Quello che mi ha colpito sono gli abbinamenti, rivisti per adattarsi ai gusti di oggi e strizzare l’occhio alla ricerca di ingredienti unici del territorio.

Ecco quindi far capolino dal menù crema di nocciole, riduzioni all’aceto balsamico, senape in grani, tortini di nocciole, krumiri artigianali e selezioni di formaggi rigorosamente locali. Il menu di Goustò è completo e interessante. Si tratta di un menu ricco di piatti tipici presenti in ogni pranzo di famiglia, rivisti dallo sguardo di uno chef contemporaneo.

Il ristorante è anche molto attento a offrire un menu il più possibile inclusivo per ogni esigenza alimentare. Per ogni tipologia è previsto sempre almeno un piatto adatto ai vegetariani e agli intolleranti al glutine. Gli ingredienti di stagione sono un vero “Km 0” perché la spesa avviene al mercato antistante di Porta Palazzo o attraverso fornitori selezionati del Piemonte.

Gli antipasti

Scegliere cosa mangiare da Goustò è davvero difficile, i piatti sono tutti buonissimi. Tra i vari antipasti che ho assaggiato ti suggerisco la cannelle di bovino piemontese, ovvero un piatto di carne battuta al coltello, accompagnata da chips di grana e crema di formaggio. Oppure l’uovo cotto a bassa temperatura, accompagnato da asparagi e da una spuma di ricotta di capra, una vera esplosione di gusto.

Ottimo anche il crostino di acciughe alla Monferrina in salsa di nocciole e vitello tonnato preparati senza acciughe, secondo antiche ricette. Le acciughe infatti arrivarono in Piemonte solo attraverso il contrabbando del sale. Un’altra curiosità culinaria scoperta da Goustò riguarda il tonno nella salsa tonnata, aggiunto dal gastronomo Pellegrino Artusi in quanto precedentemente la salsa veniva scurita con il fondo di cottura. L’aggettivo piemontese tonné del vitel tonné deriva da tanné, scurito, non da tonno.

I primi

Come primi, ti consiglio gli agnolotti del plin con riduzione di Nebbiolo, una salsa al vino rosso. Questo piatto è una rivisitazione dell’abitudine piemontese di versare un bicchiere di vino sulla pasta per insaporirla. Ancora più curiosi, e introvabili altrove, i rabaton di seirass, una specie di gnocchi a base di ricotta, ortiche ed erbe di campo, conditi con salvia e burro di montagna. Si tratta di una ricetta stagionale per cui non è fissa in menu.

I secondi

Per secondo ti consiglio la guancia di maiale con patate e mele, un piatto da non perdere per chi ama la carne. La cottura lenta rende questo taglio di carne meno conosciuto morbido e succoso, così tenero che si taglia con la forchetta. Nel menu di Goustò trovi anche arrosti e altri piatti a base di carne, ma per esperienza ti posso dire che non sono mai riuscita a mangiare un secondo se sceglievo antipasti e primo.

I dolci

Ti consiglio di concludere pranzo o cena con un dolce tradizionale. Da Goustò trovi sia panna cotta che bunet, un classico budino con amaretti. Riguardo alla panna cotta, da Goustò puoi gustare una versione molto particolare, preparata secondo una ricetta antica senza colla di pesce, ma con l’albume d’uovo che risulta molto più leggera.

La carta dei vini

Da Goustò, accanto ai vini tipici piemontesi come il Nebbiolo e l’Arneis, trovi vini locali con una storia raccontare. Buona parte della carta dei vini è dedicata ai vini eroici prodotti da vitigni situati in zone impervie, come l’Avanà o il Ramiè. Vini realizzate a partire da coltivazioni d’alta quota in Alta Valle Susa o nei terrazzamenti liguri, in cui si arriva solo a piedi. In questi vigneti la cura delle viti avviene rigorosamente a mano.

La carta dei vini propone anche vini prodotti in vigneti urbani come quello di Villa della Regina. E poi vini riscoperti, creati a partire da qualità di uve poco conosciute, tralasciata della produzione di massa degli ultimi anni perché prodotte da piante che meno resistente. Infine da Goustò puoi gustare anche il tradizionale Vermouth torinese, con la formula Carpano.

Io che cerco di atteggiarmi a sommelier durante la nostra cena da Goustò mentre Krizia dietro di me se la ride con le altre blogger
Io che cerco di atteggiarmi a sommelier durante la nostra cena da Goustò mentre Krizia dietro di me se la ride con le altre blogger

Dove si trova Goustò

Goustò si affaccia su Piazza della Repubblica, dove si svolge ogni mattina il vibrante mercato di Porta Palazzo. L’ingresso è dalla Galleria Umberto I, in un palazzo storico del 1573 che è stato la prima sede dell’ospedale Mauriziano di Torino. In seguito fu ristrutturato nel Settecento dall’architetto Filippo Juvarra e modificato nell’Ottocento con l’aggiunta della galleria commerciale intitolata al re Umberto I di Savoia.

Goustò
Piazza della Repubblica, 4
10122 Torino

Dove dormire a Torino

A Torino puoi dormire sia in hotel eleganti situati in palazzi storici che in moderni appartamenti dotati di tutti i comfort, la scelta dipende solo dai tuoi gusti. Da torinese posso solo consigliarti gli hotel più belli. Personalmente soggiornerei al Best Western Plus Executive Hotel and Suites o al lussuoso hotel Principi di Piemonte, entrambi in centro.

Se invece preferisci un’area comoda alla stazione ferroviaria di Porta Nuova e in una zona ricca di locali e ristoranti ti consiglio gli Apart Hotel Torino o l’economico ostello Tomato Backpackers nel quartiere di San Salvario, vicino a dove ho abitato per molti anni prima della nascita di mio figlio.

Scrivimi nei commenti se conoscevi già il ristorante Goustò e cosa ti incuriosisce di più. A mio parere, il suo menu di cucina piemontese-sabauda e la sua carta dei vini sono davvero eccezionali, motivo per cui lo consiglio a tutti gli amici in visita a Torino.

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4 commenti

Lara 02/03/2022 - 14:29

Effettivamente questo nome non mi è nuovo, e a vedere dai piatti che avete assaggiato non mi sembra per niente male. Poi aggiungi la passione dei vini, che è un posto che devo assolutamente provare.

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Paola 04/03/2022 - 21:37

Questo ristorante è molto apprezzato a Torino, te lo consiglio se vuoi scoprire una cucina piemontese originale e classica allo stesso tempo

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Anna 30/05/2021 - 08:58

Goustò è stata davvero una bella scoperta, la ricercatezza delle materie prime lavorate con sapienza e creatività. Il personale poi è sempre pronto a spiegare nel dettaglio i piatti senza essere invadente. Da provare!!!

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Paola 30/05/2021 - 20:04

Concordo! Io ho adorato proprio scoprire la storia dietro a ogni piatto!

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