Goustò è un nome noto sia ai torinesi che ai turisti perché compare in diverse guide enogastronomiche. Questo ristorante infatti è il luogo ideale per gustare rivisitazioni della cucina regionale del Piemonte con materie prime ricercate e di altissima qualità. Dopo aver partecipato a un evento di degustazione con altre Travel Blogger Italiane ti confermarti che Goustò è un posto da non perdere. In questo articolo ti racconto perché devi assolutamente provarlo anche tu.
Il concept di Goustò
Goustò è un ristorante di cucina piemontese-sabauda situato nel cuore storico di Torino. I piatti nel menu reinterpretano in chiave moderna le ricette tradizionali. In alcuni casi riprendono ricette molto antiche, come quelle proposte da Pellegrino Artusi nel famoso libro La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. Il risultato è un viaggio sensoriale attraverso vini e materie prime ricercate in tutta l’enogastronomia del Piemonte, con qualche escursione in Liguria e Savoia. Ogni piatto è curato nei dettagli come un’opera d’arte e la carta dei vini propone etichette ricercate.
Il locale unisce stile e modernità, con un arredamento minimale arricchito da pezzi d’epoca. Le radio vintage strizzano l’occhio alle cucine delle nonne e al mercato antiquario che si svolge ogni settimana poco distante. Le librerie espongono guide enogastronomiche e bottiglie di etichette regionali. Se scegli di mangiare nel dehor puoi godere dell’esclusiva vista sulla Galleria Umberto I. Il tetto in vetro e metallo e l’elegante pavimentazione a scacchi bianchi e neri sono molto suggestivi.

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Il menu
Il menu di Goustò riprende l’ordine tradizionale dei ricettari regionali, con antipasti, primi, secondi e dolci, seguiti dai formaggi. Per chi è cresciuto in Piemonte, la ricercatezza delle portate e degli ingredienti riporta alla mente le pietanze del pranzo della domenica. Quelle portate descritte nei preziosi libri di ricette della nonna, custoditi nella credenza e trattati con la massima solennità. Ogni piatto riporta alla mente odori e sapori dell’infanzia, un tuffo nella vera cucina sabauda.
Nel menu alla carta trovi le basi della tradizionale cucina regionale piemontese. Le portate comprendono acciughe, carne cruda all’albese, agnolotti del plin, risotto al Castelmagno, vitello tonnato e pannacotta. Quello che mi ha colpito sono gli abbinamenti, rivisti per adattarsi ai gusti di oggi e strizzare l’occhio alla ricerca di ingredienti unici del territorio.
Ecco quindi far capolino dal menù crema di nocciole, riduzioni all’aceto balsamico, senape in grani, tortini di nocciole, krumiri artigianali e selezioni di formaggi rigorosamente locali. Il menu di Goustò è completo e interessante. Si tratta di un menu ricco di piatti tipici presenti in ogni pranzo di famiglia, rivisti dallo sguardo di uno chef contemporaneo.
Il ristorante è anche molto attento a offrire un menu il più possibile inclusivo per ogni esigenza alimentare. Per ogni tipologia è previsto sempre almeno un piatto adatto ai vegetariani e agli intolleranti al glutine. Gli ingredienti di stagione sono un vero “Km 0” perché la spesa avviene al mercato antistante di Porta Palazzo o attraverso fornitori selezionati del Piemonte.
La carta dei vini
Da Goustò, accanto ai vini tipici piemontesi come il Nebbiolo e l’Arneis, trovi vini locali con una storia raccontare. Buona parte della carta dei vini è dedicata ai vini eroici prodotti da vitigni situati in zone impervie, come l’Avanà o il Ramiè. Vini realizzate a partire da coltivazioni d’alta quota in Alta Valle Susa o nei terrazzamenti liguri, in cui si arriva solo a piedi. In questi vigneti la cura delle viti avviene rigorosamente a mano.
La carta dei vini propone anche vini prodotti in vigneti urbani come quello di Villa della Regina. E poi vini riscoperti, creati a partire da qualità di uve poco conosciute, tralasciata della produzione di massa degli ultimi anni perché prodotte da piante che meno resistente. Infine da Goustò puoi gustare anche il tradizionale Vermouth torinese, con la formula Carpano.

Cosa ho assaggiato da Goustò
Ho visitato Goustò in compagnia di altre travel blogger della mia community Krizia di Krizia in Travelland, Anna di Un viaggio per capello, Maria Grazia di Compagnia dei Viaggiatori. Per l’occasione, abbiamo potuto gustare un menù di assaggi per provare tutti i piatti alla carta, dall’antipasto al dolce.
Il primo antipasto è stata una cannelle di bovino piemontese, ovvero un piatto di carne battuta al coltello, accompagnata da una chips di grana e da una sorprendente crema di formaggio. Un altro piatto imperdibile come antipasto è l’uovo cotto a bassa temperatura, accompagnato da asparagi e da una spuma di ricotta di capra, una vera esplosione di gusto.
Abbiamo proseguito con un crostino di acciughe alla Monferrina in salsa di nocciole e vitello tonnato preparati con le più antiche ricette conosciute e scoperto le curiosità che le accompagnano. Le acciughe infatti sono arrivate in Piemonte attraverso il contrabbando del sale e dalla Via del Sale sono diventate un piatto tipico. L’incontro con le nocciole del Monferrato ha poi dato vita a questo gustosissimo antipasto. Il vitello tonnato invece vede l’arrivo del tonno solo grazie al gastronomo Pellegrino Artusi perché prima la salsa veniva scurita con il fondo di cottura. L’aggettivo piemontese tonné del vitel tonné infatti è stata associata al tonno, ma derivava invece da tanné ovvero scurito!



Come primi, siamo rimaste affascinate dagli agnolotti del plin con riduzione di Nebbiolo, una salsa al vino rosso. Questo piatto è una rivisitazione dell’abitudine piemontese di versare un bicchiere di vino sulla pasta per insaporirla. Ancora più curiosi, e introvabili altrove, i rabaton di seirass, una specie di gnocchi a base di ricotta, ortiche ed erbe di campo, conditi con salvia e burro di montagna. Si tratta di una ricetta fortemente stagionale per cui se li trovi in menu ti consiglio di non lasciarteli scappare. Il gusto è intenso e delicato allo stesso tempo!
Per secondo Goustò ci ha proposto la guancia di maiale con patate e mele, un piatto da non perdere per chi ama la carne. La cottura lenta rende questo taglio di carne meno conosciuto morbido e succoso, così tenero che si taglia con la forchetta. Le mele accanto alle patate, entrambe condite con senape in grani, sono invece una sorpresa da provare assolutamente.
A conclusione di questo incredibile menu degustazione abbiamo assaggiato una panna cotta. Lo chef di Goustò prepara questo tipico dolce piemontese secondo la ricetta più antica, senza colla di pesce, ma con l’albume d’uovo. Il risultato è un gusto totalmente nuovo e leggero, per un piatto adatto anche ai vegetariani.




Perché provare Goustò
Ti consiglio di segnarti il ristorante Goustò per il tuo prossimo viaggio a Torino. Oppure, se abiti in città, per una cena in famiglia o con amici. Le proposte sono ricercate e gustose, per un incontro memorabile con la cucina sabauda. L’atmosfera del locale si presta alla convivialità e lo rende una scelta perfetta sia come finale di un’esplorazione cittadina che come punto d’inizio per una serata indimenticabile nel centro storico.
Infine, cenare da Goustò è un’esperienza consigliata anche dalle migliori guide enogastronomiche come I Ristoranti e i Vini d’Italia, della collana Le Guide de L’Espresso, e Il Gatti Massobrio. Taccuino dei ristoranti d’Italia. Per quanto mi riguarda è un’esperienza totalmente consigliata!
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Dove si trova Goustò
Una cena da Goustò è anche un tuffo nella migliore architettura torinese, a un passo del cuore multietnico della città. Il ristorante infatti si trova in Piazza della Repubblica, con ingresso dall’elegante Galleria Umberto I. L’edificio in cui si trova è un palazzo storico datato 1573 che è stato la prima sede dell’ospedale Mauriziano di Torino. In seguito fu ristrutturato nel Settecento dall’architetto Filippo Juvarra e modificato nell’Ottocento con l’aggiunta della galleria commerciale intitolata al re Umberto I di Savoia.
Di fronte alla Galleria Umberto I si affaccia Piazza della Repubblica che ospita lo storico mercato di Porta Palazzo. Proprio nel più grande mercato all’aperto in Europa, Goustò si rifornisce di prelibatezze stagionali! A pochi minuti a piedi puoi vedere anche le Porte Palatine, il Duomo e Palazzo Madama. E ancora, per concludere la serata puoi raggiungere sempre a piedi alcuni tra i più noti locali notturni torinesi.
Goustò si trova davvero in un punto perfetto per scoprire l’enogastronomia, le curiosità e le bellezze architettoniche di Torino con una cena!
🍷 Goustò
Piazza della Repubblica, 4
10122 Torino
Scrivimi nei commenti se conoscevi già il ristorante Goustò e cosa ti incuriosisce di più. A mio parere, il suo menu di cucina piemontese-sabauda e la sua carta dei vini sono davvero eccezionali!
Dove dormire a Torino
A Torino puoi dormire sia in hotel eleganti situati in palazzi storici che in moderni appartamenti dotati di tutti i comfort, la scelta dipende solo dai tuoi gusti. Da torinese posso solo consigliarti gli hotel più belli. Personalmente soggiornerei al Best Western Plus Executive Hotel and Suites o al lussuoso hotel Principi di Piemonte, entrambi in centro.
Se invece preferisci un’area comoda alla stazione ferroviaria di Porta Nuova e in una zona ricca di locali e ristoranti ti consiglio gli Apart Hotel Torino o l’economico ostello Tomato Backpackers nel quartiere di San Salvario, vicino a dove ho abitato per molti anni prima della nascita di mio figlio.
4 commenti
Effettivamente questo nome non mi è nuovo, e a vedere dai piatti che avete assaggiato non mi sembra per niente male. Poi aggiungi la passione dei vini, che è un posto che devo assolutamente provare.
Questo ristorante è molto apprezzato a Torino, te lo consiglio se vuoi scoprire una cucina piemontese originale e classica allo stesso tempo
Goustò è stata davvero una bella scoperta, la ricercatezza delle materie prime lavorate con sapienza e creatività. Il personale poi è sempre pronto a spiegare nel dettaglio i piatti senza essere invadente. Da provare!!!
Concordo! Io ho adorato proprio scoprire la storia dietro a ogni piatto!